L’organizzazione internazionale è chiamata a fare una scelta. Torna sul tavolo la bozza pensata qualche anno fa
“Questa Nations Championship…non s’ha da fare”, potremmo dire parafrasando Alessandro Manzoni e i Promessi Sposi.
World Rugby ha espresso ieri sera il suo punto di vista facendo chiaramente capire che non si è trovata l’unanimità delle parti coinvolte per lanciare l’idea di un nuovo torneo globale. E adesso?
Sul tavolo torna l’ipotesi di attuare il calendario globale 2020-2032, pensato poco più di due anni fa. Ecco quali erano i punti cardine di quel progetto accantonato per qualche tempo ma che ora potrebbe ritrovare spazio:
- Finestra internazionale estiva spostata a luglio (prime 3 settimane, 3 Test per squadra)
- Super Rugby ininterrotto grazie allo spostamento della finestra estiva
- Tour delle Nazioni Tier 1 nel Pacifico, in Giappone, Canada, Stati Uniti, Georgia e Romania
- Aumento del 39% dei Test tra Nazioni Tier 1 e Nazioni Tier 2
- Le nazionali SANZZAR a luglio ospiteranno anche squadre Tier 2
- Tour del Pacifico da parte di Francia e Inghilterra
- Georgia e Romania ospiteranno a luglio le squadre del Sei Nazioni
- Complessivamente le sei squadre del Sei Nazioni ogni novembre devono ospitare almeno sei partite contro squadre Tier 2
Le Nazionali del Tier 2 sicuramente sarebbero contente e favorevoli dell’attuazione del provvedimento incontrando probabilmente il favore anche delle formazioni di Tier 1, che non vedrebbero così alzarsi il potenziale numero di partite internazionali stagionali e non avrebbero problemi di retrocessione nei Grandi Tornei dei rispettivi emisferi, come il Sei Nazioni e il Rugby Championship.
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