L’avanti ha fotografato la partita contro Ulster e le prospettive dei Leoni in vista della volata playoff
Un pareggio che sa di beffa, ma profuma anche di grande consapevolezza. Al ritorno da Belfast, abbiamo intercettato Federico Ruzza per farci spiegare come è stata la partita del Benetton – vista dentro – in casa di Ulster (ormai due giorni fa). Il seconda linea si è cosi espresso.
Iniziamo con una domanda classica: quali impressioni ti porti dentro, rispetto agli 80′ di gioco?
E’ stata una partita intensa e molto dura a livello fisico. Ulster è una squadra molto diretta: hanno un pack molto forte.
L’obiettivo era quello di tenere il pallone il più a lungo possibile togliendolo a loro, che sono una formazione che calcia molto poco e sviluppa tanto gioco alla mano. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, limitandoli a un solo vero ingresso nei nostri ventidue, mentre nella ripresa sono stati un po’ più pericolosi; ma valuto comunque positivamente la nostra prestazione.
Hai parlato proprio del secondo tempo. Nella parte finale della partita siete stati parecchio sollecitati in difesa eppure non avete mostrato crepe, nonostante una comprensibile stanchezza
Abbiamo sempre cercato di fare della difesa uno dei nostri punti di forza, pur non avendo il possesso abbiamo dimostrato che con organizzazione e territorialità (intesa come disposizione, ndr) siamo riusciti a tenere distanti i nostri avversari.
Veniamo all’episodio che ha fatto agitare gli animi in coincidenza dell’ottantesimo: ci racconti il tuo punto di vista?
L’arbitro ha cercato durante la gara di limitare al minimo le cosiddette “perdite di tempo”, che possono essere quelle nei cambi, una chiacchiera con i piloni prima di una mischia, il trasferimento prima di una touche, facendo bloccare il cronometro ogni qualvolta lo richiedesse, ma non c’è nulla contro di noi. Non dobbiamo attaccarci a queste cose: avevamo la vittoria in mano e non portarla a casa ci ha dato fastidio, poi si sa che a caldo le reazioni possono essere anche un po’ eccessive.
Dobbiamo invece analizzare quello che di positivo è successo ed è stato tanto. Siamo andati in casa dell’Ulster, dove solo una squadra è passata quest’anno, e siamo stati a un passo dal vincere. E’ chiaro che ci siano delle cose da migliorare, ma dobbiamo focalizzarci su quello di buono che abbiamo fatto.
Nei prossimi cinquanta giorni si potrà decidere molto delle vostre sorti nel Pro14: nonostante le assenze inevitabili che ci saranno, vi sentite più consapevoli delle vostre conoscenze?
Sicuramente. Quello che ci dà maggiore fiducia, in ogni caso, sono le prestazioni. A volte il risultato può anche non arrivare, però se lavori bene sarai sempre più vicino a raggiungere la vittoria: è tutto una conseguenza. E’ chiaro che alcuni risultati portino più entusiasmo, ma non dobbiamo focalizzarci solo su quello.
In futuro affronteremo partite determinanti, la rosa però ha dimostrato di essere pronta e competitiva a tutti i livelli e chi sarà chiamato a scendere in campo lo farà al massimo delle sue possibilità. Le assenze non saranno di certo un problema.
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