Con il fallimento del progetto Nations Championship il torneo dell’emisfero sud potrebbe avere due squadre in più
Il Rugby Championship con Fiji e Giappone. Non c’è ancora niente di concreto sui tavoli della SANZAAR, organizzatrice del torneo internazionale dell’emisfero boreale, ma si incomincia a parlare di un possibile ampliamento visto l’abbandono dell’idea del Nations Championship da parte di World Rugby.
A diffondere le prime suggestioni in questo senso è stata Raelene Castle, la CEO della federazione australiana, che nel corso della giornata di giovedì ha avuto modo di dichiarare: “L’idea del Nations Championship ci ha permesso di pensare fuori dagli schemi su un certo numero di cose, sul calendario, sulle tempistiche, sull’inclusione di altre squadre.”
“Tutto ciò ha permesso alle federazioni della SANZAAR di riflettere sull’espansione del Rugby Championship, su come funziona da un punto di vista della partecipazione, da quello della sostenibilità commerciale, su quello dell’incremento della visibilità. Una delle opzioni è l’ampliamento del torneo, ma per il momento non è stata presa alcuna decisione definitiva.”
Non è dunque un miraggio la possibilità di aprire le porte del Rugby Championship a due squadre con estremo potenziale come quella nipponica e quella figiana. La prima porterebbe con sé sicuramente un contributo considerevole in termini di prospettiva commerciale, mentre la seconda contribuirebbe a dare un appeal ancora più grande al torneo, e sarebbe un potenziale cambiamento radicale di prospettiva per tutto il movimento rugbystico figiano, che fra le isole del Pacifico si è recentemente caratterizzato come quello maggiormente strutturato.
Le federazioni dell’emisfero australe erano le più attive sostenitrici del progetto Nations Championship, che vedevano soprattutto come una possibilità di incrementare gli incassi ie le possibilità economiche come uno degli effetti dell’implementazione del torneo. L’idea è poi naufragata a causa dell’opposizione di diverse federazioni europee, ma a quanto pare la discussione ha comunque fatto scaturire qualcosa fra le squadre che organizzano il Rugby Championship.
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