Nel comunicato Sanzaar si spiegano le ragioni di questa scelta e il nuovo format del torneo
Prima quindici, poi diciotto, poi ancora quindici e infine la decisione di scendere sino a quattordici. L’ascensore del numero di squadre partecipanti al Super Rugby in questi anni è salito e sceso in maniera vorticosa, ma dal 2021 la Sanzaar sembra aver trovato la soluzione per accontentare tutti conciliando interessi e competitività del torneo riservato alle franchigie dell’Emisfero Sud.
I nipponici Sunwolves non saranno più iscritti alla kermesse lasciando spazio quindi a cinque formazioni neozelandesi, quattro squadre sudafricane, quattro compagini australiane e i Jaguares argentini; in un meccanismo rivisto.
Il format
Via le conference, si passa al Round Robin: tutte contro tutte, in una regular season da 13 giornate. Al termine, playoff: le migliori sei proseguiranno la loro avventura verso il titolo. Le prime due avranno il beneficio di essere ammesse direttamente alle semifinali, con la possibilità di ospitare in casa il match antecedente alla finalissima, mentre le altre quattro si sfideranno in un barrage di quarti di finale, da cui usciranno le altre due semifinaliste.
Sanzaar fa presente che, essendo dispari le partite della regual season, la calendarizzazione di queste verrà pensata su base biennale; in modo da consentire a tutte le formazioni di giocare un anno sette partite in casa e l’altro sei.
Il comunicato che non chiude la porta
“La decisione di proporre un nuovo format della competizione, in un girone unico a 14 squadre, non è stata presa alla leggera – fa sapere il CEO di Sanzaar Andy Marinos – ha comportato un’analisi dettagliata e una revisione approfondita del momento presente e futuro del rugby portando sul tavolo vari aspetti: dalle considerazioni commerciali al welfare dei giocatori, tutte cose che sono in linea con la nostra filosofia.
Riteniamo che la competitività e l’integrità del gioco siano aspetti chiave per garantire uno sviluppo internazionale e l’idea di virare verso il Round Robin è nata anche da quello: poter osservare tutte le squadre scontrarsi fra di loro, almeno una volta, fornirà sicuramente maggior interesse”.
Sui Sunwolves: “All’inizio di marzo – ammette – la Federazione Giapponese ci ha detto di non essere più in grado di sottoscrivere finanziariamente la partecipazione dei Sunwolves al Super Rugby, dopo il 2020. Il futuro della franchigia ora sarà determinato dalla JRFU, la quale ha stabilito che il Super Rugby non è per loro il miglior percorso possibile in vista di un’ulteriore crescita internazionale.
Non per questo però l’asse con il Giappone e tutta la regione Asia-Pacifico sarà meno importante per noi. Continueremo a collaborare con loro e per il futuro, posso dire, che gli abbiamo presentato un’opzione riguardante un nuovo campionato dell’area Asia-Pacifico con l’idea che formazioni provenienti da Giappone, Isole del Pacifico, Nord-Sud America e Hong Kong ne siano protagoniste.
Infine – a nome di tutta Sanzaar – vorremmo ringraziare la JRFU e i Sunwolves per quello che hanno fatto e continueranno a fare sino al 2020: noi saremo li a supportarli e sostenerli”.
Di Michele Cassano
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