Allo Scotstoun Stadium finisce 8 a 16 . Prestazione matura del gruppo di coach Cockerill che si candida per una seconda parte di stagione da protagonista
GLASGOW – Edinburgh scende in campo allo Scotstoun Stadium per cercare di conquistare il secondo successo esterno stagionale (dopo la bella vittoria raccolta a Newcastle contro i Falcons in Champions Cup) e tenersi la 1872 Cup un altro anno in bacheca, mentre i Warriors devono non solo impedire che questo accada (tenendo la contesa aperta fino al terzo derby stagionale, in programma ad aprile) ma anche – e, forse, soprattutto – dare un segnale di riscossa dopo l’opaca prestazione messa in scena sabato scorso al BT Murrayfield.
Il secondo derby scozzese offre molto altro, ma dando per scontato che ogni squadra quando gioca lo fa per vincere e per difendere l’onore piu’ prosaicamente oggi ci sono in palio quattro (o cinque) punti fondamentali per la classifica di Guinness PRO14 di entrambe.
Anche oggi, pero’, e’ Edinburgh ad avere piu’ bisogno di muovere la classifica; se i Warriors continuano ad occupare il primo posto della classifica della Conference A, il club della capitale scozzese e’ invece impegnato nel testa a testa con Ulster, Scarlets e Benetton Rugby – dando per scontato che Leinster vincera’ la Conference B – per due posti nei playoffs e, dopo la sconfitta dei nordirlandesi a Galway ieri sera, un risultato positivo oggi darebbe ai ragazzi di coach Cockerill ulteriori ragioni per festeggiare Hogmanay col sorriso.
Doddie Weir, che ieri sera ha ricevuto il titolo di OBE per il suo impegno nel rugby e per quanto fatto nella lotta contro la SLA (malattia contro cui l’ex capitano della Scozia sta lottando da un paio d’anni), ha portato in campo l’ovale, poco prima che Stuart Hogg desse il via alla sfida.
Edinburgh mette subito in chiaro quali siano le sue intenzioni e vince la prima mischia chiusa del match, mandando van der Walt dalla piazzola sui 10m avversari per il primo vantaggi (0-3 dopo 4′) e soprattutto dando un segnale ai Warriors: anche oggi, nelle fasi statiche, dovranno faticare.
Al 10′, dopo qualche difficolta’, i Warriors costruiscono la loro prima azione pericolosa – nata dal recupero in volo di Stuart Hogg di un calcio dal box di Pyrgos – ma quando Clancy assegna loro un calcio di punizione sui 22m avversari (per placcaggio alto di James Johnstone su Ali Price) impiegano quasi un minuto per decidere cosa fare, prima che Gibbins scelga la penal’touche.
Passano altri nove minuti prima che Glasgow torni ad affacciarsi sui 5m avversari ma stavolta riesce a muovere il tabellino con Hastings, che trova i pali a punire un fuorigioco avversario (3-3, 19′).
Il secondo quarto resta molto nervoso e molto tattico, nessuna delle due squadre vuole scoprire il fianco ma se la gara diventa una partita a scacchi, e’ Edinburgh, col suo stile di gioco, a trovarsi a proprio agio.
Non a caso, nell’azione successiva, e’ proprio il club della capitale a tornare avanti con il piede di van der Walt, avendo costretto la difesa dei Warriors all’indisciplina dopo essere passati attraverso numerose fasi (3-6, 25′).
Il pack dei Warriors vince la prima mischia chiusa al 29′ (e questa, da sola, e’ una notizia – saranno due nel primo tempo) ma nonostante riescano a tenere il possesso dopo aver scelto la penal’touche, i Glaswegians perdono l’ovale poco dopo – in-avanti forzato di Hogg; Edinburgh puo’ tornare a mettere in campo il proprio gioco, spostando lentamente ma inesorabilmente il baricentro nella meta’ campo avversaria e andando a riposo in vantaggio (3-6).
