Sei Nazioni 2019: cosa ci dicono i numeri di fine torneo

Il Galles bada al sodo, puntando sulla propria grande difesa. Tra i singoli spicca Braam Steyn nelle statistiche individuali

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Josh Navidi contro l’Irlanda – Sei Nazioni 2019 (ph. Reuters)

I numeri e le statistiche ci aiutano a definire il nostro punto di vista, o a stravolgerlo se necessario. Il Sei Nazioni 2019 ci ha lasciato in dote il quarto Grande Slam dal 2000 ad oggi del Galles, la squadra ad aver compiuto più volte quest’impresa da quando il torneo è stato allargato anche all’Italia. Proprio in merito ai vincitori finali, i crudi numeri quello dei Dragoni potrebbero ingannare soprattutto in attacco, a dimostrazione della grande capacità di questa squadra di essere concreta e di trovare sempre un modo per risolvere la situazione

La squadra di Warren Gatland, da trionfatrice, è quella che ha il secondo peggior rapporto tra metri guadagnati/cariche portate, pari a 2,60 (la migliore è la Scozia con 3,29 metri per carica, l’Italia è quarta con 2,94); ha collezionato appena 69 difensori battuti (una media di 13,8 a partita) e 5,8 clean break per 80 minuti, completando anche il minor numero di passaggi tra le sei nazioni.

Il tutto con un possesso medio del 49%, quindi non un dato estremamente basso. Quest’attacco apparentemente asfittico ha in effetti prodotto 10 mete, il dato più basso al pari dell’Italia, ma anche un totale di 114 punti, che fanno del Galles la seconda squadra dietro l’Inghilterra con più punti segnati nel Sei Nazioni 2019. A contribuire sono stati soprattutto ben 16 calci piazzati realizzati, il doppio rispetto agli inglesi (8) secondi in questa speciale classifica.

Non è semplice, insomma, spiegare con i numeri il trionfo gallese. E forse questo è un ulteriore riconoscimento per gli uomini di Gatland, che può contare su un gruppo di giocatori completi tecnicamente e tatticamente, lottatori e cerebrali allo stesso tempo, che nelle intangibles sono stati senz’altro i migliori. Oltre ai calci piazzati, in ogni caso, qualcosa di oggettivo ovviamente c’è.

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La fase difensiva, per esempio, è stata quasi impeccabile. I Dragoni hanno subito solo 7 mete e 65 punti, la seconda miglior prestazione dell’era Gatland dietro al Grande Slam 2012 (58 punti), non subendo mai più di 19 punti in un singolo match. Hanno anche totalizzato la miglior percentuale di placcaggi completati (89%).

Tra i singoli, quello che ha avuto l’impatto maggiore nelle statistiche sono stati Josh Adams, rivelazione del torneo con 3 mete, 8 difensori battuti e 9 break creati nei 400 minuti giocati, e Liam Williams, che ha messo a referto 13 difensori battuti e 4 break. Chi ha guadagnato più volte la linea del vantaggio, andando oltre l’avversario, è stato invece Ross Moriarty (15), seguito da Hadleigh Parkes a 14 e da Owens e Navidi a 12. Quest’ultimo è invece al secondo posto della classifica di chi ha placcato di più con 83 interventi (solo 4 quelli mancati).

Le statistiche individuali del torneo

Punti totali
1. Owen Farrell (59)
2. Gareth Anscombe (43)
3. Tommaso Allan (34)
4. Jonny May (30)

Mete
1. Jonny May (6)
2. Yoann Huget (4)
3. Edoardo Padovani, pari merito con altri cinque (3)

Assist
1. Finn Russell (4)
2. Conor Murray, Elliot Daly, Gareth Anscombe e Tommaso Allan (3)

Palloni portati
1. Billy Vunipola (71)
2. James Ryan (63)
3. Braam Steyn (60)
5. Jayden Hayward (54)
6. Sergio Parisse (52)

Palloni portati oltre la linea del vantaggio
1. James Ryan e Braam Steyn (32)
3. Billy Vunipola (27)

Metri guadagnati
1. Jacob Stockdale (395)
2. Jayden Hayward (373)
3. Blair Kinghorn (323)

Clean break
1. Henry Slade (12)
2. Jonny May (11)
3. Blair Kinghorn (10)
8. Edoardo Padovani (6)

Difensori battuti
1. Jacob Stockdale (23)
2. Sam Johnson e Yoann Huget (18)
6. Jayden Hayward (16)

Placcaggi
1. Tom Curry (86)
2. Josh Navidi (83)
3. Jamie George e Mark Wilson (78)
6. Leonardo Ghiraldini (71)

Turnover vinti
1. Mathieu Bastareaud (7)
2. Antoine Dupont e Peter O’Mahony (6)
6. Braam Steyn (4)

Offload
1. Mathieu Bastareaud (9)
2. Louis Picamoles e Antoine Dupont (7)
4. Jayden Hayward (6)

Punizione concesse
1. Demba Bamba e Tom Curry (8)
3. Jamie Ritchie, Kyle Sinckler e Felix Lambey (6)
7. Andrea Lovotti (5)

Rimesse laterali rubate
1. Braam Steyn (5)
2. Arthur Iturria (4)
3. Sergio Parisse e altri cinque (2)

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