La squadra di casa non incanta ma erge una muraglia invalicabile e si prende la finale, dove affronterà i Glasgow Warriors
Il meteo di questi tempi ci fa pensare più all’autunno che alla primavera inoltrata, eppure a Dublino quello che è un giorno senza pioggia, con solo un po’ di vento a scuotere le bandiere del pubblico, rimane ancora una bella giornata di rugby.
I primi dieci minuti dell’incontro vedono un attacco per squadra: Leinster colpisce per primo con Byrne (in campo per Sexton per scelta tecnica) dalla piazzola, Munster risponde immediatamente con Carbery.
Un calcio di punizione in mischia chiusa fornisce a Munster la prima vera opportunità di fare male in attacco, ma proprio quando il ritmo delle cariche dei rossi si fa più alto, ecco che Robbie Henshaw si produce in un turnover spettacolare. Allo stesso modo, poco dopo, un intercetto sulla propria linea dei 22 consente a Leinster di liberare sotto una grande pressione.
La partita è viva e molto intensa: un immediato ribaltamento di fronte grazie a un bel break di Garry Ringrose porta i dublinesi nella zona rossa del Munster, ma la difesa resiste all’insistente multifase. Sulla touche per i padroni di casa che segue, brillante giocata furba di Leinster che manda in fuga Cronin. Il tallonatore ricicla per Van der Flier, ma il 7 viene portato fuori poco prima della bandierina dalla difesa in copertura.
Munster è più propositiva e poco dopo il ventesimo Beirne trova un buco nella difesa avversaria. Sugli sviluppi dell’azione James Lowe prova l’intercetto senza riuscirci, l’arbitro valuta l’azione come un in-avanti volontario e commina un cartellino giallo al neozelandese. Carbery trova i pali da posizione defilata per mandare i suoi avanti ed avviare i dieci minuti di superiorità numerica.
Munster non riesce però a sfruttare l’uomo in più, e concede invece un calcio di punizione al piede di Byrne. La giovane apertura non trema e pareggia i conti a quota 6 al minuto 34, proprio mentre Lowe torna in campo.
Mentre il primo tempo si esaurisce in una serie di cambi di possesso e troppi errori da parte di entrambe le squadre, Devin Toner è vittima di un brutto infortunio in uno scontro e deve lasciare spazio a Scott Fardy, l’altro big partito dalla panchina per Leinster.
Munster prova un ultimo assalto con il tempo rosso, grazie a due belle cariche di Farrell e Kilcoyne, ma Leinster è bravo a forzare ancora una volta il tenuto con Cian Healy. I padroni di casa non si accontentano del pareggio e tornano in avanti, mandando l’ovale in rimessa laterale da calcio di punizione. Dopo tante fasi senza profitto, Larmour danza fra le maglie rosse e mette i suoi sul piede avanzante. Munster spende un fallo in ruck che si converte in un piazzato facile per Byrne, che può mandare i suoi negli spogliatoi sopra di tre punti quando il cronometro segna ormai il minuto 46.
La prima offensiva della ripresa è ad opera di Leinster, che vince un calcio di punizione dalla prima mischia con introduzione a favore della partita. Dalla touche arriva il break di Cronin, che porta i suoi nei 22. Niall Scannell si rende colpevole di un fuorigioco strumentale sulla prosecuzione del gioco, e viene spedito nel sin bin mentre Byrne aumenta il distacco con un calcio facile e centrale.
Immediata la replica di Carbery dalla piazzola, prima che scocchi il cinquantesimo. Merito anche di una grande touche rubata da O’Mahony, come al solito rapidissimo a uscire dal primo blocco sui lanci corti degli avversari. Sugli sviluppi dell’azione è Fardy a commettere il fallo in ruck che regala al numero 10 di Munster un piazzato facile per riportarsi a -3.
Leinster però non si lascia sfuggire l’opportunità di segnare con l’uomo in più. Partiti con una maul da touche sulla linea mediana che guadagna metri, i padroni di casa allargano il gioco fino a Lowe, schierato sull’out di sinistra a portare avanti il pallone. La difesa è squilibrata e può essere esplorata da un nuovo allargamento in superiorità che porta Cronin in meta: con la trasformazione di Byrne è 19 a 9 dopo 56 minuti.
