Partita sospesa per mezz’ora a causa di un forte temporale. Solo nel finale qualche apprensione per il risultato
Italia e Scozia si affrontano sul campo dell’Old Resian Club di Rosario: in palio l’accesso alla finale per il nono posto. Il campo è in perfette condizioni, ma una pioggia insistente scende inarrestabile da un cielo grigio piombo.
Gli Azzurrini incominciano con qualche dubbio in più degli avversari, mentre l’atteggiamento scozzese sempre più deciso e aggressivo. Sono proprio i giovani in maglia blu (l’Italia gioca con la divisa bianca) ad avere il primo possesso in attacco, ma la difesa italiana fa buona guardia.
Nelle prime fasi dell’incontro le due squadre si spartiscono il dominio delle fasi statiche: l’Italia dimostra di avere una mischia chiusa dominante, mentre la Scozia sfrutta le lacune dei nostri in rimessa laterale.
Al quarto d’ora proprio la mischia produce un calcio di punizione che Garbisi spedisce in touche a 5 metri, ma la conseguente maul non trova sviluppi soddisfacenti, con la difesa che costringe al turnover. Dalla conseguente mischia, sotto grande pressione, gli scozzesi liberano in rimessa laterale concedendo una seconda opportunità agli Azzurrini.
La palla verrà però immediatamente vinta nuovamente dalla difesa, e i ragazzi di Roselli infilano una serie di errori che li porterà allo svantaggio: calcio di punizione nei 22 metri avversari, Scozia che risale il campo, altra punizione concessa oltre la metà campo, calcio in zona rossa italiana e poderosa maul scozzese, con il tallonatore Ewan Ashman a firmare la prima marcatura dell’incontro.
Nel primo quarto di partita Italia indisciplinata e piuttosto assente dal punto di vista offensivo, almeno fino a quando Moscardi non trova la giocata che cambia il verso alla partita: il numero 13 legge la veloce salita difensiva avversaria e la esplora con un calcetto morbido che viene raccolto da Jacopo Trulla in piena accelerazione. Il numero 15, lanciato in campo aperto, è inarrestabile per i due avversari scozzesi che gli si trovano davanti.
Le cose sono cambiate, e gli Azzurrini lo dimostrano dal restart, sul quale viene commesso un brutto in-avanti, complice la pioggia battente che si è nel frattempo intensificata. La Scozia ha così una mischia dentro i 22 italiani, ma l’attacco da una piattaforma così importante viene neutralizzato da una grande difesa della linea arretrata, brava a mettere a terra ogni avversario con impatti decisi. Arriva anche il calcio per tenuto contro la Scozia, ricacciata indietro.
Scozzesi che hanno avuto in tutta la prima frazione un netto vantaggio di possesso e territorio, ma che ha pagato anche i tanti errori gestuali in una situazione climatica avversa.
Problema che non sembra porsi per Matteo Moscardi, che al minuto 35 è nuovamente decisivo. L’Italia beneficia di una rimessa laterale poco oltre la metà campo. Garbisi riceve da Fusco e scavalca la difesa con un chip su cui è proprio il secondo centro a fiondarsi. La palla rimbalza a metà strada fra Moscardi e l’estremo scozzese Anderson, ma il nostro è più lesto nell’inventare un finger pass deliziosamente schiaffeggiato all’indietro per Mastandrea, che riceve e segna in mezzo ai pali per il 14 a 7.
Poco dopo, la terna arbitrale decide di sospendere la partita: il meteo è peggiorato ancora, c’è un temporale con tanto di tuoni e fulmini, e quando mancano tre minuti e mezzo all’intervallo le due squadre si fermano.
La partita riprende dopo mezz’ora, nonostante l’apparente disaccordo dello staff tecnico scozzese. L’Italia si porta immediatamente ai cinque metri scozzesi con una touche, che però non viene portata a terra. Un in-avanti scozzese regala però una golosa occasione per una mischia poco più lontano dalla linea bianca.
Il pacchetto ara il campo, Fusco gioca dalla chiusa con Mazza e il primo centro può andare a schiacciare all’angolo per la terza meta dell’incontro a dieci secondi dal quarantesimo. Garbisi colpisce il palo da posizione molto defilata, e si va negli spogliatoi sul 19 a 7, e inizia contestualmente il secondo tempo senza nessun intervallo, per accordo fra le due squadre.
