L’head coach azzurro, in conferenza stampa prima della sfida all’Inghilterra, ha affrontato diversi temi, tra cui, ovviamente, la questione Nations Championship
Nel corso della conferenza stampa di rito per l’annuncio della formazione azzurra contro l’Inghilterra, Conor O’Shea, head coach della nazionale italiana, ha affrontato diverse tematiche interessanti, sia relativamente alla partita di Twickenham, sia per quanto concerne la questione “Nations Championship”, che sta tenendo banco ad Ovalia nelle ultime settimane.
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Entrando subito nel merito della formazione britannica, stuzzicato dai giornalisti locali, l’allenatore irlandese ha sottolineato come il team di Eddie Jones sia estremamente di qualità, peraltro stimolato ulteriormente dalla necessità di cancellare la sconfitta patita a Cardiff. “Siamo al cospetto di una squadra inglese incredibilmente forte che vorrà dimostrare di essere tale. Siamo consci del fatto che saremo sotto una grande pressione a Twickenham, sappiamo che ci metteranno tutto che hanno a disposizione per metterci in difficoltà. Eddie ha schierato una questa squadra competitiva, probabilmente il tipo di team che voleva mettere in campo da tempo. Loro saranno full metal jacket, e noi siamo pronti. Stiamo aspettando di affrontare le sfide e le insidie che ci presenteranno”, ha dettagliato, prima di concentrarsi sugli azzurri.
“Abbiamo una grande sfida davanti a noi e cercheremo di giocare il nostro miglior rugby. Vogliamo creare una abitudine nelle prestazioni di un certo livello. Stiamo alzando l’asticella e già negli allenamenti si vede molta energia da parte dei giocatori. Non abbiamo la bacchetta magica: tutto ha il suo tempo, ma la strada intrapresa è quella giusta”, ha dichiarato l’ex Harlequins.
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Conor O’Shea, poi, ha speso parole non banali anche commentano le notizie relative al ‘Nations Championship’, rimarcando come la presenza eventuale di promozioni e retrocessioni, tra qualche anno, difficilmente rappresenterebbe un problema per l’ovale italiano. “Quella di World Rugby sembra una proposta estremamente eccitante. Abbiamo bisogno, per prima cosa, che il nostro sport riesca a crescere. Se abbiamo solo un paio di ‘bambini ricchi’ che vincono, non abbiamo un gioco. Ecco perché questo potrebbe essere buono per il rugby”, ha esordito, prima di scendere nel dettaglio sull’Italia.
“Con quello che stiamo facendo in Italia, mi sento di dire che abbiamo una squadra in divenire. Se effettivamente ci saranno promozioni/retrocessioni, tra un paio d’anni, che ci sia io o ci siano altri alla guida del team, eviterei di scommettere contro l’Italia in quel senso”, ha spiegato O’Shea.
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