Sei Nazioni 2019: Il Galles resiste all’assalto della Scozia e resta in corsa per il Grand Slam

Finisce 11-18 al BT Murrayfield, il Galles allunga a tredici il record di successi consecutivi, per la Scozia solo un punto di bonus

ph. REUTERS/Russell Cheyne

EDIMBURGO – Il Galles, dopo il successo di due settimane fa a Cardiff contro l’Inghilterra, scende in campo al BT Murrayfield come unica squadra imbattuta del Torneo, mentre la Scozia, reduce da due sconfitte consecutive, vuole disperatamente tornare alla vittoria tra le mura amiche.

I punti in palio oggi sono pesanti per entrambe, perchè la Scozia, nonostante sia ormai tagliata fuori dalla lotta per il Titolo, vuole cercare di chiudere il più in alto possibile in classifica. I Dark Blues, oggi, tornano a vestire i panni “comodi” dell’underdog e partono molto meglio rispetto alle ultime uscite, giocando con tranquillità e testando subito i nervi dei gallesi, che rispondono piuttosto bene – eccezion fatta per un paio di errori di Gareth Davies, colpo impreparato su due calci lunghi.

Non a caso è proprio la Scozia a passare per prima in vantaggio con un piazzato di Finn Russell, a punire un’infrazione di Josh Navidi (11′, 3-0). L’entusiasmo dei 67,144 presenti oggi (quattordicesimo sold-out di fila) dura poco, perchè alla ripresa del gioco il Galles va in meta con Josh Adams, che chiude in tuffo dietro i pali una bella azione corale avviata dallo sfondamento del flanker dei Cardiff Blues (fresco di rinnovo con la Region), ‘ubriacando’ nel processo Blair Kinghorn, ultimo avversario diretto, con un bel gioco di gambe e mettendo a segno la terza meta in altrettante gare giocate finora con la maglia della nazionale.

Anscombe trasforma (14′, 3-7) e poco dopo la Scozia è costretta ad inserire in campo Fraser Brown in terza linea, perchè Ritchie (HIA, torna in campo al 20′) e il suo sostituto Hamish Watson (tornato in campo oggi dopo aver recuperato dall’infortunio rimediato in gennaio, nell’ultima gara con Edinburgh prima dell’inizio del Sei Nazioni, ma rientrerà nei minuti finali) sono costretti ad uscire dal campo.

Nonostante le difficoltà, la Scozia resta compatta e uno spunto di Darcy Graham spezza la difesa gallese, regalando ai Dark Blues la prima, vera piattaforma offensiva, con l’attacco che si chiude con una punizione che Russell calcia tra i pali (20′, 6-7) e Tommy Seymour, che oggi festeggia il cap numero 50, costretto a lasciare il campo per infortunio (sostituito da Byron McGuigan).

Il primo quarto è stato piuttosto tattico e molto, molto fisico e anche il Galles è costretto ad un cambio, con Beard (unico cambio nel XV di partenza dei Dragoni rispetto alla sfida contro l’Inghilterra di due settimane fa) che fa spazio a Jake Ball. Il tema tattico non cambia molto nel secondo quarto, con le squadre che continuano a rispondersi colpo su colpo e il Galles che riallunga con un piazzato di Anscombe (23′, 6-10) per una punizione arrivata al termine di un’azione un pò confusa.

La gara, finora, sembra uno di quei libri i cui capitoli durano solo qualche pagina e che, anche se li riprendi dopo qualche giorno, ritorni subito al centro dell’azione perchè i protagonisti fanno quello che ti aspetti da loro, pagina dopo pagina, fase dopo fase. Non ci sono particolari colpi di scena, ma ti piace, è rassicurante, come una meta di Jonathan Davies a chiudere un’azione (di 23 fasi) in cui il Galles ha messo in evidenza tutte le difficoltà della Scozia in questo torneo.

Alla mezz’ora il Galles vola oltre il break (6-15) e ritrova Beard, mentre la Scozia perde un altro pezzo, con Kinghorn costretto al forfait e sostituito da Adam Hastings che va nel ruolo inedito di estremo (almeno con la Nazionale e coi Warriors in questa stagione) a sottolineare, se ci fosse bisogno di ulteriori conferme, di quanto questo Sei Nazioni sia ‘stregato’ per la Scozia.

Il Galles approfitta del momento della Scozia e continua a spingere, trovando un’altra punizione al breakdown che Anscombe al 38′ calcia però sul palo. La palla resta viva e per poco il Galles non trova la terza meta, ma George North viene chiuso bene sotto l’East Stand. Si riparte con una mischia con introduzione gallese sui 5m da cui non nasce nulla e le squadre vanno a riposo sul 6-15.

Nella ripresa, mentre il Galles continua a stare tranquillamente fedele al proprio piano di gioco, per la Scozia arrivano piccoli segnali incoraggianti (come la bella difesa su una contro-ruck avversaria)e la corsa di quaranta metri di Allan Dell ovale in mano a dare, per la prima volta oggi, il momentum – subito sprecato per un bruttissimo passaggio sbagliato di Russell che non si intende con un compagno.

