Le cose principali dalla 14esima giornata di Super Rugby

Crusaders e Hurricanes vengono stoppati, i Bulls si riscattano in trasferta. Solo una squadra vince di nuovo dopo settimana scorsa

ph. Reuters/Feline Lim

Quattordici squadre su quindici sono di fatto ancora in corsa per i playoff alla 14esima giornata di Super Rugby. A eccezione dei Sunwolves, tutte le altre franchigie possono ancora dire la loro per un posto nei quarti di finale, come vincitrice di Conference (almeno in Sudafrica e Australia, in Nuova Zelanda la vicenda sembra ben chiusa) ma anche come wildcard in base ai punti raccolti in classifica. Abbiamo riassunto un weekend molto interessante nella nostra rubrica Parole e numeri.

classifica super rugby

81 – Il minuto in cui Jean-Luc du Plessis ha pareggiato la partita contro i Crusaders per gli Stormers, riusciti nella rara impresa di fermare la corazzata di Christchurch sul 19-19. Entrato nella ripresa, du Plessis ha sfruttato il predominio della mischia sudafricana e gli sforzi profusi nel finale dalla sua squadra per pareggiare i conti, con gli Stormers che hanno sfiorato la meta della probabile vittoria al 76′ con Damian Willemse.

126 – I metri corsi da Ramiro Moyano in Hurricanes-Jaguares, con gli argentini capaci di infliggere una rara sconfitta casalinga alla franchigia di Wellington. L’ala sudamericana è stato un rebus di difficile risoluzione durante tutto il match, al pari dei suoi colleghi di reparto Jeronimo de la Fuente e Emiliano Boffelli. I Jaguares fanno un piccolo passo in più verso i playoff, ma per assicurarsi un posto nei quarti di finale serviranno altre grandi vittorie.

Sorpasso – Quello dei Blues sui Chiefs al penultimo posto della Conference neozelandese, dopo lo scontro diretto vinto dalla franchigia di Auckland con tanto di bonus offensivo. I Blues non battevano i Chiefs addirittura dal 2011: lo hanno fatto grazie alle solite grandi prestazioni dei trascinatori della squadra come Tuipulotu, Papali’i e i fratelli Akira e Rieko Ioane. La zona playoff ora dista 3 punti per i Blues e 6 per i Chiefs.

Riscatto – Dopo aver subito 45 punti in casa dai Crusaders, i Bulls si sono subito rimessi in marcia battendo nettamente i Rebels nella prima di quattro partite in terre australiane e neozelandesi, che probabilmente deciderà la stagione di Pollard&co. Due mete negli ultimi venti minuti hanno indirizzato la partita verso la franchigia di Pretoria, ora al comando della Conference sudafricana a pari punti con i Jaguares.

11 – Le vittorie consecutive dei Waratahs sui Reds. La franchigia di Sydney, ormai orfana di Israel Folau, si è mantenuta in corsa per la vetta della Conference australiana segnando 40 punti a Queensland, frutto di quattro mete ma soprattutto dell’89% al piede di Foley che a conti fatti è risultato fondamentale. Dall’altro lato, infatti, i Reds hanno segnato ben sei mete, ma Bryce Hegarty ne ha trasformata solo una (17% di realizzazione nel complesso).

150 – Le presenze di Adam Ashley-Cooper nel Super Rugby. Il 35enne, che aveva lasciato il torneo nel 2015, è tornato a essere un titolare quasi inamovibile per Daryl Gibson, che non può rinunciare al fosforo e alla tecnica dell’esperto trequarti. Insieme a Nathan Sharpe, Ashley-Cooper è l’unico ad aver giocato più di 70 partite con due club diversi (Brumbies 78, Waratahs 72) nel Super Rugby.

Continuità – I Lions sono stati gli unici a vincere nuovamente dopo la scorsa settimana, a dimostrazione della grande aleatorietà delle prestazioni per quasi tutte le squadre in quest’edizione del torneo (anche per gli stessi Lions, del resto). All’Ellis Park, dopo i Waratahs, sono caduti anche gli Highlanders piuttosto aperta e spettacolare, dominata dai sudafricani in possesso e territorio (c’entrano i soli 3 falli contro, rispetto ai 12 per i neozelandesi). Doppietta per Kwagga Smith.

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