Byrne saluta il pubblico ed esce dopo la trasformazione. Entra Johnny Sexton esattamente nella posizione in cui Leo Cullen voleva che facesse il suo ingresso: con venti minuti da giocare, a gestire una partita in cui Leinster è in vantaggio.
Proprio il nuovo entrato buca la difesa avversaria al 58′ e riporta subito i suoi nei 22 avversari. La difesa ci mette una pezza, e dopo un innumerevole ammontare di fasi il pallone viene perso e torna fra le mani di Munster.
La Red Army prova a riaprire la partita a un quarto d’ora dalla fine, portandosi a forza di cariche ben dentro i 22 avversari, solo per vedere ancora una volta la difesa di Leinster forzare il turnover su uno Stephen Archer lasciato colpevolmente isolato dai compagni.
Leinster avrebbe la possibilità di chiudere la partita definitivamente nell’ultima parte ma non ci riesce mai. Munster prova quindi lo sforzo estremo per rimettersi in partita, ma la perdita di lucidità risulta chiara quando Mathewson batte un calcio di punizione veloce nella propria metà campo, con ancora più di quattro minuti sul cronometro.
E infine, Leinster mette la ciliegina sulla torta: mischia centrale sulla linea dei ventidue metri giocata verso sinistra, dove James Lowe è lasciato in un isolamento quasi cestistico, ben sapendo che il neozelandese è capace di battere qualsiasi diretto avversario. Haley è infatti battuto, arriva la meta alla bandierina in contemporanea con la lancetta del cronometro sul minuto 80. Finisce 24 a 9.
Nel complesso, Munster è stata la squadra più propositiva delle due in campo a Dublino, ma la mancanza di un gioco vario, l’eccesso di errori e la grande difesa degli avversari ha sancito il risultato finale.
Per Leinster grande partita di tutta la terza linea, con Van der Flier migliore in campo. Seppure siamo abituati a vederla più dominante, la squadra di Dublino non ha mai davvero rischiato di cadere sotto i pur insistenti colpi degli avversari grazie alla superiorità fisica, dimostrata con i numerosi turnover nei punti d’incontro e episodicamente strappando il pallone direttamente dalle braccia avversarie.
Fra i rossi, invece, si è distinto Chris Farrell: il secondo centro è probabilmente in questo momento il migliore in Irlanda, e le sue cariche hanno impressionato in confronto a un Ringrose che sta attraversando un brutto momento.
Leinster ottiene la seconda finale della sua stagione, dopo quella persa sabato scorso contro i Saracens. Stavolta si giocherà il titolo di campione del Pro14 contro i Glasgow Warriors.
Leinster: 15 Jordan Larmour, 14 Dave Kearney, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 James Lowe, 10 Ross Byrne, 9 Luke McGrath, 8 Jack Conan, 7 Josh van der Flier, 6 Rhys Ruddock (c), 5 James Ryan, 4 Devin Toner, 3 Tadhg Furlong, 2 Seán Cronin, 1 Cian Healy
A disposizione: 16 Bryan Byrne, 17 Ed Byrne, 18 Andrew Porter, 19 Scott Fardy, 20 Max Deegan, 21 Nick McCarthy, 22 Johnny Sexton, 23 Rory O’Loughlin
Marcatori Leinster
Mete: Cronin (56)
Trasformazioni: Byrne (56)
Calci di punizione: Byrne (3, 34, 40, 44)
Munster: 15 Mike Haley, 14 Andrew Conway, 13 Chris Farrell, 12 Rory Scannell, 11 Keith Earls, 10 Joey Carbery, 9 Conor Murray, 8 Arno Botha, 7 CJ Stander, 6 Peter O’Mahony (c), 5 Tadhg Beirne, 4 Jean Kleyn, 3 John Ryan, 2 Niall Scannell, 1 Dave Kilcoyne
A disposizione: 16 Kevin O’Byrne, 17 Liam O’Connor, 18 Stephen Archer, 19 Billy Holland, 20 Jack O’Donoghue, 21 Alby Mathewson, 22 JJ Hanrahan, 23 Dan Goggin
Marcatori Munster
Mete:
Trasformazioni:
Calci di punizione: Carbery (7, 24, 49)
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