La seconda frazione sembra vedere l’Italia maggiormente in palla, forte del vantaggio accumulato. Solo i continui errori in rimessa laterale consentono alla Scozia di accumulare opportunità per segnare. Gli avversari degli Azzurrini però continuano a litigare con il pallone fradicio, e non sfruttano mai le occasioni che si presentano.
Le azioni significative comunque scarseggiano nella seconda frazione, con molto gioco tattico nei primi venti minuti. L’Italia pensa soprattutto a difendere con ordine, mentre la Scozia prova a risalire il campo con il piede e con le cariche dei propri avanti.
Al sessantesimo, Garbisi ipoteca la partita: da una mischia chiusa dominante nella metà campo offensiva il mediano di apertura riceve in velocità e si fa largo fra ben quattro avversari, per la verità difensori non proprio arcigni, per andare a schiacciare oltre la linea. Convertirà quindi la propria meta per portare il punteggio sul 26 a 7.
Negli ultimi dieci minuti cresce la pressione scozzese, con diverse percussioni all’interno dei 5 metri. La difesa resiste. Thompson porta i suoi in touche a cinque metri sulle conseguenze di un calcio di punizione. La rimessa viene rubata, ma un avanti italiano non controlla l’ovale e commette in-avanti, dando un altra occasione agli avversari.
Sugli sviluppi ancora buona difesa, ma indisciplina da parte degli Azzurrini. Ne fa le spese Antoine Koffi, punito con un giallo al minuto 76. Due minuti dopo arriva la meta degli scozzesi, ancora con il numero 2 Ashman, ancora da maul alla quale si era infine legata praticamente tutta la squadra.
Dal restart la Scozia porta il pallone da un lato all’altro, trova l’Italia scoperta e Ben Blain può andare in fuga per 60 metri e depositare all’angolo sinistro. Thompson non trasforma e rimangono sette le lunghezze di differenza fra le due squadre, con l’ultima azione da giocare.
Dopo 14 fasi e due minuti di apprensione, arriva finalmente l’errore degli scozzesi che consente all’Italia di tirare un enorme sospiro di sollievo: la Scozia è battuta 26 a 19, quarta vittoria consecutiva contro la under 20 del Cardo, e soprattutto qualificazione alla finale per il nono posto raggiunta.
Italia: 15 Jacopo Trulla, 14 Edoardo Mastandrea, 13 Matteo Moscardi, 12 Damiano Mazza, 11 Cristian Lai, 10 Paolo Garbisi, 9 Alessandro Fusco, 8 Mirko Finotto, 7 Davide Ruggeri (c), 6 Andrea Chianucci, 5 Andrea Zambonin, 4 Nicolae Stoian, 3 Filippo Alongi, 2 Andrej Marinello, 1 Matteo Drudi
A disposizione: 16 Niccolò Taddia, 17 Luca Franceschetto, 18 Matteo Nocera, 19 Lorenzo Michelini, 20 Thomas Parolo, 21 Angelo Maurizi, 22 Antoine Koffi, 23 Lorenzo Citton, 24 Giacomo Da Re, 25 Federico Mori, 26 Giulio Bertaccini, 27 Michael Mba, 28 Ange Capuozzo
Marcatori Italia
Mete: Trulla (25), Mastandrea (35), Mazza (39), Garbisi (60)
Trasformazioni: Garbisi (25, 35, 60)
Calci di punizione:
Scozia: 15 Cameron Anderson, 14 Lomond MacPherson, 13 Rory McMichael, 12 Robbie McCallum, 11 Jack Blain, 10 Ross Thompson, 9 Roan Frostwick, 8 Tom Marshall, 7 Connor Boyle (c), 6 Marshall Sykes, 5 Cameron Henderson, 4 Ewan Johnson, 3 Euan McLaren, 2 Ewan Ashman, 1 Murphy Walker
A disposizione: 16 Rory Jackson, 17 Andrew Nimmo, 18 Will Hurd, 19 Mak Wilson, 20 Ross Bundy, 21 Jack Hill, 22 Kwagga van Niekerk, 23 Murray Scott, 24 Teddy Leatherbarrow, 25 Nathan Chamberlain, 26 Ollie Smith, 27 Matt Davidson
Marcatori Scozia
Mete: Ashman (17, 77), Blain (79)
Trasformazioni: Thompson (17, 77)
Calci di punizione:
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