Nella meta di Huget, c’è tanto del giovane trequarti che si sta confermando come uno dei giocatori più interessanti di tutta Ovalia
Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Qui la scorsa puntata. Buon divertimento.
L’ultimo weekend dell’anno ha prodotto innumerevoli marcature pesanti di grande qualità in giro per i campi di tutta Europa. È stato ancor più difficile del solito, per certi versi, assegnare la palma di meta del fine settimana. Una scelta che, per bellezza ed importanza della segnatura, è ricaduta sul primo sigillo di Tolosa nella gara di Top 14 dominata contro Tolone.
In un Ernest Wallon stracolmo, la squadra di casa disputa una gara semplicemente strepitosa su tutta la linea, sempre in controllo del match. Per scoprire, però, chi è il grande responsabile del primo strappo dell’incontro serve citofonare a casa di Romain Ntamack (nominato, la scorsa settimana, nella nostra selezione dei migliori trequarti dell’anno solare 2018). Il figlio di Émile, uno dei centri giovani più talentuosi del panorama mondiale fa danni alla difesa avversaria ogni qualvolta il pallone transiti tra le sue mani.
Poco dopo la mezzora di gioco, appena fuori dai 22 m avversari, Ntamack esegue un side-step a velocità supersonica, mettendo a sedere il primo difensore, battendone poi un altro paio, e facendo collassare la difesa di Tolone, che riesce a fermarlo a pochi passi dalla meta, ma è chiaramente sbilanciata, e viene punita poco dopo.
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Antoine Dupont, mediano di mischia locale, infatti, dopo un paio di fasi utili a fissare ulteriormente l’apparato difensivo ospite, imprime un’accelerazione notevole, allargando il gioco sull’apertura Thomas Ramos, che coadiuvato dal solito ineffabile Ntamack, gestisce in modo sublime la distribuzione dell’ovale, attivando la corsa super efficace del veterano transalpino Yoann Huget, che vola oltre la linea senza grossi patemi, siglando la meta più bella (e probabilmente importante) di un incontro che ha ribadito, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che Tolosa è tornato al vertice del Top 14, e del rugby mondiale in generale.
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