L’estremo campione del mondo nel 2011 deve interrompere la carriera a 30 anni: impossibile recuperare da un guaio al ginocchio
Si ritira con effetto immediato, a soli 30 anni di età, Israel Dagg, 66 caps con gli All Blacks fra il 2010 e il 2017, campione del mondo nel 2011.
Un infortunio al ginocchio, che continua a perseguitarlo da mesi rendendogli impossibile allenarsi, è la causa della decisione del giocatore, arrivata seguendo il consiglio dei medici. Stella di Hawke’s Bay nella Mitre 10 Cup, nel Super Rugby ha militato due stagioni negli Highlanders prima di passare ai Crusaders, per i quali ha raccolto 89 presenze.
Estremo intelligente ed elusivo, era finito recentemente fuori dal giro della nazionale proprio perché le sue condizioni fisiche non sembravano più ottimali. Già nel 2015 una serie infinita di infortuni lo aveva tenuto fuori per gran parte della stagione e gli aveva fatto perdere il treno per la partecipazione alla Rugby World Cup poi vinta dagli All Blacks.
Fra i numerosi omaggi giunti nella giornata di giovedì, quando in serata è stato dato l’annuncio ufficiale del suo addio, uno dei più significativi è quello di Steve Hansen, head coach della nazionale neozelandese: “E’ sempre un peccato quando un infortunio costringe un giocatore a ritirarsi, ma Izzy lascia il nostro gioco sapendo che sarà sempre ricordato come un fenomenale giocatore che ha assolutamente rafforzato la maglia degli All Blacks e contribuito alla legacy di questa squadra.”
“Ha avuto una grandissima stagione di debutto nel 2010, segnando quella ultima meta nel test contro gli Springboks a Johannesburg, e poi portando quello stato di forma alla Rugby World Cup 2011, dove è stato una delle stelle del torneo, e ha giocato un ruolo decisivo nel successo degli All Blacks in quella competizione.”
“Ci mancheranno le sue abilità straordinarie sul campo, ma è stato anche un gran personaggio fuori dal campo. Guarderemo indietro con piacere al suo periodo in maglia nera: è una persona speciale e un giocatore altrettanto speciale.”
Da parte del giocatore, che si dedicherà ora alla sua famiglia e ai suoi due giovani figli di due e un anno rispettivamente, è arrivato un messaggio comunque positivo: “E’ stato un onore rappresentare gli All Blacks, i Crusaders e Hawke’s Bay durante gli anni e sono incredibilmente orgoglioso di aver vestito ciascuna di queste maglia attraverso la mia carriera.”
“Anche se è un finale agrodolce alla mia carriera di giocatore, sono grato di essere ancora in grado di contribuire ai Crusaders nel 2019 e aiutare a preparare i membri più giovani della squadra a fare il prossimo passo nelle loro carriere.”
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