Sei Nazioni 2019: l’Inghilterra si impone sull’Italia battendola per 57-14

Gli inglesi si impongono andando a segno otto volte

Ph. Sebastiano Pessina

La partita si apre con l’Inghilterra che cerca di prendere il controllo del gioco imponendo il suo tonnellaggio. La difesa azzurra prova a rispondere, ma all’ottavo gli inglesi passano sfruttando al meglio gli sviluppi di una touche sui cinque metri dei rivali per entrare con un drive abrasivo condotto da George: è meta. Farrell converte i punti del 7-0. 

Il colpo incassato non scalfisce l’Italia che reagisce immediatamente: dal kick off di ripartenza infatti, la squadra di O’Shea recupera la palla organizzando subito un lungo multifase avanzante. Parisse e soci entrano nei ventidue con grande ritmo, mentre Tebaldi pensa a come muovere l’ovale; che dopo alcune ripartenze arriva ad Allan. Il mediano d’apertura decide di puntare la difesa, mettersi in proprio, e andare in meta eludendo le guardie inglesi. Arriva la segnatura pesante, che abbinata alla conversione vale il pareggio sul 7-7. 

Sul prato di Twickenham non c’è un attimo di respiro. L’Inghilterra torna subito a ristabilire le distanze. Daly accende la luce sgusciando via al placcaggio di Esposito per poi accelerare, assorbire la difesa e aprire al largo per l’accorrente e puntuale May che – con spazio a disposizione – sprinta finendo la sua corsa in zona rossa. Lo score si sistema temporaneamente sul 14-7.
I padroni di casa fiutano la possibilità di allungare sfruttando la loro forza. Superata la metà della prima frazione di gioco, tocca a Tuilagi mostrare tutti i suoi muscoli per rompere il doppio placcaggio di Esposito e Campagnaro ed involarsi a firmare la terza meta inglese. 

L’intensità della formazione allenata da Eddie Jones è spaventosa. Tra le fila italiane avviene intanto il primo cambio con Castello che rivela un dolorante Campagnaro. Il gioco riprende, con Farrell che non si lascia scappare la chance di trasformare una comoda punizione ravvicinata e centrale, che vale il 24-7.

Gli azzurri vanno all’angolo. Tuilagi si esalta ancora dando il via all’azione che porta Shields a marcare la quarta meta britannica, poco dopo la mezz’ora. Si materializza un 31-7 che vuol dire anche nel punto di bonus offensivo per Farrell e compagni. Per l’Italia arriva un’altra notizia poco felice: il subentrato Castello si fa male, Ian McKinley lo sostituisce creando un triangolo tatticamente intercambiabile con Allan e Mckinley per coprire il ruolo di primo centro. Prima del riposo, un sussulto di marca azzurra: gli ospiti infatti tornano ad affacciarsi nei ventidue offensivi mettendo insieme diciannove fasi che però, a tempo scaduto, si concludono con un in-avanti che sancisce la fine del primo tempo.

La ripresa viene inaugurata da un’altra sfuriata italiana, a cui manca nuovamente lo spunto vincente per essere produttiva in termini di punti. L’Inghilterra si salva allontanando e riuscendo a ribaltare il fronte di gioco. Al quarantasettesimo, poi, Cokanasiga rompe una maglia della rete difensiva rivale ispirando le idee di Farrell: l’apertura serve al largo George, che a sua volta trasmette per Tuilagi. Il secondo centro riceve al salto per poi mettersi in movimento e segnare ancora. La mancata conversione, vale comunque il 36-7.

E’ il momento di una girandola di cambi. Per l’Italia –  fra gli altri – mette piede in campo Leonardo Ghiraldini che si dimostra prontissimo a entrare nell’azione che, rifinita al meglio sull’asse Tebaldi-Allan, manda in meta alla bandierina Morisi, non nuovo nel realizzare mete in terra inglese. Chiamato a mettere gli ulteriori due punti dalla piazzola, Allan non sbaglia: punteggio 36-14.

Scocca l’ora di gioco, le contendenti sfruttano tutte le proprie risorse a disposizione pescando dalle panchine. La sfida vive un momento di pausa. Inizia una lunga battaglia al piede vinta dall’Inghilterra che trasloca in massa in attacco mettendo pressione agli avversari e sul pallone liberato da Hayward è Kruis a intercettare il calcio andando indisturbato a segnare in mezzo ai pali. Il divario si allarga definitivamente, l’Inghilterra vuole dilagare.

Dan Robson si iscrive al tabellino dei marcatori a una dozzina di minuti dalla fine, per il 50-14. Gli ultimi dieci giri di lancette registrano ancora un attacco italiano che si ferma sul più bello e una nuova meta inglese che scaturisce da un calcio stoppato a Tebaldi, dove Shields si dimostra il più lesto a calcolare il rimbalzo e schiacciare. Si chiude quindi sul 57-14.

– Leggi anche: le dichiarazioni del post partita

Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Joe Cokanasiga, 13 Manu Tuilagi, 12 Ben Te’o, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell (c), 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Tom Curry, 6 Brad Shields, 5 George Kruis, 4 Joe Launchbury, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Ellis Genge
A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Ben Moon, 18 Dan Cole, 19 Nathan Hughes, 20 Mark Wilson, 21 Dan Robson, 22 George Ford, 23 Henry Slade

Marcatori Inghilterra
Mete: Jamie George (8), Jonny May (15), Manu Tuilagi (21, 47), Brad Shields (32, 79), George Kruis (64), Dan Robson (68)
Conversioni: Owen Farrell (9,16, 22, 33), George Ford (65, 69, 79)
Punizioni: Owen Farrell (26)

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Edoardo Padovani, 13 Michele Campagnaro, 12 Luca Morisi, 11 Angelo Esposito, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Braam Steyn, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Federico Ruzza, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Cherif Traore, 18 Tiziano Pasquali, 19 David Sisi, 20 Jake Polledri, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Ian McKinley, 23 Tommaso Castello

Marcatori Italia
Mete: Tommaso Allan (12), Luca Morisi (55)
Conversioni: Tommaso Allan (13, 56)
Punizioni:

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