Il giocatore è stato insignito del Player of the Season Award della Premiership, ma la sua convocazione in nazionale è in dubbio
Dopo aver vinto il premio di giocatore dell’anno assegnato dalla Rugby Players’ Association (RPA) la scorsa settimana, mercoledì sera Danny Cipriani è stato insignito anche del Premiership Player of the Season Award, il premio di migliore giocatore della stagione attribuito dal massimo campionato inglese.
Cipriani è solo il secondo giocatore a ottenere il doppio riconoscimento: solo Jimmy Gopperth dei Wasps era precedentemente riuscito a mettere in cascina entrambi i premi.
I premi certificano il riconoscimento di una stagione straordinaria da parte del mediano di apertura inglese, che ha offerto a Gloucester una delle migliori annate della sua carriera, risultando strumentale alla conquista del terzo posto in regular season.
Cipriani ha disputato 18 partite di Premiership, segnando 55 punti frutto di 3 mete, 8 trasformazioni e 8 calci di punizione. La statistica che più impressiona sono però i 13 assist offerti ai compagni per andare a marcare.
Cipriani in Giappone: punto interrogativo
La grande stagione giocato dal numero 10 di Gloucester riapre le porte ad un dibattito mai sopito nell’opinione pubblica ovale in Inghilterra: la sua convocazione in nazionale.
Non è un mistero che Danny Cipriani abbia rifiutato, all’inizio di questa stagione, il proficuo trasferimento in Francia per rimanere nel regno di Sua Maestà e coltivare il sogno della partecipazione alla Rugby World Cup in Giappone.
Eddie Jones, finora, gli ha consegnato le chiavi della nazionale una sola volta, a giugno dello scorso anno in Sudafrica, in una partita vinta anche grazie a una giocata di Cipriani. Dopo quell’occasione, il numero 10 di Gloucester non ha più avuto alcuna possibilità.
In Inghilterra in tanti chiedono a Jones di trovare spazio per il numero 10. Da Andy Goode fino all’ultimo degli opinionisti, un coro di voci si leva sui social networks ogni volta che Cipriani dimostra di avere la caratura per avere il livello internazionale.
Eppure la scelta di Eddie Jones è chiara, soprattutto da quando Owen Farrell è stato spostato da primo centro in cabina di regia: il giocatore dei Saracens è la sua prima scelta, George Ford la seconda. Cipriani può al massimo competere per il terzo spot.
Molto probabilmente ci sarà spazio per un terzo numero 10 nella training squad dell’Inghilterra per la Rugby World Cup, ma in questo caso Cipriani dovrà avere a che fare con la concorrenza di quei giocatori polivalenti che tanto fanno comodo per organizzare le rose in vista dei mondiali, come ad esempio Alex Lozowski, che può giocare apertura o in entrambi i ruoli di centro.
Il più grande punto interrogativo sulla presenza o meno di Cipriani nella rosa iridata dell’Inghilterra però ha a che fare con ragioni di convenienza per Jones: è davvero la cosa migliore da fare inserire nel gruppo un giocatore così influente, circondato da un’aura potente e che si porterebbe dietro un seguito di attenzione mediatica ancora maggiore della già notevole pressione che subisce l’ambiente inglese? E tutto questo per fargli disputare, nella migliore delle ipotesi, mezz’ora di gioco nelle partite del mondiale meno rilevanti, contro Stati Uniti e Tonga.
E’ proprio questo aspetto che vede le quotazioni di Cipriani cedere in confronto a quelle di un terzo mediano di apertura magari più giovane e meno influente, come ad esempio Marcus Smith, pallino di Eddie Jones già più volte presente nei camp della nazionale.
Nel frattempo Eddie Jones la sua idea dovrebbe essersela fatta: dopo aver assistito dal vivo alle ultime due partite della stagione di Gloucester, sarà presente all’attesissima semifinale di Premiership fra la squadra di Danny Cipriani e i Saracens di Owen Farrell di sabato prossimo.
La soluzione del giallo è vicina: se Gloucester perderà la sua semifinale e i suoi giocatori saranno quindi disponibili, sarà cruciale la partita del prossimo 2 giugno fra Inghilterra e Barbarians. I padroni di casa schiereranno, pare, un XV molto sperimentale e soprattutto formato da giocatori che non saranno verosimilmente coinvolti nel successivo training camp. Se Cipriani dovesse esserci potrebbe essere una indicazione della sua esclusione, anche se exploit nei match contro la selezione bianconera hanno a volte convinto il tecnico a qualche ripensamento (vedi Chris Ashton).
Gli altri premi della Premiership
La notte dei premi della Premiership ha visto anche altri sette premi essere assegnati mercoledì sera. I premi legati alle mere statistiche sono andati a Denny Solomona e Cobus Reinach, che con 12 mete vincono a pari merito il premio Top Try Scorer, mentre George Ford è il Golden Boot della stagione, con 201 punti frutto di 30 trasformazioni e 47 calci di punizione.
I due premi più importanti, al di là del giocatore dell’anno, sono solitamente rappresentati dal Director of Rugby of the Season e dalla Discovery of the Season. Nel primo caso è stato il tecnico dei Saracens Mark McCall ad aggiudicarsi il premio, grazie al secondo posto ottenuto in regular season, la vittoria della Champions Cup e il secondo posto in Premiership Rugby Cup. Tom Curry di Sale ha invece vinto il premio di miglior giovane, esplodendo in maniera pazzesca durante questa stagione, che lo ha anche visto fra i protagonisti dello scorso Sei Nazioni.
La meta dell’anno è stata segnata da Ollie Thorley di Gloucester, che ha coronato una fuga solitaria di 80 metri in un match di quest’anno contro gli Sharks.
Infine, Nick Fenton-Wells dei Bristol Bears si è aggiudicato il premio per il Community Player of the Season, assegnato al giocatore maggiormente impegnato nel sociale. Fenton-Wells si è ritirato sabato scorso al termine della stagione ed è stato appena nominato Team Manager dal proprio club. Il giovane Calum Waters degli Harlequins ha vinto il Rugby 7s Player of the Season per il miglior giocatore del torneo di rugby a sette che anticipa l’inizio della stagione di Premiership.
I giornalisti e gli opinionisti di BT Sport, la tv che trasmette la palla ovale in Inghilterra, hanno selezionato il Dream Team della stagione, in cui peraltro figurano solamente tre internazionali inglesi che hanno disputato l’ultimo Sei Nazioni: 15 Alex Goode (Saracens), 14 Santiago Cordero (Exeter Chiefs), 13 Henry Slade (Exeter Chiefs), 12 Mark Atkinson (Gloucester), 11 Ollie Thorley (Gloucester), 10 Danny Cipriani (Gloucester), 9 Cobus Reinach (Northampton), 8 Matt Kvesic (Exeter Chiefs), 7 Tom Curry (Sale Sharks), 6 Alex Dombrandt (Harlequins), 5 Will Skelton (Saracens), 4 Franco Mostert (Gloucester), 3 John Afoa (Gloucester), 2 Jamie George (Saracens), 1 Mako Vunipola (Saracens).
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