Al BT Murrayfield finisce 13-17. Edinburgh va vicino all’impresa, ma deve rimpiangere le occasioni mancate
ph. OnRugbyEDIMBURGO – Diciottesima presenza nella fase ad eliminazione diretta della Heineken Champions Cup (nelle sue varie declinazioni) contro seconda presenza in sette anni, quattro finali (con due Trofei in bacheca) contro nessuna presenza in finale e, di conseguenza, nessun titolo europeo a dar lustro al trophy cabinet.
Munster arriva nella capitale scozzese per cercare la quinta semifinale consecutiva, un risultato che sarebbe clamoroso, e la pressione è inevitabilmente tutta sulle sue spalle; sulla sua strada trova un avversario, Edinburgh, che non ha il suo pedigree europeo ma che non ha nulla da perdere e che ha imboccato lo scorso anno il processo di crescita che passa dal giocare (e provare a vincere) gare di questo livello.
Se la gara di oggi si fosse giocata al Thomond Park, molto probabilmente sarebbe stata un “normale” quarto di finale, ma l’ambientazione in casa dell’underdog di turno, con un pubblico record sugli spalti, aggiunge un pizzico di ‘sale’ e crea alla Red Army, forse, qualche preoccupazione in più. Tutto questo, ovviamente, detto con il massimo rispetto possibile per Edinburgh, imbattuto in Europa in stagione (con tre successi raccolti su Tolone, Newcastle e Montpellier) e in generale reduce da diciassette successi europei (contando anche le gare di Challenge Cup) su diciannove gare giocate, ma le due sconfitte sono arrivate proprio ai quarti di finale (contro La Rochelle, 2017, e Cardiff, 2018).
Mike Haley dà forfait nell’immediato pre-partita, costringendo Van Graaf a spostare Conway estremo, inserendo Sweetnam all’ala; il drop di Jaco van der Walt dà il via al match, dopo un minuto di applausi osservato in memoria di René Fontès, rappresentante della LNR nel board di EPCR – ed ex presidente dell’ASM Clermont Auvergne.
Nei primi cinque minuti si gioca praticamente solo nei 22m di Munster, costretto a concedere due punizioni che, però, Edinburgh non sa far fruttare. Gli irlandesi riconquistano l’ovale, alzano il baricentro e allontanano il pericolo ma è un sollievo solo temporaneo, perché Edinburgh torna a spingere e all’11’ la Red Army resta in inferiorità dopo il giallo rimediato da Tadhg Beirne per essere entrato irregolarmente in ruck – Gauzere mostra il cartellino dopo consulto col TMO.
Edinburgh arriva a pochi centimetri dalla linea di meta irlandese ma, ancora una volta, spreca l’occasione – stavolta per un tenuto forzato dalla grande difesa di Munster, che ancora una volta si salva. Poco dopo sale il primo, deciso “Fields of Athenry” dai numerosissimi tifosi irlandesi mentre la pioggia, leggera ma costante, inizia a scendere sul BT Murrayfield.
Al 18′ Munster passa in vantaggio, alla prima vera occasione; Gauzere vede un in-avanti di Graham in recupero disperato su calcio d’avanzamento e assegna una mischia agli irlandesi sui 5m avversari. Il pack di Edinburgh tiene ma Munster resta in possesso e Pyrgos decide di intervenire irregolarmente su Murray; Gauzere concede la punizione, che Earls batte veloce prima di andare in tuffo oltre la linea di meta. Carbery, da posizione angolata, è perfetto nella trasformazione e la Red Army entra nel secondo quarto avanti (0-7).
La differenza, finora, è tutta qui: il grande ma sterile sforzo profuso da Edinburgh cui fa da contraltare il cinismo della grande squadra (Munster), che ha saputo concretizzare la prima occasione creatasi.
Edinburgh ha però il grande pregio di non mollare e al 26′, con pazienza, trova la via della meta con Chris Dean, bravo a sfruttare il varco creatosi nella difesa irlandese; van der Walt è preciso dalla piazzola e al 27′ i padroni di casa pareggiano (7-7).
Si torna idealmente ad inizio gara, dopo mezz’ora giocata, con Edinburgh che spinge e si dimostra più intraprendente, mentre Munster, sornione, aspetta l’errore avversario per colpire di rimessa; il match resta bello, intenso e molto fisico e soprattutto Munster ne subisce le conseguenze, con due HIA – O’Donoghue non torna in campo, Botha lo sostituisce – e Carbery che si infortuna, sostituito da Bleyendaal al 36′.
Le squadre vanno a riposo sul 10-7 (piazzato di van der Walt al 35′), risultato che rispecchia quanto visto in campo finora – Edinburgh avrebbe forse meritato di chiudere il primo tempo con un vantaggio maggiore, ma non è riuscito a concretizzare le numerose occasioni create anche per merito della difesa di Munster.
