I vertici dell’ARU ritengono non consono il comportamento del giocatore nell’utilizzo dei social
Israel Folau rischia seriamente di aver chiuso la sua carriera rugbystica con l’Australia. Dopo il post apparso ieri sul suo profilo instagram, nel quale indicava gli omosessuali (e non solo) come una categoria “attesa all’inferno”, la Federazione Australiana – preso atto della situazione – ha voluto pubblicare un comunicato nel quale ha espresso la sua posizione rispetto a questo.
Si legge: “Rugby Australia e il New South Wales Rugby Union hanno provato ripetutamente a contattare Israel Folau, sia direttamente sia tramite i suoi rappresentanti, ma al momento non ci sono riusciti in nessuno dei due casi. Mentre il giocatore ha diritto delle sue convinzioni religiose, il modo in cui le ha espresse non risulta essere coerente con i valori dello sport.
Israel non è riuscito a capire che l’aspettativa su di lui, come dipendente della Federazione Rugby Australia e dei NSW Waratahs, riguarda il fatto che non possa condividere sui social media del materiale che condanna, diffama o discrimina le persone in base alla loro sessualità.
Il rugby è uno sport che lavora per unire e vogliamo che tutti si sentano benvenuti, senza alcuna diffamazione basata sulla razza, sul genere, sulla religione o sulla sessualità. Nessun sentimento o parola di offesa può essere tollerata.
In base al nostro codice di comportamento, abbiamo chiarito a Folau ripetutamente e formalmente che ogni azione di questo tipo sarà sottoposta a un provvedimento disciplinare. In assenza di fattori e attenuanti convincenti, è nostra intenzione quella di rescindere il suo contratto”.
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