Lo ha detto Francesco Zambelli, il presidente del Rovigo, confermando un’ipotesi circolata dopo la squalifica per insulti razzisti
Francesco Zambelli, presidente del Rovigo, ha parlato del caso relativo alla squalifica di Umberto Casellato, fermato per otto settimane da EPCR, e delle possibili iniziative a cui aderirà l’allenatore nei prossimi tempi. In un’intervista rilasciata al Gazzettino, Zambelli ha confermato una delle ipotesi circolate di recente in merito, spiegando che “cercheremo di concretizzare la proposta sorta in questi giorni di far sostenere a Casellato qualche allenamento coi ragazzi della squadra di calcio della cooperativa Porto Alegre (formata da richiedenti asilo, ndr). Penso sia una buona soluzione”.
Zambelli ha anche dichiarato che “tutto sommato la questione si sta evolvendo con comportamenti e commenti positivi. Grazie alle scuse del tecnico, immediate e sincere, la sanzione è stata meno pesante del previsto”. La EPCR, infatti, la pena prevista era originariamente di 12 settimane, per poi essere stata attenuata a 8 poiché l’allenatore si è dimostrato fin da subito pentito del proprio gesto, chiedendo scusa al diretto interessato e al club.
Sul futuro di Casellato, invece, Zambelli non ha voluto esporsi. “Non è il momento di parlarne. Prima vediamo quali altre soddisfazioni potrà darci la squadra. Certo oggi non si può dire che il gioco del Rovigo non piaccia”. Attualmente, i rossoblu sono al secondo posto in classifica nel Top 12 con il miglior attacco e sono vicini agli spareggi di Continental Shield.
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