Italiani all’estero: come stanno andando gli azzurri in Top 14, Premiership e Pro14?

Una panoramica su nazionali ed ex azzurri in giro per l’Europa, passando anche le serie inferiori

jake polledri gloucester

Jake Polledri in azione con Gloucester (ph. Reuters)

Dopo che la seconda tornata di Coppe Europee è andata ormai in archivio, con il 2019 che si staglia all’orizzonte, si avvicina con sempre maggior prepotenza il giro di boa del ’18/’19 ovale. Diamo, dunque, uno sguardo a come si sta andando la stagione dei rugbisti italiani che giocano all’estero nei principali tornei professionistici del vecchio continente.

Premiership e Championship inglesi

Jake Polledri (Gloucester): il depositario della maglia numero 7 della nazionale italiana è un elemento di fondamentale importanza anche tra le fila del club guidato da Johan Ackermann. Il terza linea, a causa di un problema alla caviglia patito nella gara d’andata, ha saltato la sfida di ritorno di Champions Cup contro gli Exeter Chiefs, ma fino a sabato aveva giocato da titolare tutte le partite della massima competizione continentale, archiviando 226 (su 240) in campo, conditi da numeri estremamente interessanti. Per il nativo di Bristol, ben 91 metri corsi con il pallone, 16 difensori battuti, e 30 placcaggi completati. Un impatto di rilievo, per un ragazzo al debutto nel torneo. Ackermann rinuncia difficilmente a Jake anche in Premiership, dove l’italiano ha collezionato 7 presenze (di cui 4 da titolare), per un totale di 381 minuti trascorsi sul terreno di gioco con la maglia dei Cherry and Whites nel campionato britannico.

Michele Campagnaro (Wasps): il 25enne centro di Mirano ha recentemente cambiato squadra all’interno della Premiership, passando dagli Exeter Chiefs ai Wasps (le vespe, da qualche stagione, disputano le loro gare interne alla Ricoh Arena di Coventry). Dopo aver trovato poco spazio nel Devon in avvio di stagione, l’ex Benetton, tra campionato e coppa, ha già archiviato un paio di presenze nel breve volgere di tre settimane, una da titolare in Premiership nell’inconsueta posizione di ala, l’altra da subentrato in Champions. Il coach Dai Young sembra puntare sulle qualità del trequarti azzurro, la cui stagione, almeno per ciò che concerne i club, è di fatto appena iniziata.

Luke McLean (London Irish): l’italo australiano è uno degli elementi di spicco della capolista della seconda serie inglese, con la quale ha giocato 8 gare (6 da numero 11, solo 2 da estremo) su 9 (l’ultima il 3 novembre, con il campionato che poi ha lasciato spazio alla coppa), tutte da titolare, riposando solo nella passeggiata contro l’ultima della classe Yorkshire Carnagie. Per lui anche tre marcature pesanti: una doppietta nella gara interna contro Nottingham, e un sigillo preziosissimo nella trasferta a Richmond, sul campo degli Scottish.

Leo Sarto (Bristol): il forte trequarti azzurro, rientrato da poco dall’infortunio alla spalla, è in prova a Bristol, dove da trialist ha già giocato due partite da titolare con ‘Bristol A’ nel Premiership Shield, compresa la vittoria di lunedi sera in casa del Gloucester United.

Pro14

Pietro Ceccarelli (Edimburgo): arrivato ad Edimburgo su indicazioni di Cockerill, non ha finora avuto molte occasioni di mettersi in mostra, anche perché deve giocarsi il posto in prima linea con praticamente tutti i titolari della Nazionale scozzese. L’ex Oyonnax, comunque, è riuscito a ritagliarsi un suo spazio nel Pro14, guadagnandosi 4 presenze nel torneo, di cui 1 da titolare contro i Dragons.