Il discorso di Van Graan durante l’intervallo ha sortito l’effetto sperato, almeno in avvio di ripresa perché Munster torna in campo più convinto e al 46′ pareggia con un piazzato di Bleyendaal (10-10); come nel primo tempo, però, Edinburgh risponde alla grande e cinque minuti dopo torna avanti – Watson costringe un avversario al tenuto, van der Walt premia il lavoro del flanker spedendo la punizione tra i pali per il nuovo vantaggio (13-10 al 50′).
Nell’ultima mezz’ora, con l’equilibrio ormai consolidato, la gara si gioca sui dettagli. Munster al 53′ guadagna una punizione calciabile ma sceglie la penal’touche, mostrando grande fiducia e allo stesso tempo provando a mettere Edinburgh sotto pressione. Dall’azione nasce un’altra punizione e stavolta la Red Army, sui 5m avversari, sceglie la mischia chiusa, con l’intento primario di andare in meta, ovviamente, ma anche per sfiancare la resistenza avversaria.
La scelta, stavolta, si rivela sbagliata perchè il pack scozzese sale in cattedra, spazzando via gli avversari e non lasciando altra scelta a Gauzere che alzare il braccio, assegnando una punizione ai padroni di casa che, in questo momento della gara, potrebbe rivelarsi molto importante.
Nell’azione successiva arriva un’altra punizione da cui nasce una delle giocate più belle della gara, con Darcy Graham (anche oggi uno dei migliori in campo) e van der Merwe che seminano il panico nella difesa irlandese; l’azione si chiude per un in-avanti ma Gauzere torna sul vantaggio (in-avanti precedente) e assegna una mischia a Edinburgh di fronte ai pali avversari a poco meno di dieci metri dalla linea di meta.
Il tabellino non si muove, ma il cronometro corre e gli scozzesi riescono a tenere Munster ben lontano dalla zona pericolosa, mettendo gli irlandesi ancora sotto pressione nei propri 22m per lunghi tratti. Un errore di Schoeman (finora quasi perfetto) al 69′ regala una punizione a Munster e consente alla Red Army di tornare nei 22m scozzesi; l’esecuzione della penal’touche è tutt’altro che perfetta, così come la gestione dell’ovale successiva, ma non impedisce a Keith Earls di trovare la seconda meta.
L’ala irlandese va in tuffo oltre la linea all’altezza della bandierina sotto il West Stand, Bleyendaal ha nervi d’acciaio nella trasformazione e Munster torna avanti (13-17) con poco più di nove minuti da giocare. Quattro punti di distacco costringono Edinburgh alla ricerca disperata della meta, se vuole continuare la sua stagione europea, e il club della capitale scozzese ci prova fino in fondo, con grande determinazione, giocando numerosissime fasi anche dopo che i canonici ottanta minuti son scaduti da un po’, ma non riesce ad impedire alla Red Army di conquistare la terza semifinale europea consecutiva.
Munster avanza da grande, Edinburgh deve rimpiangere le troppe occasioni non concretizzate soprattutto nel primo tempo. La Red Army attende adesso l’esito del quarto dell’Allianz Park per conoscere avversario e location, se i Warriors dovessero battere i Saracens per Munster ci sarà la possibilità di giocare la gara in Irlanda (all’Aviva Stadium di Dublino), altrimenti è in programma un viaggio a Coventry.
Edinburgh Rugby: 15 Darcy Graham, 14 Damien Hoyland, 13 James Johnstone, 12 Chris Dean, 11 Duhan van der Merwe, 10 Jaco van der Walt, 9 Henry Pyrgos, 8 Viliame Mata, 7 Hamish Watson, 6 John Barclay, 5 Grant Gilchrist, 4 Ben Toolis, 3 WP Nel, 2 Stuart McInally (c), 1 Pierre Schoeman
A disposizione: 16 Ross Ford, 17 Allan Dell, 18 Simon Berghan, 19 Magnus Bradbury, 20 Jamie Ritchie, 21 Charlie Shiel, 22 Simon Hickey, 23 Mark Bennett
Marcatori Edinburgh Rugby
Mete: Dean (26′)
Trasformazioni: van der Walt (27′)
Punizioni: van der Walt (35′, 50′)
Munster Rugby: 15 Andrew Conway, 14 Darren Sweetnam, 13 Chris Farrell, 12 Rory Scannell, 11 Keith Earls, 10 Joey Carbery, 9 Conor Murray, 8 CJ Stander, 7 Jack O’Donoghue, 6 Peter O’Mahony (c), 5 Tadhg Beirne, 4 Jean Kleyn, 3 John Ryan, 2 Niall Scannell, 1 Dave Kilcoyne
A disposizione: 16 Rhys Marshall, 17 Jeremy Loughman, 18 Stephen Archer, 19 Billy Holland, 20 Arno Botha, 21 Alby Mathewson, 22 Tyler Bleyendaal, 23 Dan Goggin
Marcatori Munster Rugby
Mete: Earls (18′, 70′)
Trasformazioni: Carbery (19′)
Punizioni: Bleyendaal (46′, 71′)
Matteo Mangiarotti
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