E’ stato alla Rugby World Cup 2015, dove il fischietto gallese ha arbitrato la finalissima fra All Blacks e Wallabies
La carriera di un giocatore è piena di momenti speciali, in particolare in eventi importanti come la coppa del mondo, ma quella di un arbitro spesso non è da meno.
World Rugby ha chiesto a Nigel Owens, forse l’arbitro più in vista fra gli internazionali, di raccontare il suo ricordo migliore di una Rugby World Cup, e il fischietto gallese non si è tirato indietro, citando un aneddoto memorabile.
“Devo scegliere quel momento della edizione 2015 – ha detto Owens di fronte alla telecamera, riferendosi alla finale del mondiale – E’ l’apice della carriera di un arbitro essere scelto per dirigere quella gran partita che si svolge solo una volta ogni quattro anni.”
“Alla fine della partita, David Pocock è venuto da me per stringermi la mano e mi ha detto: Nigel, grazie per aver arbitrato una grande partita.”
“E io ho pensato, Dio mio, questo ragazzo ha appena perso la finale di coppa del mondo, potrebbe non avere più questa possibilità, e la prima cosa che ha fatto dopo che ho dato il fischio finale è stata venire a ringraziare me per la partita. E ho pensato anche: che persona speciale, e che gioco speciale che è questo.”
Ma David Pocock non è l’unico personaggio particolare in campo quella sera di quattro anni fa.
“Poi è arrivato Jerome Kaino e invece di andare a festeggiare con i suoi compagni, la prima cosa che ha fatto è stata venire a darmi la mano ringraziarmi per l’arbitraggio. Mi ha detto: ho visto il tuo documentario ieri sera. Davvero bello, devi essere orgoglioso di te stesso, di quello che hai fatto in campo ma anche fuori.”
“Ho pensato: questa persona si è presa il tempo di venire da me per dirmi questo, invece di andare a festeggiare con gli altri giocatori. Questi due giocatori, alla fine della finale di coppa del mondo, saranno un ricordo che resterà con me sempre.”
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