Il coach irlandese dovrà saltare tre partite (e scrivere una lettera di scusa ai suoi giocatori ed all’arbitro) per aver insultato un ufficiale di gara nella sfida contro Bath
La stagione oltremodo complicata dei Leicester Tigers, in lotta sino all’ultimo contro la retrocessione in Premiership e mai incisivi in Champions Cup, si è chiusa con un episodio negativo legato al coach Geordan Murphy.
L’ex estremo del club di Welford Road, subentrato a stagione in corso alla guida della squadra, è stato squalificato per ingiurie nei confronti dell’arbitro, in particolare del TMO Sean Davey. Murphy si sarebbe scagliato contro Davey al termine dell’incontro casalingo perso nel finale dai Tigers contro Bath, durante la ventiduesima ed ultima giornata del massimo campionato inglese.
La federazione inglese ha scelto una punizione piuttosto esemplare, avendo riscontrato quella che ha definito ‘una condotta contraria agli interessi della Union e del Gioco’. Due le accuse diverse per cui Murphy è stato condannato: l’abuso verbale nei confronti di un ufficiale di gara e il mancato rispetto dell’autorità degli ufficiali di gara.
La sanzione si compone di diversi aspetti: Murphy sarà per prima cosa squalificato per le prime tre settimane della prossima stagione; pagherà una multa di 1500 sterline all’Elite Referees Department della federazione inglese, la quale li girerà ad una charity di propria scelta; scriverà quindi una lettera di scuse a Sean Davey, mettendo in copia anche gli altri ufficiali di gara designati per la partita in questione; scriverà una ulteriore lettera aperta a tutti i giocatori del Leicester e agli arbitri scusandosi per le proprie azioni, e chiarendo come l’abuso verbale nei confronti dei direttori di gara sia completamente al di fuori dei valori del gioco.
Jeremy Summers, l’ufficiale giudiziario incaricato del caso, ha dichiarato: “Purtroppo gli ufficiali di gara continuano ad essere soggetti di attacchi impropri, e coloro che si trovano a rispondere di questo tipo di condotta di fronte ad una corte disciplinare devono aspettarsi di essere appropriatamente sanzionati.”
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