Dries Van Schalkwyk (Southern Kings): l’ex avanti di Zebre e nazionale azzurra ha giocato, sino ad ora, due spezzoni di gara con la franchigia di Port Elizabeth, per un totale di 31 minuti complessivi, togliendosi però la soddisfazione personale di una meta segnata contro Leinster.

Top 14 e ProD2

Leandro Cedaro (Mont de Marsan): Dopo le ultime 4 stagioni spese in Top 14 con buon costrutto tra La Rochelle ed Agen (dove lo scorso anno ha giocato poco anche per via di problemi fisici), l’avanti si è trasferito in ProD2, al Mont-de-Marsan, dove si è ritagliato una dimensione affatto banale. Nella seconda divisione transalpina, per lui, sin qui, 8 partite (6 da titolare), per quasi 400 minuti (398, per la precisione) d’impiego.

Leonardo Ghiraldini (Tolosa): per il tallonatore azzurro, che ha patito un lieve infortunio nel riscaldamento contro i Wasps, prima di gara 3 nel girone 1 di Champions Cup (che gli ha fatto saltare gli ultimi due match), l’inizio di stagione è stato piuttosto positivo. Il suo utilizzo, nelle prime due gare di coppa, è stato massiccio: titolare al debutto con Bath, fondamentale, dalla panchina, nella sfida contro Leinster, per un totale di 82 minuti sul campo. In Top 14, invece, l’ex Tigers, ha fatto soprattutto da chioccia al giovane collega Marchand, giocando 7 incontri (per un totale di 183 minuti), ma solo 1 da titolare.

Edoardo Iachizzi (Perpignan): il 20enne avanti, protagonista nella passata stagione dell’Under 20, dopo aver debuttato lo scorso anno con la prima squadra catalana, in ProD2, quest’anno ha esordito anche nelle competizioni europee, archiviando 2 presenze, uscendo dalla panchina, in Challenge Cup. Per l’espoir del Perpignan 35 minuti in tutto, sommando i due spezzoni contro Sale (ad ottobre) e Connacht (a dicembre).

Sergio Parisse (Stade Francais): in questo avvio di annata ’18/’19, il capitano azzurro ha potuto giocare un numero esiguo di partite, a causa di problemi al polpaccio che lo hanno fermato in un paio di circostanze: prima a settembre per un mesetto, dopo la partita con Bordeaux, poi a fine ottobre, poco prima della finestra internazionale, saltata completamente, onde evitare di forzare eccessivamente i tempi di recupero. Il formidabile numero 8 azzurro è tornato in campo venerdì sera, partendo dalla panchina nella vittoria casalinga del suo Stade Francais sugli Ospreys, in Challenge Cup, mettendo a referto la seconda presenza stagionale in Europa. Tre, invece, sono state almeno per ora quelle inTop 14, una delle quali contrassegnata dal beffardo cartellino rosso ricevuto da Cardona nella sfida contro Perpignan.

Charly Trussardi (Beziers): l’ex azzurro Under 20, lo scorso anno, ha giocato otto partite con la prima squadra dei Jaunards, complici gli infortuni di Parra e Laidlaw che hanno portato coach Azéma a dover puntare necessariamente sull’italiano nato a Guadalupe, in campo per un totale di 430 minuti tra Top 14 e Champions Cup. Poi, questa stagione, il trasferimento in prestito a Béziers, dove sta scendendo in campo con regolarità. Per lui, in cabina di regia, 12 incontri (la metà giocati dall’inizio), 461 minuti e pure una meta nella sfida contro Colomiers.

Manoa Vosawai (Vannes): il terza linea di origine fijiana è ormai uno degli elementi cardine del pacchetto degli avanti della compagine bretone, nella quale milita ormai da tre stagioni. L’ex Benetton Rugby è sceso in campo in 11 partite (9 delle quali vissute da titolare), per un totale di 645 minuti, conditi, in positivo, da una meta contro Provence Rugby, ed in negativo da un paio di cartellini gialli.

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