Ha giocato un’ottima partita contro l’Inghilterra al Mondiale, sabato scorso. Al Grenoble è soprattutto un mediano di mischia
Italia-Inghilterra è stata la partita dei rimpianti per la nazionale Under 20, solo vicina a una vittoria storica e prestigiosa. La prestazione è stata comunque incoraggiante, perché gli azzurrini hanno dimostrato di poter giocare a livelli più alti rispetto a quanto fatto vedere contro l’Australia, sottolineando allo stesso tempo una buona omogeneità nella rosa visti gli otto cambi effettuati dallo staff tecnico.
Uno dei volti nuovi della seconda partita era anche un perfetto sconosciuto per il pubblico italiano, vista la sua storia. Ange Capuozzo, classe 1999, è stato uno dei migliori contro gli inglesi nonostante fosse all’esordio da titolare con la nazionale italiana e con i suoi compagni di squadra. Nato in Francia da padre italiano, Capuozzo ha iniziato a giocare a rugby da piccolo all’US 2 Ponts, club della cittadina di Le Pont-de-Claix a poco meno di 10km da Grenoble.
Proprio nelle giovanili del Grenoble si è trasferito a partire dal 2010, facendo tutta la trafila fino alla prima squadra. Con quest’ultima ha esordito nella 25^ giornata del Top 14, lo scorso 18 maggio, nella partita giocata a Pau e persa 22-0 dal Grenoble (che poi è retrocesso in Pro D2). In quei 18 minuti Capuozzo ha giocato come mediano di mischia, ruolo con cui viene peraltro presentato sul sito ufficiale del club francese, mentre con l’Italia è stato schierato come estremo. È un doppio ruolo che il 19enne ha comunque ricoperto negli Espoirs del Grenoble, e che potrebbe ricoprire anche nella nazionale italiana in Argentina se sarà necessario.
“È un ragazzo che conosce il gioco – ha detto di lui il CT dell’Italia Fabio Roselli nel post partita, a Rugbymeet – E a questo livello, se conosci il gioco, puoi comunque dare un contributo importante”. La soddisfazione del tecnico romano è giustificata, vista la convincente partita disputata dal 20enne al di là della meta segnata nel secondo tempo.
Con un fisico da 177 cm per 70 kg, Capuozzo deve necessariamente affidarsi alla sua conoscenza del gioco per emergere, oltre che alla sua velocità e alla sua tecnica di base. Nonostante fosse la sua prima partita da titolare, dopo il debutto contro l’Australia, l’italo-francese è stato coinvolto in tante azioni azzurre e ha toccato tanti palloni nei 60 minuti in cui è rimasto in campo: sul suo personale tabellino si contano 9 passaggi e 10 corse palla in mano, più del mediano d’apertura Da Re (11 passaggi, 2 corse).
Anche la pedata sembra buona, tra le altre cose.
Capuozzo ha dimostrato un’ottima reattività nel leggere le varie situazioni di gioco, sia in attacco sia in difesa, costringendo quasi sempre gli inglesi a fare uno sforzo supplementare per fermarlo quando prendeva palla in mano. Solo in un’occasione è stato colto un po’ di sorpresa nella copertura del campo, su un calcio lungo dell’inglese Hodge che aveva però trovato un grande angolo alle sue spalle. Per il resto, ha delle buone movenze e un interessante gioco di piedi, che garantisce all’Italia una sufficiente dose di creatività quando Jacopo Trulla – altro talentuoso estremo – parte dalla panchina come sabato.
Anche in difesa sembra essere ben presente nonostante 2 placcaggi sbagliati su 5 interventi,
come in questa buona chiusura sull’ala avversaria, che riesce anche a portare fuori in tackle.
Nel complesso, Capuozzo ha messo insieme 1 break, 5 difensori battuti e 3 offload, emergendo come uno dei migliori in campo per gli azzurrini insieme a Bertaccini, capitan Ruggeri, Citton, Mori e Taddia, tra gli altri. Quattro di questi, compreso Capuozzo, non erano partiti dal primo minuto contro l’Australia, a testimonianza della buona profondità su cui può contare lo staff tecnico.
Daniele Pansardi
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