Chi sono i giocatori più importanti nell’ampissimo gruppo di 50 giocatori che prepara il mondiale dei Welwitschias
Tradizione, orgoglio e tanti chili a disposizione: è questa la ricetta del rugby in Namibia, la più importante nazionale africana dopo gli Springboks, sempre presente al mondiale a partire dal 1999, anno della sua prima partecipazione.
Arrivata all’indipendenza dal Sudafrica nel 1990, la Namibia non riuscì infatti a partecipare alle qualificazioni per la Rugby World Cup dell’anno successivo, mentre nel 1995 venne battuta dalla Costa d’Avorio per un solo punto nel torneo che permetteva l’accesso al mondiale.
Si è qualificata alla Rugby World Cup 2019 in Giappone grazie al primo posto ottenuto senza troppi patemi nella Africa Gold Cup. Testa di serie del continente, farà parte del girone B, quello dell’Italia, della Nuova Zelanda, del Canada e del vicino Sudafrica, paese dal quale hanno ottenuto l’indipendenza.
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I convocati
Phil Davies, ex internazionale gallese degli anni Ottanta e Novanta e oggi head coach della Namibia, ha convocato ben 50 giocatori al primo raduno di preparazione al mondiale. Fra i convocati ci sono alcuni dei veterani del rugby namibiano, su tutti il mediano di mischia Eugene Jantjies, che se fosse inserito nel gruppo finale andrebbe a disputare la sua quarta coppa del mondo consecutiva. E le probabilità sono alte, vista la continuità con cui Jantjies ha accumulato le sue 67 presenze in nazionale, disputando 18 delle 19 partite dei suoi nei quattro tornei iridati a cui ha preso parte e scendendo in campo anche nella recente Nations Cup giocata in Uruguay.
Si fermano a tre invece gli altri veterani come Chrysander Botha, estremo che è anche il miglior marcatore di mete nella storia della Namibia, Darryl de la Harpe, Rohan Kitshoff, PJ van Lill.
La stragrande maggioranza dei giocatori convocati milita nei Weltwischias, che oltre ad essere il soprannome della squadra nazionale namibiana, è anche il nome della franchigia che partecipa alla First Division della Currie Cup, la seconda serie del campionato domestico sudafricano. La selezione vi aderisce dal 2016, e questo ha fatto crescere la qualità media dei giocatori.
La stella della squadra, nonché quello che dovrebbe essere il capitano al mondiale, è Renaldo Bothma, potente numero 8 che gioca negli Harlequins, in Inghilterra, ed annovera nella sua carriera esperienze in Sudafrica e in Giappone. Bothma non ha partecipato alla Nations Cup, ma si unirà invece al gruppo dei 50 per la preparazione.
Un altro nome importante è quello del tallonatore Torsten van Jaarsveld, che tifosi e giocatori italiani hanno avuto modo di vedere la scorsa stagione in Pro14, ai Cheetahs. L’ottima stagione 2017/2018 gli vale il trasferimento in Francia, in ProD2 al Bayonne, dove quest’anno ha giocato 28 partite e segnato 6 mete.
Il grande assente, invece, è l’apertura Theuns Kotzé, apertura veterana dal piede preciso e potente che detiene il record di punti marcati per la Namibia. Il numero 10 si è ritirato, e al suo posto in Nations Cup ha giocato il giovanissimo Cliven Loubser, classe 1997, che a 22 anni ha già 12 apparizioni a suo nome con la maglia della nazionale, pur non militando nei Weltwischias.
La lista dei 50 convocati: Graham April, Jason Benade, Adriaan Booysen, Renaldo Bothma, Reinhardt Carelse, Aranos Coetzee, Wian Conradie, AJ De Klerk, Thomasau Forbes, Prince Gaoseb, Max Katjijeko, Simon Kanime, Rohan Kitshoff, Adriaan Ludick, Ruan Ludick, Obert Nortje, Andre Rademeyer, Johan Retief, Desiderius Sethie, Nelius Theron, Mahepisa Tjeriko, Tjiuee Uanivi, Louis van der Westhuizen, Torsten van Jaarsveld, PJ van Lill, Niël van Vuuren, Janco Venter, Casper Viviers, Chrysander Botha, Darryl de la Harpe, Johan Deysel, Janry Du Toit, JC Greyling, Dumarcho Hartung, Eugene Jantjies, Helarius Kisting, Leslie Klim, Cliven Loubser, Oderich Mouton, Justin Newman, Jay-C Olivier, Chad Plato, Macho Prinsloo, PW Steenkamp, Damian Stevens, Johan Tromp, Russel van Wyk, PJ Walters, Gino Wilson, JC Winkler.
Le aspettative
In 19 incontri, spalmati su sei edizioni consecutive, la Namibia non ha ancora mai ottenuto una vittoria. Quattro anni fa, in Inghilterra, ci andò vicinissima perdendo per un solo punto contro la Georgia nella fase a gironi, raccogliendo però il primo punto della sua storia. L’obiettivo, a questa tornata, sembra invece alla portata: seppure sorteggiata in un girone con due delle candidate alla vittoria finale come All Blacks e Sudafrica, la Namibia affronterà il Canada con i favori del pronostico.
I nordamericani si sono infatti qualificati con l’ultimo posto disponibile vincendo il torneo di ripescaggio dello scorso novembre e, visti anche i risultati recenti della Namibia, unica squadra capace di battere l’Uruguay padrone di casa nella recente Nations Cup, finalmente potrebbe essere la volta di Bothma e compagni.
Sicuramente, inoltre, la squadra africana proverà a mettere in difficoltà i nostri Azzurri, costretti ad aggiudicarsi un risultato il più largo possibile con il minimo sforzo nella prima partita delle due squadre in Giappone.
Il calendario
Italia e Namibia inaugurano appunto il loro rispettivo cammino il 22 settembre a Higashiosaka, in un incontro delicato dove i namibiani conteranno sull’effetto sorpresa e sul fatto di non avere niente da perdere rispetto agli avversari.
Verranno quindi le due sfide contro le corazzate del girone: il 28 settembre ecco il Sudafrica a Toyota, il 6 ottobre la Nuova Zelanda a Tokyo. Solo alla fine, dunque, la prova del nove contro i canadesi: si giocherà il 13 ottobre a Kamaishi.
Per quanto riguarda la preparazione alla Rugby World Cup, la Namibia dovrebbe giocare tre test di warm-up, che non sono però ancora stati confermati.
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