Liam Williams esce dal campo al 47′ (sembra un infortunio a spalla o braccio), al suo posto entra Biggar che va apertura e Anscombe si sposta estremo. Un placcaggio alto su Grigg viene punito con una penal’touche, da cui arriva un’altra punizione per crollo volontario della maul sui 5m – con nuova penal’touche.

La Scozia, a mezz’ora dalla fine, tenta il tutto per tutto e va oltre la linea con Gilchrist, ma l’ottimo lavoro combinato di Biggar e Francis impedisce al seconda linea di Edinburgh di schiacciare l’ovale a terra. Si sente che l’azione potrebbe essere decisiva, la prima svolta del match, ma nonostante la Scozia tenga il possesso e passi attraverso qualche fase, il break potenzialmente decisivo di Hastings viene fermato da un placcaggio determinante di Dan Biggar, con lo scozzese che viene poi costretto al fallo.

Il Galles, però, commette il primo vero errore di giornata, pasticciando con la penal’touche, e non riesce a scrollarsi di dosso la pressione scozzese; i Dark Blues tornano ancora nei 22m avversari, ancora calciando una punizione in touche e ancora provando a farsi strada con una maul, e stavolta la mossa frutta i risultati sperati, perchè il Galles è un pò provato e la Scozia va in meta con Darcy Graham riaprendo la gara.

Russell non trasforma, ma ha ispirato l’azione con un passaggio “Finntastic” su McGuigan all’interno prima che l’ala serva Hastings e quest’ultimo ‘peschi’ il trequarti di Edinburgh che va in tuffo all’altezza della bandierina sotto il Main Stand.
La Scozia è viva e torna sotto (58′, 11-15).

Il Galles subisce il colpo, Darcy Graham suona ancora la carica poco prima di uscire dal campo e il pubblico risponde, spingendo i Dark Blues con il suo ruggito; Townsend ha un’ultima sorpresa, inserendo Laidlaw al posto dell’ala e spostando Price sulla fascia (un cambio che di solito, ai Warriors, vedeva protagonista Niko Matawalu), oltre a dare spazio a Berghan, Toolis e Watson che torna a disposizione si fa subito vedere andando a fare a sportellate con la difesa gallese.

I cambi rivitalizzano la Scozia, mentre gli ingranaggi della macchina di coach Gatland, finora perfettamente oliati, iniziano a dare preoccupanti (per l’head coach) segni di cedimento, con i Dark Blues che spingono affidandosi ancora, principalmente, alla maul come ariete per sfondare la resistenza avversaria.

Anche un superbo Jonathan Davies si sacrifica in difesa, il Galles riesce ad uscire, con qualche difficoltà, dai propri 22m e dopo qualche minuto in trincea recupera l’ovale con un bel turnover sotto l’East Stand, ma Aled Davies sbaglia il calcio di liberazione e si torna a ridosso dei 22m gallesi con una rimessa laterale per la Scozia.

Price si avventa su un grubber di Russell ma sbaglia il tempo e va a placcare Anscombe, che non ha l’ovale in mano, regalando una punizione al Galles che consente, adesso, ai Dragoni di portare il gioco nella metà campo avversaria e toglie ai Dark Blues l’iniziativa.

Il Galles deve solo far correre il cronometro tenendo il possesso e giocando il più lontano possibile dalla propria linea di meta e, dopo mezz’ora di affanno, riesce a riorganizzarsi e completare il lavoro (con un piazzato di Anscombe a tempo scaduto), vincendo la quarta gara consecutiva (tredicesima in totale, numeri davvero pazzeschi) e restando l’unica squadra in corsa per il Grand Slam, adesso lontano solo ottanta minuti. Per la Scozia, invece, una prestazione orgogliosa e un punto di bonus che non può bastare.

Scozia: 15. Blair Kinghorn 14. Tommy Seymour 13. Nick Grigg 12. Pete Horne 11. Darcy Graham 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Allan Dell 2. Stuart McInally (C) 3. Willem Nel 4. Grant Gilchrist 5. Jonny Gray 6. Magnus Bradbury 7. Jamie Ritchie 8. Josh Strauss
A disposizione: 16. Fraser Brown 17. Gordon Reid 18. Simon Berghan 19. Ben Toolis 20. Hamish Watson 21. Greig Laidlaw 22. Adam Hastings 23. Byron McGuigan

Marcatori Scozia
Mete: Graham (58′)
Trasformazioni:
Punizioni: Russell (11′, 20′)

Galles: 15 Liam Williams 14 George North 13 Jonathan Davies 12 Hadleigh Parkes 11 Josh Adams 10 Gareth Anscombe 9 Gareth Davies 8 Ross Moriarty 7 Justin Tipuric 6 Josh Navidi 5 Alun Wyn Jones (C) 4 Adam Beard 3 Tomas Francis 2 Ken Owens 1 Rob Evans
A disposizione:16 Elliot Dee 17 Nicky Smith 18 Dillon Lewis 19 Jake Ball 20 Aaron Wainwright 21 Aled Davies 22 Dan Biggar 23 Owen Watkin

Marcatori Galles
Mete: Adams (13′), J.Davies (30′)
Trasformazioni: Anscombe (14′)
Punizioni: Anscombe (23′, 80′)

Matteo Mangiarotti

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