I gallesi vanno a caccia del poker, la Scozia vuole ripartire
EDIMBURGO – La Scozia scenderà in campo oggi pomeriggio al BT Murrayfield (calcio d’inizio 2.15pm, le 15:15 in Italia) senza più ambizioni di classifica ma, nonostante le parole spese in settimana, tanto da dimostrare contro una squadra, il Galles, che due settimane fa – battendo, contro il pronostico di molti, la favoritissima Inghilterra – si è candidato per un Grand Slam che sarebbe davvero clamoroso.
Alla vigilia, infatti, ben pochi vedevano i Dragoni di coach Warren Gatland tra le favorite per il successo finale, men che meno per il Grand Slam. Per vincere un Torneo come il Sei Nazioni, però, serve anche un pò di fortuna e il Galles, subito in avvio, ha ricevuto un “regalo” inatteso a Parigi, prima di battere (con qualche seconda linea, ma pur sempre a fatica) l’Italia a Roma.
Settimana scorsa, invece, è arrivato il primo ‘capolavoro’ dei Dragoni, il successo casalingo in rimonta contro i ‘rivali di sempre’ che ha lasciato Alun Wyn Jones e compagni come unici contendenti per il Grand Slam – oltre che, ovviamente, tra le favorite, adesso, per il successo finale, rimettendo in corsa anche l’Irlanda, che dopo la sconfitta in avvio era quasi rassegnata a doversi accontentare di un piazzamento.
La Scozia, in tutto questo, ha avuto qualche attenuante (su tutte, i numerosi infortuni in ruoli-chiave) ma non si può nascondere il fatto che i Dark Blues siano un pò la delusione dell’edizione 2019. Perché al successo raccolto alla Highland Cathedral contro l’Italia sono seguite due sconfitte diverse per come sono maturate, ma con qualche elemento in comune: mancanza di accuratezza e di precisione in attacco, troppi errori non forzati, gestione tutt’altro che perfetta dei momenti-chiave e difficoltà nel generare ovali veloci dai raggruppamenti.
Townsend, dopo la sconfitta di Parigi, ha avuto due settimane per fare un punto della situazione e per decidere che formazione schierare contro il Galles, che come detto si presenta al BT Murrayfield per vendicare la sconfitta patita nel 2017 e cercando di prolungare a tre i successi consecutivi sugli avversari, dopo le due vittorie arrivate a Cardiff nel Sei Nazioni 2018 e nel primo test autunnale del novembre scorso.
L’head coach della Scozia ha dovuto fare a meno di altri due elementi per infortunio (Sean Maitland e Chris Harris, entrambi hanno, come Russell prima di Parigi, rimediato infortuni col proprio club) e deve ancora rinunciare a Stuart Hogg, ma ritrova Finn Russell e decide di dare un turno di riposo (i maligni direbbero “ha tagliato”) a capitan Greig Laidlaw, che si accomoda in panchina facendo spazio ad Ali Price.
“Dopo le due sconfitte siamo adesso fuori dalla corsa per vincere il Sei Nazioni e anche considerando che Greig [Laidlaw] è l’unico giocatore che è stato inserito nel XV titolare nelle ultime sei gare, ci sembrava l’occasione giusta per dare spazio ad Ali [Price] mentre Laidlaw avrà un ruolo diverso questa settimana, entrando in campo a gara in corso. Ovviamente, volendo sempre giocare per la Scozia, non l’ha presa bene [la scelta di partire in panchina] ed è determinato a mostrare a tutti perchè doveva partire titolare ma resta uno dei giocatori chiave di questo gruppo e uno dei leader,” ha detto Townsend in settimana.
Anche l’esclusione di Hamish Watson, tornato a disposizione dopo due mesi, fa un pò di rumore ma in terza linea la Scozia è comunque piuttosto coperta – ed era difficile lasciare fuori uno tra Ritchie e Strauss, contando che Toonyha voluto dare una nuova chance a Bradbury. Darcy Graham, trequarti di Edinburgh Rugby, viene gettato nella mischia all’ala (al posto di Maitland) e forma con Seymour (che con Jonny Gray oggi festeggia il cap numero 50) e Blair Kinghorn, sempre di più uno dei migliori talenti del rugby scozzese, il triangolo allargato.
