Contro i Dragoni, nella prima sfida all’Olimpico, gli azzurri avranno bisogno di più coraggio e fiducia nei propri mezzi. Diretta streaming su OnRugby
L’Italia fa il suo esordio all’Olimpico nel Sei Nazioni 2019 affrontando il Galles, con il chiaro intento di provare a offrire qualcosa di migliore rispetto alla trasferta in Scozia della scorsa settimana. Tra il dire e il fare al solito ci sono di mezzo tanti argomenti di discussione, che riguardano soprattutto la tenuta e la prestazione della nazionale di Conor O’Shea sugli ottanta minuti dopo le tante criticità emerse a Edimburgo.
Dall’altra parte, come lo scorso anno Warren Gatland non è andato troppo per il sottile: la fortunosa vittoria in Francia ha iscritto i Dragoni a pieno titolo nella lotta alla vittoria finale – che presumibilmente passerà dalla sfida casalinga contro l’Inghilterra del prossimo 23 febbraio -, per cui il neozelandese ha deciso di cambiare ben dieci uomini rispetto alla sfida di Parigi e preservare alcuni titolari in vista del prossimo turno. Un’adeguata programmazione prevede anche questo: gli azzurri sapranno scombinare i piani dei Dragoni?
Coraggio e composure
Il concetto di composure è molto presente nelle analisi dei media esteri quando si parla di rugby. Letteralmente è la ‘compostezza’, ma forse si spiega meglio con un espressione come ‘padronanza di se stessi’. È la capacità di mantenere autocontrollo e disciplina quando si esegue qualcosa, e all’Italia è terribilmente mancata nella partita contro la Scozia in attacco. In quei primi settanta minuti molto complicati, quando hanno dovuto imbastire un’azione offensiva gli azzurri sembravano a tratti quasi spaesati e senza riferimenti, tanto da perdere regolarmente il pallone dopo poche (pochissime) fasi di gioco.
Per lunghi tratti della partita l’Italia non ha mai saputo imporre un’idea di gioco al Murrayfield, costringendo se stessa a chiudersi a riccio in difesa per placcare a più non posso e con risultati alla lunga inevitabilmente modesti. Se gli azzurri avevano una strategia, insomma, questa non si è vista. Ma non è stato solo un problema tattico: è mancata l’energia (non in tutti) nel cercare di guadagnare metri e garantire velocemente il possesso, e in generale per cercare di mantenere impegnata la difesa scozzese.
I gallesi, se possibile, potrebbero mettere ancor più pressione sull’attacco azzurro se questo si rivelerà ancora una volta inconsistente e inefficace, con terze linee come Wainwright, Young e Navidi che non vedranno l’ora di sporcare e contendere all’Italia ogni singolo possesso. Servirà un approccio diametralmente opposto, un po’ come avvenuto proprio nelle partite casalinghe contro i Dragoni dei Sei Nazioni precedenti: negli ultimi tre confronti giocati a Roma, il punteggio complessivo dei primi tempi tra Italia e Galles è infatti in perfetta parità sul 26-26, a dimostrazione di come gli azzurri abbiano storicamente un discreto feeling nelle partite contro questi avversari se approcciate nel modo giusto.
Dove iniziano i problemi
L’altra faccia della medaglia, tuttavia, ci ricorda come il saldo complessivo dei secondi tempi tra le due squadre sia però un impietoso 10-94. Dieci a novantaquattro. Difficilmente questa statistica sarà sfuggita a un allenatore cinico e pragmatico come Warren Gatland, che nonostante i tanti cambi nel XV titolare ha comunque portato in panchina Alun-Wyn Jones, Moriarty, Gareth Davies, Anscombe e un attaccante pericoloso come Amos. Se le cose dovessero mettersi male, le armi per rimettere tutto in carreggiata non mancherebbero.
Il destino della partita del resto è tutto nelle mani del Galles, e anche questa non è certamente una novità. I Dragoni hanno vinto le ultime dieci partite giocate e, oltre ad avere un sistema collaudato e un collettivo affiatato, sono anche inseguiti da una buona stella come evidenziato dalla sfida allo Stade de France.
