Le grandi prestazioni di Kerevi e Arnold, ma anche il solito intramontabile Ashley-Cooper, in un turno molto equilibrato
Il Super Rugby ha animato il weekend pasquale con sei partite per la decima giornata, che non hanno cambiato le capolista nelle tre Conference in cui è diviso il torneo. In compenso, il turno ha confermato l’imprevedibilità di questa stagione e il livellamento (verso il basso?) delle squadre. Abbiamo riassunto il fine settimana con la rubrica Parole e numeri.
Equilibrio – Cinque partite su sei sono finite con 7 o meno punti di svantaggio nell’ultimo weekend, confermando ancora una volta l’imprevedibilità dell’edizione 2019 del torneo. Tra queste, sono state ben quattro le vittorie esterne, mentre l’unica vittoria più “larga” è stata di 12 punti, degli Highlanders sui Blues. Indovinate quale squadra riposava, insomma? Esatto, proprio loro.
2 – Le sconfitte consecutive per tre squadre che proprio non riescono a trovare continuità: in Australia, i Rebels hanno mantenuto la leadership nella Conference ma hanno ceduto ai Waratahs 23-20 a Sydney; in Sudafrica gli Sharks hanno subito la terza sconfitta casalinga della stagione cedendo ai Reds; in Nuova Zelanda abbiamo già detto dei Blues, che si sono allontanati dal secondo posto occupati dagli Hurricanes.
Eterno – Adam Ashley-Cooper è uno di quei giocatori che sarebbe capace di fare la differenza a 40 anni per la conoscenza del gioco, la tecnica e l’estro che ha l’australiano. Figuriamoci a 35. Contro i Rebels, il trequarti dei Waratahs è stato uno dei migliori in campo per i suoi: in attacco ha bucato 4 volte la difesa avversaria, battendo 3 difensori e correndo per 57 metri con 7 corse. In difesa è stato chirurgico, con 6 placcaggi riusciti su 6.
Prima linea – Quella dei Lions, inserita in blocco nella miglior squadra della settimana, e che ha fatto una grande prestazione in casa dei Chiefs. Sithembiso Sithole, Malcolm Marx e Carlu Sadie hanno contribuito al 100% in mischia chiusa per i Lions e al (misero) 66% sulle introduzioni dei Chiefs, oltre a produrre notevoli performance in campo aperto sia in attacco sia in difesa.
Totale – Una meta, un assist, un clean break, un difensore battuto, otto rimesse laterali portate a terra e 24 placcaggi, più di tutti nell’ultimo fine settimana. Nella vittoria dei Brumbies in casa degli Stormers, Rory Arnold ha avuto un ruolo fondamentale in seconda linea, come spesso capita nelle partite della franchigia di Canberra.
23 – Le cariche portate da Samu Kerevi contro la difesa degli Sharks: il centro dei Reds ha bucato la linea una volta sola, servendo poi l’assist a Feauai-Sautia, ma ha battuto quattro difensori e servito quattro offload, di cui uno ha iniziato l’azione della meta di McDermott. Gli australiani sono passati per la maggior parte delle volte da lui, e il trequarti ha ripagato la fiducia.
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