A Vancouver in scena un’inedita finale tra Sudafrica e Francia, dopo che i Blues avevano strapazzato gli Stati Uniti leader in classifica.
Le World Series di rugby a sette si confermano quest’anno decisamente imprevedibili: a Vancouver va in scena un’inedita finale tra Sudafrica e Francia, dopo che i Blues avevano strapazzato gli Stati Uniti leader in classifica.
In terra canadese, i Blitzboks si riprendono l’oro, che mancava dallo scorso anno. In finale si trovano davanti la rivelazione di tappa, un’agguerrita Francia che non arrivava così in alto dal 2012.
Sono i transalpini a portarsi in vantaggio, con una bella meta di Lakafia. Poi il Sudafrica sale in cattedra e detta legge per tutta la parte centrale del match. Prima ci pensa Visser a riequilibrare il risultato, finalizzando sotto i pali un’impressionante cavalcata di Davids per oltre metà campo. Quindi è lo stesso Davids a marcare il sorpasso sudafricano, dopo che Kok aveva rubato un prezioso pallone ai francesi. Squadre a riposo sul 14-5.
Al rientro in campo, l’allungo decisivo dei campioni in carica, firmato Kok. A quel punto, con esperienza, i Bokke gestiscono il risultato, nonostante una bella meta francese di Parez-Edo, in velocità sulla fascia.
Risultato finale 21-12 e Sudafrica che può festeggiare meritatamente il ritorno al successo nelle World Series, dopo un weekend che ha visto la squadra esprimersi di nuovo sui livelli della precedente stagione.
Finale per il terzo posto che mette di fronte Fiji e Stati Uniti, con i nordamericani esclusi dalla finalissima per la prima volta di quest’anno. Inizio combattuto, con una meta per parte in meno di 4′: a Naduva, che si invola sull’ala, risponde Williams. Da subito, però, emerge la supremazia -non solo territoriale- dei figiani. Veliawa la concretizza prima dell’intervallo, raccogliendo uno spettacolare offload di Naduva. Nella ripresa è Mocenacagi a mettere a referto la terza meta isolana, a cui prova a rispondere Isles sfruttando un momento di superiorità numerica. Ma ci pensa Botitu a mettere in cassaforte il risultato, per il definitivo 24-14 che porta il bronzo al collo dei figiani.
Bella la sfida tra Nuova Zelanda e Inghilterra per il quinto posto. All Blacks due volte in vantaggio e due volte ripresi dai britannici; quindi -nella seconda parte della ripresa- doppietta neozelandese, che segna il passo e lascia alle Red Roses solamente la meta “di consolazione” nel final play.
L’Australia si aggiudica il Challenge ai danni di un combattivo Canada, ma gli Aussies sono straripanti: 35-21 il finale.
In semifinale i Blitzboks avevano sommerso Fiji 31-12, in una sfida che ha rievocato i fasti delle due Nazionali lo scorso anno, in cui lottarono fino all’ultima partita dell’ultima giornata per aggiudicarsi le World Series.
Figiani in vantaggio con Tuimaba, poi è monologo sudafricano: a referto Gans, Davids, Geduld e due volte Du Plessis. Inutile la meta tecnica finale assegnata ai pacifici a tempo ormai scaduto.
L’altra semifinale, Francia contro Stati Uniti, è stata la più grande sorpresa del weekend. I francesi aprono le marcature dopo due minuti, con una fuga vincente di Parez-Edo che sorprende la difesa nordamericana. Poi è ancora pressing transalpino, con le Eagles che pasticciano in area di meta e regalano la seconda marcatura ai Bleus. La terza meta nasce ancora da Parez: in tre cercano di fermarlo, lui apre su O’Connor, che si invola tra i pali. 19-0 all’intervallo. La musica non cambia nel secondo tempo: dopo 1′ errore statunitense a metà campo, Barraque si impossessa dell’ovale e va a marcare. Quinta meta ancora firmata Barraque, servito con un pregevole offload e che lascia indietro tre difensori avversari. States a punti solo a tempo scaduto e risultato finale 33-5 che rende l’idea della disfatta a stelle e strisce e della supremazia francese.
Già i Quarti erano stati ricchi di bel gioco, emozioni e sorprese. Per un punto (22-21) Fiji aveva eliminato gli All Blacks al termine di una partita tiratissima, decisa da Naduva allo scadere. Finiva invece 21-19 la sfida tra Stati Uniti e Inghilterra, con l’impeccabile Hughes a fare la differenza dalla piazzola. Più larghe, invece, le vittorie della Francia su Samoa (35-12, con i Bleus sempre avanti) e del Sudafrica sull’Argentina (33-12, con sudamericani in vantaggio poi travolti da cinque mete Bokke).
Dai Gironi (Francia a parte, ai danni dell’Australia) non era invece arrivata nessuna sorpresa rispetto ai pronostici della vigilia per quanto riguarda le Nazionali qualificate, ma fin dall’inizio non sono mancati i singoli risultati fuori pronostico.
Innanzitutto la clamorosa vittoria della Spagna sugli All Blacks per 26-24, con Pla a scrivere la storia per gli iberici nel final play. Il Canada ha quindi sfiorato la qualificazione, battendo Fiji 26-19, e restando fuori dai Quarti solo per differenza punti rispetto ai figiani e a Samoa. Bello anche il 21-17 della Francia sull’Australia, prima avvisaglia di un weekend da incorniciare per i transalpini.
Dream Team di tappa con due sudafricani (Davids e Pretorius), due francesi (Parez e Barraque), lo statunitense Tomasin, il canadese Braid e il samoano Solia.
Classifica che vede gli Stati Uniti ancora in testa, con due punti in più sulla Nuova Zelanda, e Fiji in terza posizione. Il Sudafrica recupera punti, scavalcando l’Inghilterra, ma con la vetta ancora a considerevole distanza (-24).
Le World Series maschili di Sevens torneranno quindi ad aprile, per i due “classici” in terra asiatica: Hong Kong dal 5 al 7 e Singapore il weekend successivo.
Sevens World Series maschili – Vancouver 2019
Gironi
Pool A: Sudafrica 9, Stati Uniti 7, Galles 5, Cile 3
Pool B: Samoa 7, Fiji 7, Canada 7, Kenya 3
Pool C: Nuova Zelanda 7, Francia 7, Australia 5, Spagna 5
Pool D: Argentina 9, Inghilterra 7, Scozia 5, Giappone 3
Quarti di finale
Sudafrica v Argentina 33-12
Fiji v Nuova Zelanda 22-21
Stati Uniti v Inghilterra 21-19
Francia v Samoa 35-12
Semifinali
Sudafrica v Fiji 31-12
Francia v Stati Uniti 33-5
Finali
Challenge: Australia v Canada 35-21
Bronzo: Fiji v Stati Uniti 24-14
Oro: Sudafrica v Francia 21-12
Classifica: Stati Uniti 113, Nuova Zelanda 106, Fiji 101, Sudafrica 89, Inghilterra 80, Australia 65, Samoa 59.
Francesco Rasero
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