36esima vittoria consecutiva per le Black Ferns di Michaela Blyde. In campo maschile è ormai sfida tra All Blacks, Stati Uniti e Fiji
Doppietta neozelandese questo weekend a Sydney, nel lungo weekend dedicato alle Sevens World Series con il quarto appuntamento stagionale del torneo maschile e il terzo di quello femminile che hanno entrambi visto brillare le stelle tuttenere.
Le prime a scendere in campo sono state le donne, già impegnate dal venerdì nei gironi di qualificazione. Le Black Ferns hanno dimostrato ancora una volta sul campo la loro superiorità rispetto a tutte le avversarie, inanellando la sesta vittoria di tappa consecutiva (per un totale di 36 partite di seguito senza sconfitte).
La finale è stata giocata contro le padrone di casa, che per la prima volta di questa stagione sono riuscite almeno ad arrivare a giocarsi l’oro (rinforzate dal ritorno in campo dell’italo-australiana Emma Tonegato, dopo una lunga assenza).
L’equilibrio tra tuttenere e Aussies è durato però poco più di sei minuti. Poi la Nuova Zelanda ha preso il largo, trascinata ancora una volta da Michaela Blyde, autrice di tre marcature nel match e nominata “player of the final” (le sue statistiche stagionali la vedono primeggiare, con 20 mete e 21 offload). Il 34-10 finale rispecchia abbastanza fedelmente il divario tra le due squadre.
Il bronzo è andato agli Stati Uniti, che hanno piegato nella finale per il terzo posto l’Irlanda, risultata comunque la rivelazione del weekend in campo femminile. Quinte le canadesi, al termine di una combattuta sfida con la Francia finita 19-17.
In classifica -giunte a metà stagione- le Black Ferns hanno fatto il vuoto, con ben 12 punti di vantaggio sulle statunitensi e +14 su Canada e Australia. Il titolo 2018-2019 delle World Series sembra pertanto già instradato in direzione Nuova Zelanda.
Molto più aperti, invece, i giochi in campo maschile, dove gli All Blacks hanno centrato la seconda vittoria dell’anno, ma si trovano appaiati agli Stati Uniti al vertice della graduatoria, grazie ai quattro argenti consecutivi in quattro gare conquistati dagli USA.
La finale di Sidney ha messo di fronte le due capoliste. Sono stati i neozelandesi a partire fortissimo, con Ware e Dickson in meta prima dell’intervallo, e squadre a riposo sul 14-0. Nella ripresa, terza meta tuttonera con Ng Shiu, e tardiva marcatura a stelle e strisce con Thompson, per il tabellone finale che segna un netto 21-5 a favore della Nuova Zelanda sugli States “eterni secondi” di questo avvio di stagione.
Ben più emozionante la gara per il terzo posto tra Fiji e Inghilterra. Gli europei si portano in vantaggio di 19 punti con due mete di Bowen e una di Muir, seguite da due conversioni su tre firmate Mitchell. Poi l’orgogliosa reazione figiana, con Kakaubalavu che mette a referto tre marcature in meno di cinque minuti. Solo l’ultima, però, viene calciata in mezzo ai pali: a far la differenza, a favore degli inglesi, è quindi la maggior precisione dalla piazzola: 19-17 il finale, e bronzo che torna al collo delle Red Roses come già avvenne all’esordio di Dubai (stesso podio di Sidney).
Solo quinti i sudafricani, detentori delle Series, ma quest’anno partiti veramente in sordina: per la terza volta su quattro, infatti, sono usciti prima delle semifinali. A eliminare i Blitzboks, questa volta, è stata l’Inghilterra, con un perentorio 26-5.
E in classifica paiono ormai fuori “dal giro che conta”, quarti con 57 punti e a 19 lunghezze di ritardo dalla coppia di testa.
La corsa al titolo finale -ancora sei le tappe da disputare quest’anno, fino a giugno- pare quindi essere una sfida a tre, tra Nuova Zelanda, Stati Uniti e Fiji. Il bronzo di Sidney rianima comunque l’Inghilterra, ora quinta a -2 dal Sudafrica, mentre perde terreno la Scozia: dopo un brillante weekend ad Hamilton solamente una settimana fa, in terra australiana chiude all’ultimo posto.
Questi i due “Dream Team” di tappa.
Nel torneo femminile, il VII è composto da tre australiane (Williams, Pelite e Green), due Black Ferns (la capitana Goss e Gayle Broughton) e ben due irlandesi (Mulhall e Higgins).
In campo maschile, invece, entrano Kunavula e Naduva (Fiji), Tomasin e Hughes (Stati Uniti), Baker e Dickson (Nuova Zelanda) e l’inossidabile Dan Norton (Inghilterra, 17 mete quest’anno e 316 in carriera, migliore di sempre a sette).
Prossimi appuntamenti con le Sevens World Series dall’1 al 3 marzo a Las Vegas, Stati Uniti, per il torneo maschile; la settimana successiva (9 e 10 marzo) a Vancouver, Canada, per quello femminile.
Sevens World Series femminili – Sydney 2019
Gironi
Pool A: Nuova Zelanda 9, Francia 7, Inghilterra 5, Papua Nuova Guinea 3
Pool B: Irlanda 8, Russia 6, Canada 5, Fiji 5
Pool C: Australia 7, Stati Uniti 7, Spagna 7, Cina 3
Quarti di finale
Nuova Zelanda v Canada 17-7
Stati Uniti v Russia 7-5
Irlanda v Spagna 22-7
Australia v Francia 21-17
Semifinali
Nuova Zelanda v Stati Uniti 29-5
Australia v Irlanda 24-12
Finali
Challenge: Fiji v Inghilterra 15-12
Bronzo: Stati Uniti v Irlanda 26-10
Oro: Nuova Zelanda v Australia 34-10
Classifica: Nuova Zelanda 60, Stati Uniti 48, Canada 46, Australia 46, Francia 32, Irlanda 30, Russia 28.
Sevens World Series maschili – Sydney 2019
Gironi
Pool A: Fiji 9, Inghilterra 7, Giappone 5, Samoa 3
Pool B: Stati Uniti 9, Francia 7, Canada 5, Kenya 3
Pool C: Nuova Zelanda 9, Spagna 7, Galles 5, Scozia 3
Pool D: Sudafrica 7, Australia 7, Argentina 7, Tonga 3
Quarti di finale
Fiji v Australia 22-17
Nuova Zelanda v Francia 28-5
Inghilterra v Sudafrica 26-5
Stati Uniti v Spagna 38-10
Semifinali
Nuova Zelanda v Fiji 36-14
Stati Uniti v Inghilterra 14-7
Finali
Challenge: Argentina v Giappone 10-7
Bronzo: Inghilterra v Fiji 19-17
Oro: Nuova Zelanda v Stati Uniti 21-5
Classifica: Nuova Zelanda 76, Stati Uniti 76, Fiji 72, Sudafrica 57, Inghilterra 55, Australia 47, Scozia 34.
Francesco Rasero
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