L’ala ha segnato la metà delle mete rispetto allo scorso anno, ma eccelle in altre categorie statistiche
L’arrivo di Monty Ioane durante la scorsa stagione aveva rappresentato una sorta di regalo di Natale per i tifosi del Benetton: dopo l’esordio nel doppio derby delle feste contro le Zebre, il trequarti ala aveva proseguito la stagione segnando 8 mete in 11 partite.
Una prima stagione in Veneto da ricordare per l’australiano, che in metà stagione riuscì a stabilirsi al quarto posto nella classifica dei metamen del Pro14, segnando quanto Steff Evans e Jordan Larmour, ad esempio. Il suo era sembrato l’impatto di un vero e proprio meteorite sul campionato.
Quest’anno, invece, con tre partite ancora da giocare, il conto delle mete segnate da Ioane si ferma a 4 in 15 partite giocate.
Ovviamente, il contributo di un giocatore, anche di un’ala, non si ferma certo al numero di marcature, e Ioane quest’anno ha certamente brillato all’interno di una squadra in competizione per le posizioni di lusso del Pro14. Ha brillato però in maniera diversa rispetto allo scorso anno, quand’è stato soprattutto una macchina da mete.
Spulciando le statistiche ufficiale del campionato celtico, infatti, troviamo Ioane fra i primi cinque giocatori in almeno tre categorie statistiche.
La prima è quella dei difensori battuti, dove campeggia al terzo posto con 50, dietro l’ala di Edinburgh Duhan van der Merwe (61) e l’estremo degli Scarlets Johnny McNicholl (58). Questa statistica unita ad un’altra molto importante, quella degli offload completati dove Ioane occupa la prima posizione, dimostra l’efficacia del giocatore in fase offensiva, nonostante l’inferiore numero di mete segnate.
Un ovale consegnato a Ioane, infatti, è praticamente sempre un ovale portato in avanti. Nonostante il suo ruolo, l’australiano è uno dei migliori ball carrier della squadra e sa anche far vivere il pallone, riciclandolo per i compagni in modo tale da continuare l’avanzamento. Quest’ultima in particolare è una caratteristica molto forte del modo di giocare del Benetton di quest’anno, che spesso si affida alle continuità dirette per non passare dal terreno e alzare il ritmo di gioco. Una intenzione sulla carta che si tramuta in realtà grazie alle caratteristiche tecniche delle due ali del Benetton, visto che anche Ratuva Tavuyara si trova nella stessa classifica, al terzo posto fra chi ha realizzato più offload. Non solo, c’è anche Marco Barbini al quinto.
La terza statistica dove Monty Ioane dimostra tutta la sua pericolosità in attacco sono i clean breaks, dov’è quinto con 19. Si tratta di quelle occasioni in cui un giocatore riesce a provocare un vero e proprio buco, e un conseguente grande vantaggio in termini di metri guadagnati per la sua squadra.
Insomma, stante il fatto che Ioane rimane anche un difensore affidabile, che nel placcaggio fa spesso valere la propria fisicità, e che non ha particolari timori anche nelle sfide aeree, la sua stagione 2018/2019 continua a brillare: il suo nome non è più quello che siete sicuri di trovare sul tabellino alla fine della partita, ma il suo contributo alla causa biancoverde, forse, è ancora più importante.
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