Inghilterra: Mark McCall potrebbe sostituire Eddie Jones, ma c’è il “problema” Saracens

La RFU avrebbe individuato il coach del club campioni d’Europa come tecnico per il quadriennio che porta alla World Cup 2023

Action Images/Peter Cziborra

Dopo qualche settimana di apparente tranquillità, la nazionale inglese torna a far parlare di sè e non per convocazioni o fatti di campo, ma per un rumor che nelle ultime ore ha preso quota in maniera considerevole: Mark McCall sarebbe infatti stato individuato dalla Federazione Inglese per sostituire Eddie Jones dopo la Rugby World Cup 2019. Il nome dell’allenatore dei Saracens è prepotentemente tornato alla ribalta dopo la vittoria della Champions Cup, da parte dei londinesi.

Un tecnico di club
Se questa voce venisse confermata nei prossimi mesi, la Nazionale della Rosa tornerebbe ad affidarsi a un tecnico proveniente dalla Premiership ventidue anni dopo Sir Clive Woodward (all’epoca giunse da Bath), il quale peraltro rimane l’unico e ultimo tecnico ad aver vinto un Mondiale con una squadra dell’Emisfero Nord.

Un finto inesperto
Qualcuno ha storto il naso perche l’irlandese non avrebbe “la necessaria esperienza a livello internazionale”, ma questo sembra essere un finto problema visto che il tecnico nel corso della sua carriera ha allenato in tre differenti paesi (Irlanda, Francia e Inghilterra) potendo esplorare tutti e tre i maggiori campionati per club dell’Emisfero Nord: dal Pro14 al Premiership passando per il Top14. Inoltre da ex giocatore può vantare anche 13 caps con la maglia dei “Verdi”.

Il rispetto dei giocatori
Owen Farrell, Maro Itoje, Billy e Mako Vunipola, Alex Goode e Richard Wigglesworth, oltre ad aver collezionato con lui un altissimo numero di trofei, spendono sempre parole di elogio per McCall: molti di questi giocatori rappresentano la vera e propria ossatura della nazionale e l’avvento dell’allenatore non li costringerebbe quindi a doversi riadattare totalmente a un nuovo stile di gioco.
“Ha una conoscenza del gioco straordinaria. Ha un occhio straordinario per i dettagli – afferma Alex Goode – tutti parlano di Joe Schmidt e di come prepara le sue squadre, ma anche con McCall siamo sempre al sicuro sotto questo punto di vista”.
Gli fa eco Wigglesworth: “E’ un leader aperto al dialogo e al confronto. Non ti farà mai un discorso alla Churchill, ma ti farà arrivare al risultato non lasciando nulla di intentato”.

La diversa pressione e la possibilità di incidere
Il curriculum pare calzare a pennello per il ruolo, ma saprà reggere la pressione di allenare una nazionale sempre nell’occhio del ciclone come l’Inghilterra? Gestire un club che gioca tutte le settimane e ha un potere di acquisto sul mercato richiede una competenza, coordinare una rappresentativa che gioca meno partite in un anno, solo in determinati periodi e dove spesso bisogna fare di necessità virtù, ne richiede probabilmente un’altra.
E poi Saracens in questo momento sono un’isola felice. Il contratto e il corrispettivo stipendio soddisfano McCall che nel suo club ha molto potere decisionale.

Sul piatto della bilancia vi sono diversi elementi da valutare. Una cosa però è certa, se lo stesso McCall dovesse decidere di voler allenare l’Inghilterra è molto probabile che –  sul suo percorso –  non andrebbe a incontrare nessun ostacolo. 

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