Il giocatore, punito per il suo ultimo post sui social, avrà 48 ore per accettare la decisione o ricorrere in appello
La Federazione australiana (ARU) ha notificato a Israel Folau un avviso di grave violazione del codice di condotta per il suo recente post pubblicato su Twitter e Instagram, che per l’ARU legittima la risoluzione del suo contratto. Come riporta il comunicato pubblicato sul sito ufficiale, il giocatore ha ora 48 ore per accettare il licenziamento o per ricorrere in appello.
“Gli era stato chiarito che qualsiasi post sui social media, o commenti che siano in qualche modo irrispettosi verso le persone a causa della loro sessualità, si sarebbero tradotti in azioni disciplinari – ha dichiarato l’amministratrice delegata della Federazione, Raelene Castle – Il contratto standard per tutti i giocatori australiani è mediato con la Players Association.
Castle ha specificato ai media come non ci fosse alcuna clausola legata al comportamento sui social. “Ma ci sono stati degli incontri documentati che sono stati messi anche per iscritto sulle nostre aspettative nei confronti di Israel”. Castle ha fatto sapere che non c’è stata un’accusa specifica nei confronti di Folau, ma le sue violazioni sono state il risultato di una serie di problemi posti in essere dal codice di condotta.
Folau, che in una recente intervista al Sydney Morning Herald non ha espresso alcun pentimento per le sue azioni, aveva firmato un rinnovo di quattro anni con la Federazione australiana a febbraio, e lo scorso anno era già finito al centro delle polemiche per un suo post contro le persone omosessuali.
“È molto frustrante dal mio punto di vista – ha continuato Castle – perché ho avuto una conversazione molto diretta e specifica con lui sulle nostre aspettative nei suoi confronti. Lui era stato d’accordo con quello che dissi, aveva capito e mi aveva stretto la mano, ma ha fatto ugualmente quello che ha fatto”.
Nel frattempo, Michael Cheika, head coach dei Wallabies, aveva già dichiarato che non sarebbe stato in grado di selezionare Folau, mentre il suo compagno di squadra ai Waratahs Michael Hooper aveva ammesso di trovare molto difficile l’idea di giocare insieme a lui in campo.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.