Il coach della difesa: “Abbiamo dimostrato di poter giocare contro qualunque avversario in questa competizione”
A quattro giornate dalla fine, il Benetton ha già toccato quota 50 punti, ha già raggiunto la doppia cifra di vittorie stagionali e ha otto punti di vantaggio sulla quinta classificata della Conference B, per cui i Leoni sono quantomeno vicini all’obiettivo minimo di qualificarsi allo spareggio per un posto in Champions Cup. Dopo la vittoria a valanga sui Dragons, i biancoverdi hanno saputo lottare e soffrire per conquistare un fondamentale successo contro Edimburgo sabato pomeriggio al Monigo, dimostrando una volta di più il salto di qualità compiuto anche a livello mentale.
“Abbiamo dimostrato negli ultimi due-tre mesi di poter giocare contro qualunque avversario in questa competizione – ha detto Marius Goosen in conferenza stampa – Sapevamo che tipo di squadra era Edimburgo e anche parlando con i ragazzi nello spogliatoio, alcuni mi hanno detto che forse è stata la partita più fisica e dura della stagione. Ma abbiamo saputo dimostrare quanto sappiamo essere fisici anche noi”.
“Il lavoro dei ragazzi sta pagando – ha continuato Goosen, che poi ha parlato della profondità del Benetton – Abbiamo una rosa di più di 40 giocatori, tutti importanti”. Sui giovani che ben si stanno comportando come Lamaro (prima dell’infortunio), Rizzi e Cannone, Goosen ha poi detto che “è frutto del lavoro settimanale. È un po’ più facile quando hanno tanti giocatori esperti attorno a loro. Hanno dimostrato cosa possono fare nelle ultime settimane”.
“Uno dei progressi più importanti che abbiamo fatto quest’anno è nella profondità. Tutti possono giocare in ogni momento. Non c’è un primo XV. C’erano tanti giocatori disponibili ma lasciati fuori per la nazionale. È una cosa positiva”. Goosen poi ha guardato ai prossimi impegni: “Abbiamo due settimane di pausa e non sempre questo ti aiuta quando hai un certo ritmo. Ci sono lati positivi e lati negativi”.
“Vedere le tribune del Monigo piene è sempre bello ed è un onore, così come sentire il coro ‘Leoni, Leoni’ nei momenti difficili. È un’arma in più” – ha concluso Goosen.
“Monigo è stato il nostro sedicesimo uomo – ha continuato Marco Lazzaroni, scelto come Man of the Match dell’incontro – Si sente e si percepisce il calore, anche nei giorni della settimana. Un grosso grazie a tutti quelli che ci seguono”.
Sulla partita: “È stato un primo tempo di attesa, sapevamo che si sarebbe decisa nel finale. Lo sapevamo e ne avevamo detto tra di noi. Abbiamo dominato fisicamente, abbiamo avuto qualche problemino ma eravamo confidenti e consapevoli di dover restare dentro al nostro sistema e al nostro piano di gioco”.
Lazzaroni poi si è soffermato sul suo ruolo e sul premio di MotM: “Mi piace pensare che dietro ogni mago ci sia della gente dietro le quinte che lavora sodo per far vedere agli spettatori dov’è lo show. Mi sento così, sono contento”.
“Non possiamo permetterci di pensare troppo in grande – ha detto il terza linea sulle prossime partite del Benetton – Altrimenti rischi di non fare bene nulla. E questa è una nostra forza quest’anno”.
Alberto Sgarbi, capitano di giornata, ha parlato invece anche dell’arbitro. “Sapevamo che Edimburgo ci avrebbe messo pressione sui punti d’incontro e in difesa, per cui cercare di parlare con l’arbitro e mettergli ulteriore pressione non porta grandi risultati, sapendo anche il tipo di arbitro che abbiamo di fronte”.
“Ci sono stati momenti in cui ci siamo confrontati, però poi abbiamo pensato a come gestire le varie situazioni piuttosto che preoccuparci dell’arbitro e di cosa avrebbe detto – ha continuato Sgarbi – È un fattore anche l’arbitro. Noi possiamo controllare quello che facciamo noi, ma né l’arbitro né i nostri avversari”.
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