Nel pack un solo cambio, con WP Nel che torna a vestire la maglia numero 3 al fianco di Stuart McInally, capitano di giornata, mentre in panchina ci sono tre giocatori che potrebbero fare il loro debutto nell’edizione 2019 del Sei Nazioni: oltre al già citato Hamish Watson, anche Byron McGuigan e Gordon Reid (altra sorpresa) non erano ancora stati inseriti nei 23 per una partita.
Gatland dalle parti del BT Murrayfield, dopo le polemiche scatenate dalle sue convocazioni come head coach dei B&I Lions nel Tour del 2017, non è forse il personaggio più amato (e l’anno scorso, dopo il successo raccolto nella prima giornata, aveva ammesso di aver predetto al chief executive della WRU, Martyn Phillips, che “we’ll batter them”, li schiacciamo senza problemi) ma i risultati sono, da un pò di tempo, dalla sua parte.
Un solo cambio nel XV che ha riportato sulla terra Eddie Jones e i suoi Bianchi, oltretutto forzato dall’infortunio di Cory Hill (Torneo finito per lui) dando ad Adam Beard la maglia numero 4 e convocando Jake Ball tra le riserve.
Che gara sarà? Difficile dirlo, perché entrambe le squadre avranno una grande pressione sulle loro spalle – per motivi diversi, ma sempre di pressione si tratta e bisogna sempre essere più bravi dell’avversario di turno a saperla gestire, per sperare di avere un’occasione di uscire dal campo con la vittoria.
La Scozia deve vincere perchè ha già perso contro l’Irlanda in casa e non vuole peggiorare il record stabilito nelle ultime stagioni, quando tra le mura amiche si era inchinata solo agli All Blacks (e al Sudafrica in autunno), e anche perchè settimana prossima a Londra deve arrivare alla difesa della Calcutta Cup (che sarà piuttosto problematica) nel miglior stato mentale possibile.
Gli anni che portano verso la Coppa del Mondo sono piuttosto complicati per la Scozia, perchè anche nel 2015 i Dark Blues fecero un pessimo Sei Nazioni, perdendo tutte e cinque le gare, salvo poi arrivare ad una chiamata di Joubert dal giocarsi la semifinale nella massima competizione mondiale, ma è innegabile che dopo aver abituato i propri sostenitori a risultati consistenti e a buone prestazioni, un successo oggi sarebbe ben accolto da tutti.
Il Galles è, come detto, l’unica squadra che potrebbe conquistare il Grand Slam quest’anno e, ovviamente, oggi ha un solo risultato, ma anche un’eventuale sconfitta lascerebbe i Dragoni in corsa per il Titolo – complicando, ovviamente, il loro compito anche contando che all’ultima giornata ospiteranno l’Irlanda. Forse, come detto, ben pochi avrebbero previsto un Galles competitivo, ma una squadra col suo pedigree, quando è in corsa per vincere un titolo, è sempre un cliente scomodo.
Scozia – Galles sarà trasmessa da DMAX (canale 52 DDT) e in diretta streaming su OnRugby, sabato 9 marzo alle ore 15:15. Circa mezzora prima del kick off pubblicheremo un’apposita notizia contenente il player per vedere e commentare la partita.
Scozia: 15. Blair Kinghorn 14. Tommy Seymour 13. Nick Grigg 12. Pete Horne 11. Darcy Graham 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Allan Dell 2. Stuart McInally (C) 3. Willem Nel 4. Grant Gilchrist 5. Jonny Gray 6. Magnus Bradbury 7. Jamie Ritchie 8. Josh Strauss
A disposizione: 16. Fraser Brown 17. Gordon Reid 18. Simon Berghan 19. Ben Toolis 20. Hamish Watson 21. Greig Laidlaw 22. Adam Hastings 23. Byron McGuigan
Galles: 15 Liam Williams 14 George North 13 Jonathan Davies 12 Hadleigh Parkes 11 Josh Adams 10 Gareth Anscombe 9 Gareth Davies 8 Ross Moriarty 7 Justin Tipuric 6 Josh Navidi 5 Alun Wyn Jones (C) 4 Adam Beard 3 Tomas Francis 2 Ken Owens 1 Rob Evans
A disposizione:16 Elliot Dee 17 Nicky Smith 18 Dillon Lewis 19 Jake Ball 20 Aaron Wainwright 21 Aled Davies 22 Dan Biggar 23 Owen Watkin
Matteo Mangiarotti
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