Il CT dei Bleus non ha molto di cui essere contento dopo la vittoria dell’Olimpico. L’Italia “non ha avuto la fortuna di vincere una partita”
ROMA – Jacques Brunel, vecchia conoscenza del rugby italiano (nel 2013, con lui alla guida, gli Azzurri hanno raccolto due vittorie nel Sei Nazioni, più di quelle raccolte nelle trenta gare di Torneo giocate dopo) si presenta in conferenza stampa al termine della gara e la prima domanda a cui risponde è sulla pressione da gestire come head coach della Francia.
Il CT francese non ha molto da festeggiare al termine dell’incontro ma una vittoria resta pur sempre un risultato positivo, anche se arrivata al termine di un gara in cui Les Bleus hanno approfittato soprattutto dell’incapacità dell’Italia di concretizzare le numerose occasioni create.
“Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile, quella di oggi, perché noi abbiamo avuto molta pressione dopo l’inizio del torneo e sapevamo di aver messo in campo prestazioni deludenti. Oltretutto sapevamo che l’Italia ci avrebbe messo sotto pressione ad inizio gara. Noi non abbiamo saputo contrastare il loro piano di gioco, abbiamo commesso errori e siamo stati indisciplinati, ma abbiamo saputo resistere nei momenti difficili e abbiamo saputo sfruttare le nostre occasioni, quelle che si sono create durante la gara. Avremmo voluto metterci in mostra sin dall’inizio ma non siamo riusciti a farlo e abbiamo sofferto poi fino alla fine della gara.”
Brunel deve ringraziare la maggiore esperienza dei suoi giocatori nell’essere sotto pressione ad alti livelli (l’Italia sta arrivando, ma è un percorso che passa anche da sconfitte dolorose come quella di ieri) e a gestire, nonostante il momento tutt’altro che positivo e le oggettive difficoltà, le situazioni complicate. Tra i singoli, poi, è da sottolineare la prestazione davvero monumentale dell’ala del Clermont, Damian Penaud, decisivo sia in attacco sia in difesa col placcaggio che ha impedito a Marco Zanon di marcare la meta che, in quel momento della gara, avrebbe potuto essere decisiva.
“L’Italia ha avuto la possibilità di vincere sia attraverso le penaltouche sia attraverso il gioco. Dall’inizio del Torneo ha dimostrato equilibrio nel piano di gioco e capacità di creare occasioni in attacco. Sono convinto che l’Italia abbia fatto un Torneo di qualità, solo che non ha avuto la fortuna di vincere una partita.”
Brunel ha detto anche, rispondendo alla domanda successiva, che la Francia ha vinto una gara che avrebbe perso, in altri tempi. “Abbiamo avuto alcune situazioni a favore che in altre occasioni non abbiamo avuto, ma abbiamo mostrato carattere fino alla fine della gara. L’Italia si è accampata a lungo sulla nostra linea di meta, è stata dura e siamo stati capaci di mettere in campo la nostra capacità di resistenza. L’Italia ha fatto un grande lavoro e può avere dei rimpianti oggi. Abbiamo perso le prime touche, siamo stati un po’ in difficoltà in mischia e abbiamo concesso troppi calci di punizione. Credo il computo sia 14 a 5”.
Al termine dell’ultima giornata di un torneo che la Francia non deve dimenticare (ma solo per non ripeterlo, non perché i Bleus hanno effettivamente tanti ricordi positivi da portarsi via), Brunel ha ammesso che “questo Sei Nazioni è stata una delusione, non posso dire nulla di più”.
“Siamo stati troppo incostanti e a tratti abbiamo giocato male, abbiamo alternato momenti di ‘genio’ a momenti in cui abbiamo perso il controllo. La troppa incostanza non può lasciarci un ricordo positivo e non possiamo essere soddisfatti”.
Cosa lascia il torneo della Francia
Brunel si porta via comunque due cose buone da questo Torneo: “Il carattere mostrato, soprattutto oggi [ieri, ndr] in momenti difficili, e la crescita di nuovi talenti giovani, come Romain Ntamack che ha mostrato grandissime qualità, o ad un giocatore come Demba Bamba che si sposta da pilone sinistro a pilone destro giocando settanta/ottanta minuti a gara a soli vent’anni”.
Come per l’Italia, anche per la Francia adesso l’attenzione si sposta sulla Coppa del Mondo in Giappone. I transalpini arriveranno alla massima competizione mondiale sulla scorta di un torneo per l’appunto molto negativo, ma Brunel non sembra particolarmente preoccupato, perché “come ho detto sin dall’inizio, la Coppa del Mondo è completamente diversa, la storia lo ha dimostrato più e più volte”.
“Avremo più tempo per prepararci, saremo in un contesto diverso e giocheremo una competizione in cui le prime quattro gare saranno decisive. Avremo tempo per cercare di mettere a posto diversi dettagli in cui non abbiamo fatto particolarmente bene finora. La Coppa del Mondo è un momento sempre speciale e ci prepareremo nel migliore dei modi per affrontare quella competizione.”
Matteo Mangiarotti
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