Le vittorie importanti di Sharks e Jaguares e le grandi prestazioni di Jordie Barrett e Tom Franklin, tra le altre cose
Nel Super Rugby 2019 (ma anche nelle ultime due edizioni, a dire il vero), c’è una sola costante: la vittoria dei Crusaders. Anche gli Hurricanes sembrano aver trovato una certa regolarità, mentre quasi tutte le altre partite che non coinvolgono queste due franchigie sono difficilmente prevedibili. È stato così anche per l’undicesima giornata del torneo dell’emisfero Sud: ecco le cose più importanti nella nostra rubrica Parole e numeri.
3 – Le vittorie in trasferta degli Sharks, una delle squadre dal rendimento più bizzarro in assoluto nel Super Rugby 2019 fin qui. Non a caso si trova in testa alla Conference sudafricana, la più imperscrutabile delle tre. La franchigia di Durban passa dal rifilare 42 punti in trasferta ai Lions al prenderne 72 in due partite casalinghe da Jaguares e Reds, ma anche da vittorie pesanti come quella di sabato in Australia contro i Waratahs.
Untouched – Nei primi sette minuti di Hurricanes-Chiefs, Jordie Barrett ha scorrazzato libero e indisturbato nella difesa ospite, segnando due mete. Una con una bella giocata di squadra, molto in voga nel Super Rugby, e un’altra con un’azione personale in cui la difesa dei Chiefs è sembrata davvero troppo disinteressata per essere vera. In totale, Barrett junior ha corso per 196 metri con 4 break, 10 difensori battuti e 2 assist a referto.
8 – I difensori battuti da Anton Lienert-Brown contro gli Hurricanes. Il centro dei Chiefs è sempre di più il leader tecnico e naturale di questa squadra dopo l’infortunio di McKenzie, e non a caso è stato il giocatore che ha corso palla in mano più di tutti i suoi compagni (19 volte). La sua è stata un’altra prestazione davvero notevole, impreziosita da due break, cinque offload e un 100% nei placcaggi (9).
3 – Quella contro i Brumbies è stata la terza vittoria di fila per i Jaguares, che sono tornati ad avere un record positivo nel torneo dopo un inizio più complicato. Nonostante delle fasi statiche traballanti (una mischia persa su propria introduzione e tre touche perse) gli argentini hanno comunque avuto la meglio sugli australiani, in una partita sostanzialmente equilibrata anche nei numeri.
Zero – Sembrerà strano, ma è solo la prima volta che i Sunwolves non riescono a segnare nemmeno un punto in una partita di Super Rugby dal momento del loro ingresso nel torneo, avvenuto nel 2016. I giapponesi avevano sempre segnato almeno tre punti fino a venerdì, quando gli Highlanders invece non hanno avuto alcuna pietà battendoli a Tokyo per 0-52.
Franklin – A proposito di Highlanders: chi ha rubato l’occhio in Giappone per i neozelandesi è stato Tom Franklin. Il seconda linea ha disputato una partita sontuosa, segnando una meta dopo uno scambio ravvicinato con Aaron Smith e propiziandone un’altra con due brillanti gesti tecnici. Ma sul suo tabellino si leggono anche 4 break, 5 difensori battuti e 41 metri corsi su 13 cariche.
70 – i placcaggi sbagliati – o i difensori battuti, dipende dai punti di vista – in Stormers-Bulls, 35 per i padroni di casa e 31 per gli ospiti. In una partita in cui le difese si sono dimostrate piuttosto ballerine a spuntarla sono stati gli Stormers, che nella lotta serrata della Conference sudafricana hanno conquistato quattro punti fondamentali per restare al passo con gli altri.
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