Super Rugby: l’unica certezza sono i Crusaders

Il riassunto di quello che è successo nella nona giornata, nella nostra rubrica Parole e numeri

La nona giornata del Super Rugby è andata in archivio con la solita, grande certezza: i Crusaders che vincono. Tutto il resto si conferma piuttosto imprevedibile, con le sconfitte casalinghe di Rebels e Sharks per esempio. Abbiamo riassunto tutto quello che è successo nel weekend nella rubrica Parole e numeri.

classifica super rugby

18 – I falli concessi dai Crusaders contro gli Highlanders, un numero altissimo per una squadra di livello internazionale. Ciò nonostante, i rossoneri hanno dominato ugualmente la partita in particolare con un secondo tempo di altissimo livello, in cui hanno segnato cinque delle sei mete totali e rompendo l’equilibrio che si era instaurato nel primo tempo. L’ennesima dimostrazione dell’enorme superiorità dei crociati rispetto al resto del torneo.

Colabrodo – I Rebels hanno chiuso la partita contro gli Stormers con il 68% di possesso e il 74% di territorio, ma sono riusciti a perdere 22-41 un match davvero disastroso in fase difensiva. Dei 59 placcaggi tentati, gli australiani ne hanno completati appena 26 con un’irrisoria percentuale del 44%, che ben spiega le cinque mete segnate dai sudafricani.

Leeds – Nella vittoria degli Stormers, Dillyn Leyds ha avuto un ruolo fondamentale: ha segnato una meta con una bella azione personale, ha servito un assist a De Allende e ha propiziato un’altra marcatura. In totale, l’ala con 9 cap negli Springboks ha messo insieme 3 break, 8 difensori battuti e guadagnato 62 metri con otto cariche, distruggendo la malcapitata difesa avversaria.

51 – I punti segnati dagli straripanti Jaguares a Durban, contro gli Sharks. La squadra argentina ha finalizzato tutte le occasioni possibili, marcando ben sette mete. Un numero decisamente sproporzionato rispetto ai 10 break realizzati, ai 17 difensori battuti e al 36% di possesso. Per Domingo Miotti, apertura classe 1996 all’esordio da titolare, non poteva andare meglio: un assist e 16 punti al piede, ma sugli scudi ci sono anche Cubelli, Boffelli e capitan Matera.

Risalita – Dopo tre sconfitte di fila, i Chiefs non hanno più perso. La vittoria contro i Blues è la terza consecutiva, dopo quelle esterne contro Bulls e Jaguares, grazie alla quale lasciano agli Highlanders l’ultimo posto in classifica nella conference neozelandese. Sugli scudi Anton Lienert-Brown, autore di una gran partita sia in attacco (un assist, 7 difensori battuti, 5 offload) sia in difesa (13 placcaggi).

Intramontabile – Gli anni passano, le rose cambiano, ma Ma’a Nonu è ancora capace di buttare a terra avversari come birilli. Il primo centro dei Blues ha giocato un’altra gran partita, segnando due mete e battendo 10 difensori. Non basterà per tornare a giocare tra gli All Blacks, ma è sempre un bel vedere.

Stallo – La conference sudafricana è un mistero ancora di difficile risoluzione. Mentre nelle altre due sembra esserci una gerarchia ben consolidata per la leadership, in quella sudafricana tutte le squadre sono racchiuse in cinque punti: grazie alla vittoria sui Reds, i Bulls sono gli unici ad avere un record positivo, mentre tutte le altre sono ferme a quattro vittorie e quattro sconfitte ciascuna.

35 – I difensori battuti dai Bulls nella partita contro i Reds, dominata dall’inizio alla fine e chiusa con numeri stellari in attacco. Oltre al numero già citato, vanno considerati i 26 break creati, i 21 offload e i 666 metri corsi palla in mano, con cui la squadra di Pretoria ha messo a ferro e fuoco la difesa australiana.

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