Cosa è successo nella terza giornata di Super Rugby

Un Quade Cooper brillante, ma anche grandi prestazioni di Laumape e del giovane Will Jordan. In Sudafrica i Bulls alzano la voce

Quade Cooper

Quade Cooper (ph. Reuters)

Nel Super Rugby c’è una sola costante: le vittorie dei Crusaders. I neozelandesi hanno superato anche l’ostacolo Reds nella terza giornata del torneo dell’emisfero Sud, restando in vetta alla conference di casa davanti agli Hurricanes. In Australia sono i Rebels a guidare il plotone, mentre nella conference sudafricana la situazione è ancora parecchio sfumata, anche se Stormers, Jaguares e Bulls hanno conquistato vittorie importanti. Ripercorriamo il wekeend nella rubrica Parole e numeri.

classifica super rugby

162 – Quando Ngani Laumape è in modalità bulldozer, il primo centro degli Hurricanes diventa praticamente inarrestabile. Lo hanno scoperto sulla propria pelle anche i difensori dei Brumbies, che non hanno mai trovato un modo per fermarlo: sul tabellino di Laumape si contano 18 cariche, tre break, sei difensori battuti, 162 metri percorsi e tre mete. E anche due difensori traumatizzati dopo questo sfondamento.

Statement – In una conference che si preannuncia molto equilibrata come quella sudafricana, la rotonda vittoria dei Bulls sui Lions sembra una pesante dichiarazione d’intenti nei confronti della franchigia di Johannesburg, in cima alle gerarchie della Rainbow Nation da qualche anno. Il 12-30 maturato all’Ellis Park è maturato grazie a una produttiva giornata al piede di Handré Pollard, autore di ben venti punti al piede che hanno punito tutte le infrazioni dei Lions. Che sia l’anno del ritorno dei tori ad alti livelli?

Prima – Per Will Jordan era la prima partita da titolare nel Super Rugby con i Crusaders. Classe 1998, l’estremo è considerato uno dei giovani più promettenti in Nuova Zelanda, e al suo debutto dall’inizio ha portato diversi elementi a sostegno di questa tesi. Per la precisione: una meta, cinque break, tre difensori e 121 metri corsi con 19 cariche. Ne risentiremo parlare, di lui come di Braydon Ennor.

– Le sconfitte in altrettante giornate di Chiefs e Blues, che rimangono sul fondo della conference neozelandese. Per la franchigia di Auckland questi risultati non sono poi una grande novità, e per il momento non si intravedono ancora segni di svolta; diversa è la situazione per la franchigia di Hamilton, battuta in casa dai Sunwolves con un punteggio così largo (15-30) da non sembrare vero. In tre partite, per i Chiefs sono ben 114 i punti subiti: coach Colin Cooper non è in discussione, ma finora a Hamilton non ha funzionato pressoché nulla.

2 – Gli assist di Quade Cooper nella vittoria dei Rebels contro gli Highlanders. L’apertura australiana si sta ben comportando in quest’inizio di stagione, tant’è che pure Michael Cheika si è già sbilanciato dicendo che per Cooper della nazionale sono ancora aperte. A Melbourne, il numero 10 si è messo in mostra soprattutto con l’assist a Maddocks, in una situazione complicata con l’uomo addosso e in salto, dopo il passaggio non preciso di Will Genia. Quade Cooper being Quade Cooper.

Cinismo – Più di quanto abbiano fatto una settimana fa, i Jaguares hanno dovuto trincerarsi in difesa per gran parte del match contro i Blues, toccando alla fine quota 29% per occupazione del territorio avversario e 34% di possesso palla. Nonostante questo e i 174 placcaggi fatti, gli argentini hanno vinto ancora, grazie alla doppietta di un Ramiro Moyano in grande spolvero e di una difesa avversaria un po’ sbadata (molto sbadata a dire il vero) in entrambe le situazioni.

 

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