La Federazione Mondiale fa chiarezza sui possibili sviluppi per l’introduzione del nuovo torneo nel calendario internazionale
Da quando la notizia è diventata di dominio pubblico, c’è stato un rincorrersi di notizie e dichiarazioni assai veloce. La World League – il nuovo torneo che dovrebbe essere riservato alle nazioni facenti parte del Sei Nazioni e del Rugby Championship, a cui sommare USA e Giappone – sembra possa diventare realtà a partire dal 2020 e questo non sembra essere cosa particolarmente gradita ai giocatori che, tramite le parole di Jonathan Sexton, Kieran Read e Owen Farrell, hanno esplicitato il loro punto di vista critico sulla questione.
A distanza di poche ore da tutto il tam-tam mediatico sollevatosi, anche World Rugby ha voluto esprime la sua posizione, tramite un comunicato apparso sul suo sito ufficiale:
“World Rugby riconosce e apprezza l’importanza delle considerazioni dei giocatori, che contribuiscono alle discussioni annuali sull’attività internazionale. Tuttavia, il modo in cui l’International Rugby Players (IRP) ha espresso queste opinioni è sorprendente; visto il regolare impegno durante questo processo in corso. L’impegno di World Rugby nei confronti del welfare dei giocatori è immutato e continueremo a impegnarci e a dare piena considerazione al benessere dei rugbisti all’interno delle discussioni in corso.
È inopportuno commentare “le specifiche”, mentre è in corso una consultazione più ampia delle parti interessate, fra cui anche l’IRP. Tuttavia, è importante notare che alcune ipotesi formulate nelle dichiarazioni riguardanti la struttura della competizione proposta sono imprecise e che questioni importanti come il “sovraccarico da utilizzo” e le opportunità delle nazioni emergenti sono al centro del dialogo costruito sulla base del concetto generale.
Le ricerche effettuate sui fruitori confermano che una competizione annuale strutturata (intesa come una competizione con una struttura ben precisa, ndr) aumenterebbe le possibilità di interesse per nuovi fan che abbiano così la possibilità di partecipare e interagire a partite di caratura internazionale, aprendo il nostro sport a nuovi fan in tutto il mondo. Non vi è inoltre alcun dubbio che una competizione internazionale annuale strutturata produrrebbe entrate globali a lungo termine significativamente maggiori, per il reinvestimento nel gioco globale. Questo progetto ha a cuore la crescita e la stabilità a lungo termine, non le vittorie a breve termine e ciò include anche maggiori opportunità per i giocatori.
Come richiesto dal nostro Comitato Esecutivo e dai Sindacati, continuiamo a impegnarci in un processo di dialogo costruttivo con tutte le parti interessate, inclusa l’IRP, per fornire un modello che garantisca la migliore concorrenza possibile e risultati commerciali per tutti: un torneo annuale, con partite internazionali, con una struttura competitiva e che riesca a fornire opportunità ai giocatori, alle squadre, ai club, ai tifosi e anche alle parti sindacali”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.