In un’intervista a Tuttosport, il CT azzurro rinnova il suo ottimismo per il futuro
“Da quando alleno, questa è la sfida più difficile che abbia affrontato” dice Conor O’Shea a Tuttosport, in una lunga intervista offerta al quotidiano sportivo per l’uscita del giovedì.
Una intervista dove l’allenatore della nazionale italiana riesce a mettere le carte in tavola, per come le vive e le vede lui, anche in un momento difficile come questo. Alla domanda su un eventuale pentimento nell’aver accettato il ruolo di CT azzurro, O’Shea risponde di no: “Portare l’Italia alla vittoria equivale a una carriera” dichiara il tecnico irlandese che prova anche a motivare la sua incrollabile fiducia in un futuro prossimo che tanti appassionati, però, faticano a vedere.
“Paghiamo il fatto che le altre squadra hanno cambiato il loro approccio al gioco, mentre l’Italia per anni è rimasta uguale a sé stessa. Adesso abbiamo impostato un lavoro che guarda al futuro.”
“[Per il futuro] potrei citare una decina di giocatori dell’attuale nazionale under 20, ma non voglio caricarli di pressioni. Se guardiamo alla nazionale maggiore, poi, i talenti non mancano: Campagnaro, Padovani, Morisi, Allan, Minozzi. Il rugby italiano non è perdente e, soprattutto, non lo sarà.”
Nell’intervista a Tuttosport emerge anche uno degli argomenti della settimana, ovvero il duro articolo dell’Independent che chiedeva senza mezzi termini l’esclusione dell’Italia dal Sei Nazioni. Le idee di O’Shea in merito sono chiare e aperte, forti anche del successo contro la Georgia di novembre: “Non ho paura di retrocedere. Se vogliono farci sfidare una squadra che aspira a sostituirci, non ci tiriamo indietro. […]. Il problema però è un altro.”
“Dipende che futuro vogliamo per il rugby: vogliamo uno sport in cui si sfidano fra loro poche squadre eccellenti – dice O’Shea, riferendosi al fatto che il pezzo del quotidiano inglese sembrasse tifare soprattutto per un ritorno al Cinque Nazioni – o vogliamo far crescere questo sport in tutto il mondo, alzando il livello generale? Il pericolo da scongiurare è che si crei un cartello dei Paesi più ricchi, destinati a diventare sempre più irraggiungibili.”
Tornando sull’Italia: “Si vede la luce in fondo al tunnel. E non è un treno che arriva in senso contrario.”
“Solo una cosa mi fa imbestialire: quelli che sostengono che l’Italia non metta in campo energia.”
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.