A Parigi le indicazioni positive non sono state tantissime, ma soprattutto i singoli hanno dimostrato di saper trascinare la squadra nei momenti di difficoltà: Liam Williams e Jonathan Davies (che sarà capitano per la prima volta) possono terrorizzare ogni tipo di difesa, Josh Adams ha offerto risposte soddisfacenti nel secondo tempo, Navidi è ormai un giocatore di grande affidabilità e Dan Biggar, quando è entrato, ha avuto un ottimo impatto sulla squadra considerando anche le insidie meteorologiche.
La grande forza del Galles, al momento, è comunque la fiducia nei propri mezzi, come ha spiegato lo stesso Gatland dopo la partita contro la Francia. “Per me, la grande differenza tra le due squadre sta nel fatto che noi siamo diventati una squadra che ha dimenticato come si perde”.
E allora l’Italia?
L’influenza ha tagliato fuori due colonne portanti dell’Italia di Conor O’Shea: Andrea Lovotti in prima linea e Tommaso Castello al centro. Per il pilone delle Zebre in particolare sarà la prima assenza nel Sei Nazioni dal giorno del suo esordio, avvenuto nel febbraio 2016, dopo sedici presenze consecutive, mentre il trequarti – se si esclude la partita contro l’Irlanda a Chicago – non usciva dal XV titolare da quattordici gare (striscia iniziata nel novembre 2017).
A questi ennesimi imprevisti, O’Shea ha risposto in maniera non esattamente convenzionale: in prima linea ha preferito Nicola Quaglio a Cherif Traorè, nonostante quest’ultimo fosse la riserva di Lovotti già dai Test Match autunnali. Sulla trequarti ha prevedibilmente spostato Michele Campagnaro al centro per riformare la tanto attesa coppia con Luca Morisi, ma ha preferito inserire all’ala Edoardo Padovani piuttosto che Tommaso Benvenuti, forse convinto dalla buona stagione che sta disputando il giocatore delle Zebre.
Tutta la squadra però dovrà dimostrare di saper andare oltre i tanti infortuni che la stanno affliggendo, perlomeno cercando di battagliare con più aggressività con il proprio pack per la conquista del pallone, cosa che non è stata quasi mai ottimale a Edimburgo. E in quasi tutte le diciotto partite perse di fila nel torneo. In qualcosa, però, bisogna pur sempre credere.
Ricordiamo che, come per ogni gara del Sei Nazioni 2019, Italia – Galles sarà trasmessa (con calcio d’inizio alle ore 17:45) da DMAX (canale 52 DDT) e in diretta streaming su OnRugby. circa mezzora prima del kick off di Scozia – Irlanda (in programma alle 15:15), pubblicheremo un’apposita notizia contenente il player per vedere e commentare le due partite.
Le formazioni
Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Edoardo Padovani, 13 Michele Campagnaro, 12 Luca Morisi, 11 Angelo Esposito, 10 Tommaso Allan, 9 Guglielmo Palazzani, 8 Sergio Parisse (c), 7 Abraham Steyn, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 David Sisi, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Nicola Quaglio
A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traorè, 18 Tiziano Pasquali, 19 Federico Ruzza, 20 Marco Barbini, 21 Edoardo Gori, 22 Ian McKinley, 23 Tommaso Benvenuti
Galles: 15 Liam Williams, 14 Jonah Holmes, 13 Jonathan Davies(c), 12 Owen Watkin, 11 Josh Adams, 10 Dan Biggar, 9 Aled Davies, 8 Josh Navidi, 7 Thomas Young, 6 Aaron Wainwright, 5 Adam Beard, 4 Jake Ball, 3 Samson Lee, 2 Elliot Dee, 1 Nicky Smith
A disposizione 16 Ryan Elias, 17 Wyn Jones, 18 Dillon Lewis, 19 Alun Wyn Jones, 20 Ross Moriarty, 21 Gareth Davies, 22 Gareth Anscombe, 23 Hallam Amos
Daniele Pansardi
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