Il capoallenatore da oggi si dovrà confrontare anche con Michael O’Connor, storica figura di riferimento del rugby dei wallabies
Le convocazioni della nazionale australiana di rugby? Verranno prodotte dall’incontro intellettuale di tre persone: il capoallenatore Michael Cheika, il Director of Rugby Scott Johnson e dalla “new entry” Michael O’Connor, che vestirà i panni del selezionatore affiancando i primi due elementi nella scelta dei giocatori più meritevoli della maglia dei Wallabies.
Dai pieni poteri a Cheika – arrivato sulla panchina dei vicecampioni del mondo nell’ottobre 2014 – si è passati quindi al “Triumvirato”, cosa certamente non usuale e che in Australia sta destando non poche perplessità. O’Connor, visto anche il suo passato, è certamente una garanzia ma non si rischia di allargare troppo la base di una struttura che avrebbe bisogno invece di essere snella? E’ questa la domanda che si pongono nell’Emisfero Sud.
La spiegazione della Federazione
“Riteniamo che le abilità di Michael possano integrare le competenze sia di Michael Cheika sia di Scott Johnson creando un ambiente di selezione molto aperto e stimolante in un anno importante per i Wallabies – ha affermato il CEO Raelene Castle – porta in campo una immensa esperienza nell’identificazione dei talenti e la prospettiva di aver giocato e allenato ai massimi livelli internazionali svolgendo un ruolo simile in passato”.
La presentazione di Michael O’Connor
Dodici caps con l’Australia, giocatore sia di rugby union sia Rugby League e allenatore della nazionale 7s australiana dal 2008 al 2014, con una stagione vissuta a cavallo fra il 2006 e il 2007 nello stesso identico ruolo attuale, Michael O’Connor si è detto pronto a cominciare a lavorare: “Ho maturato varie visioni in oltre vent’anni anni a tutti i livelli: locale, nazionale e internazionale. E’ un privilegio per me poter assumere questo ruolo da selezionatore. Non vedo l’ora di lavorare con Michael Cheika e Scott Johnson. Ho seguito molto attentamente le squadre di Cheika nel corso degli anni e penso di avere capito cosa vuole dai giocatori e come vuole far si che esprimano il suo piano di gioco”.
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