Soddisfazione per Leo Cullen e Mark McCall, a cui Munster e Tolosa riconoscono la netta superiorità
I risultati delle due semifinali di Champions Cup sono stati quelli attesi. Saracens e Leinster hanno rispettato i pronostici che li volevano in finale già dopo la conclusione della fase a gironi, vincendo in entrambi i casi in modo forse più netto e dominante di quanto si potesse immaginare, a dimostrazione della loro immensa potenza di fuoco. Dall’altra parte, le due nette sconfitte di Munster e Tolosa ricordano alle due società come le due squadre siano ancora piuttosto lontane dalle rispettive avversarie, seppur con prospettive forse diverse.
La voce delle finaliste
Dopo la delusione per la prestazione contro Ulster, nei quarti di finale, Leo Cullen non poteva che essere pienamente soddisfatto del successo per 30-12 in semifinale. “Quello che mi è piaciuto di più è stata l’attitudine della squadra nel corso delle ultime settimane – ha detto l’head coach – E come si sono applicati durante gli allenamenti”.
“Quando si preparano al meglio, hanno grandi chance di giocare al meglio in queste grandi partite. Ciascuno di loro ha dato per battaglia per l’altro. Lo si può vedere dai ragazzi quanto contava oggi. Hanno mostrato tanta resilienza, soprattutto quando Tolosa è arrivato vicino alla nostra linea di meta. Sono buone qualità per questo tipo di partite”.
Il titolo di Man of the Match è andato a Johnny Sexton, che era alla sua prima partita dell’anno con Leinster. “Durante la settimana mi sentivo come se ci stessimo preparando per un grande esame. Non mi sono allenato in alcune settimane, quindi ho dovuto adattarmi a un sacco di lavoro durante gli ultimi giorni”.
Per come hanno sopraffatto Munster durante tutto il match, Mark McCall non avrebbe potuto chiedere di più ai suoi Saracens. “Abbiamo fatto tutto nel modo giusto, in ogni parte del gioco. Come gruppo, abbiamo tutto una settimana molto brillante e si può vederlo da quello che abbiamo fatto in campo. Non sembrava che il primo tempo dovesse chiudersi 12-9 alla fine del primo tempo”.
“La cosa che più mi ha fatto piacere è che i giocatori hanno capito che il tabellino non rifletteva il modo in cui stavamo giocando e quello che stavamo costruendo. Sono contento dell’intensità e del controllo che abbiamo avuto sul match”, ha concluso McCall, con riferimento al 58% di possesso e al 64% di territorio.
Gli sconfitti
Per Munster è stata la terza sconfitta in semifinale consecutiva, la seconda contro i Saracens in tre anni, dimostrando ancora una volta di non riuscire a coprire in alcun modo il gap che li separa dagli inglesi. “Siamo molto delusi di aver perso questa semifinale. Ci siamo imbattuti in una squadra di grande qualità che non aveva perso ancora in questa competizione – ha detto l’head coach Johan van Graan – Hanno dimostrato la loro classe e hanno cominciato bene la sfida, mettendoci sotto grande pressione”.
“[Nel secondo tempo] Siamo tornati in gara con una meta, ma i loro ball carrier sono stati semplicemente troppo per noi. Avevano detto 50 punti a Glasgow, che è tre punti davanti a noi nel Pro14 – ha continuato van Graan – I Saracens non hanno punti deboli, hanno messo grande pressione su di lui e ci hanno costretto a dare tanti calci di punizione. Quando sei sotto pressione, con quel gioco al piede, sai già cosa aspettarti. Abbiamo provato a fare altrettanto, ma un paio di cose non sono andate come volevamo”.
“I giocatori hanno dato tutto – ha concluso il sudafricano – Non posso incolpare la loro attitudine e i loro sforzi. Sono stati brillanti durante tutta la stagione”.
Il rugby spumeggiante e spettacolare del Tolosa invece non ha funzionato in casa della corazzata dublinese, ma per la squadra di Ugo Mola non è certamente tutto da buttare, almeno per il momento. “Leinster ha avuto grande padronanza del gioco e creato alcune buone opportunità nel match. Noi non siamo stati in grado di invertire il trend – ha detto l’head coach – Non siamo stati in grado di giocare con il nostro stile, Leinster è stata abile a controllarci e a tenerci nella nostra metà campo. Hanno avuto grande controllo nei fondamentali del gioco”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è stato anche Antoine Dupont, che ha cominciato la sfida di Dublino nell’inusuale posizione di mediano d’apertura. “L’hanno preparata molto bene. Sapevano come giocare, ci hanno bloccato a contatto e hanno avuto una difesa molto mobile. Quando abbiamo avuto la palla, non siamo stati capaci di destabilizzarli”.
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