Dave Rennie toglie Hogg (problema all’inguine per lui, inserito DTH van der Merwe e spostato Seymour estremo) e Stewart (con Bryce che entra al centro della prima linea) e poco dopo e’ costretto a sostituire l’infortunato Dunbar con Sam Johnson, mentre Cockerill toglie Dean e fa entrare Socino al centro – con l’ex Puma che, finora, non ha avuto moltissime occasioni per mettersi in mostra. La gara, pero’, ricomincia un po’ dove si era fermata a fine primo tempo, con Edinburgh in controllo e i Warriors ad inseguire.
Al 47′ i Glaswegians si trovano anche in inferiorita’ numerica (giallo a Kebble per conitnue scorrettezze in mischia chiusa) e pagano pegno due minuti dopo, quando McInally chiude di prepotenza un’azione nata dall’avanzata di Mata che si staccaal meglio da una chiusa – con introduzione avversaria – nei 22m di Glasgow prima di essere placcato a pochi centimetri dalla linea di meta, creando la piattaforma ideale per la marcatura del capitano.
Van der Walt trasforma e Edinburgh vola oltre il break (3-13), mettendo i Warriors con le spalle al muro con mezz’ora da giocare. La reazione dei Glaswegians e’ rabbiosa, ma la risposta di Edinburgh e’ da grande squadra; cinque minuti in trincea sui propri 5m, chiusi con una punizione conquistata dopo aver costretto i Warriors all’indisciplina (tenuto al breakdown).
Edinburgh entra nell’ultimo quarto di gara allungando il vantaggio a tredici punti (3-16) grazie ad un altro piazzato di van der Walt, mettendo poco dopo alle corde la difesa avversaria (che pero’ reagisce bene, cotringendo Edinburgh al tenuto).
I Warriors adesso sono costretti a giocarsi il tutto-per-tutto e come settimana scorsa devono correre grossi rischi perche’ il cronometro corre velocissimo per loro che hanno bisogno almeno due marcature per rimettere in piedi la gara.
E quando una squadra gia’ poco “confident” di suo e’ costretta a dover accelerare sotto pressione, commette ancora piu’ errori. E’ quello che succede, anche oggi, ai Warriors, che a sei minuti dalla fine (dopo aver fermato un’altra avanzata avversaria) sono ancora sotto di tredici punti e sono, ormai, quasi rassegnati a giocare per prendersi il punto di bonus difensivo.
Al 77′ arriva la prima meta di Glasgow, con George Horne, ma Hastings calcia a lato la trasformazione che avrebbe riaperto la gara; i Warriors restano oltre il break (8-16) e con poco meno di un minuto da giocare, devono dire addio alle speranze di riportare ad ovest la coppa.
Glasgow Warriors: 15. Stuart Hogg 14. Tommy Seymour 13. Alex Dunbar 12. Peter Horne 11. Niko Matawalu 10. Adam Hastings 9. Ali Price 1. Oli Kebble 2. Grant Stewart 3. D’Arcy Rae 4. Tim Swinson 5. Jonny Gray 6. Ryan Wilson (Co-C) 7. Callum Gibbins (C0-C) 8. Matt Fagerson
A disposizione: 16. Kevin Bryce 17. Jamie Bhatti 18. Siua Halanukonuka 19. Rob Harley 20. Chris Fusaro 21. George Horne 22. Sam Johnson 23. DTH van der Merwe
Marcatori Glasgow Warriors
Mete: G. Horne (77′)
Trasformazioni:
Punizioni: Hastings (19′)
Edinburgh Rugby: 15. Blair Kinghorn 14. Darcy Graham 13. James Johnstone 12. Chris Dean 11. Duhan van der Merwe 10. Jaco van der Walt 9. Henry Pyrgos 1. Pierre Schoeman 2. Stuart McInally (C) 3. WP Nel 4. Ben Toolis 5. Grant Gilchrist 6. Jamie Ritchie 7. Hamish Watson 8. Viliame Mata
A disposizione: 16. David Cherry 17. Allan Dell 18. Simon Berghan 19. Callum Hunter-Hill 20. Luke Crosbie 21 Nathan Fowles 22. Simon Hickey 23. Juan Pablo Socino
Marcatori Edinburgh Rugby
Mete: McInally (49′)
Trasformazioni: van der Walt (50′)
Punizioni: van der Walt (4′, 25′, 59′)
Matteo Mangiarotti
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