“Nel secondo tempo non abbiamo rispettato nessun principio del gioco”, ha detto Umberto Casellato dopo la finale persa
Il saldo delle finali perse contro il Calvisano si appesantisce per Rovigo. Al San Michele, i rossoblu hanno perso la quarta finale sulle cinque giocate contro i bresciani, dopo quelle del 2014, 2015 e 2017, ancora una volta in modo piuttosto netto: due anni fa finì 43-29, ma con due mete rodigine arrivate nei minuti conclusivi, sabato invece il divario è stato ancora più ampio per un 33-10 conclusivo inaspettato nelle dimensioni.
La squadra di Umberto Casellato, sostenuta dai circa 2000 tifosi arrivati da Rovigo, non è stata certamente favorita dalle condizioni meteorologiche come già accaduto nelle semifinali contro il Petrarca, ma è altrettanto vero che i rossoblu non hanno saputo adattarsi più di tanto al contesto voluto dal Calvisano, capace di tenere a 3 punti lo score rodigino per quasi ottanta minuti. E i Bersaglieri si presentavano con un attacco da oltre 100 mete in campionato, capace di bucare qualunque difesa. Ma non nell’occasione più importante.
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“Nel primo tempo i calci falliti ci hanno impedito di rimanere a contatto – ha detto Umberto Casellato in conferenza stampa – Nella ripresa, abbiamo sbagliato tutto quanto era possibile sbagliare, non abbiamo rispettato nessun principio del gioco. Abbiamo sbagliato questa partita, non c’entra il doppio confronto con Padova”.
A parlare nel post partita sono stati anche due pilastri di questo Rovigo, come Edoardo Lubian e Matteo Ferro. L’importante è aver combattuto fino alla fine – ha detto Lubian al Gazzettino – È stato bravo Calvisano ad adattarsi al metro dell’arbitraggio e a metterci sotto nei punti d’incontro. I due calci falliti da Mantelli nel primo tempo non hanno influito. Non avete idea della pressione che si può sentire quando si va in piazzola in una finale”.
Il capitano dei Bersaglieri ha invece comunque sottolineato il percorso compiuto dai Bersaglieri. “A inizio campionato molti ci davano tagliati fuori dalla corsa per i playoff, lo Scudetto sembrava una chimera – ha detto Ferro – Siamo arrivati a giocarci il tricolore e dobbiamo esserne orgogliosi, anche se siamo tutte persone competitive e la sconfitta non può che farci male”.
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