Finale inedita a Christchurch. Neozelandesi grandi favoriti, argentini per l’impresa storica. Calcio d’inizio alle ore 9:35 di sabato
Se non fosse per l’inedita presenza dei Jaguares, questa finale del Super Rugby difficilmente riscuoterebbe lo stesso interesse. I Crusaders hanno dimostrato in questi anni di essere diversi passi avanti a tutti, anche delle rivali apparentemente più accreditate per dare fastidio alla squadra di Scott Robertson. Gli Hurricanes, in semifinale, sono andati più vicino a batterli di quanto ci si potesse immaginare, ma per l’appunto ci sono solo andati vicino. Sembra difficile che i Jaguares possano fare qualcosa di più dei neozelandesi, ma per gli argentini a questo punto vale un po’ tutto.
A causa della particolare struttura del torneo, che non consente a una squadra di affrontare tutte le avversarie delle Conference a cui non appartiene, le due finaliste non si sono sfidate nella regular season 2019. In quattro anni di partecipazione argentina al Super Rugby, Crusaders e Jaguares si sono affrontate due volte: in entrambe le occasioni hanno vinto i rossocrociati, per 32-15 nel 2016 in casa e per 14-40 in trasferta nel 2018. Niente di strano, visto che per chiunque la squadra di Christchurch degli ultimi tre anni sembra un gigantesco monolite che avanza senza sosta.
I numeri casalinghi nei playoff del Super Rugby, poi, sono quasi irreali: in 23 partite della fase a eliminazione diretta giocate a Christchurch, i Crusaders hanno vinto sempre. Tutte le cinque finali giocate all’AMI Stadium sono state vinte dai padroni di casa, insomma. Anche i Jaguares, nel loro piccolo, hanno delle statistiche che possono spaventare i neozelandesi: la squadra argentina ha perso solo una delle otto partite giocate in Australia e Nuova Zelanda (contro gli Highlanders quest’anno), restando imbattuta nel 2018. Un record di cui andrebbero fiere tutte le squadre sudafricane, se solo riuscissero a ottenerlo.
I Jaguares, inoltre, possono sempre sperare in una giornata un po’ storta dei Crusaders, che quest’anno hanno pareggiato sia contro gli Stormers sia contro gli Sharks, perdendo invece contro Waratahs e Chiefs. Qualche volta, insomma, capita di inciampare anche ai bi-campioni in carica, che però il più delle volte riescono magistralmente a controllare il ritmo e l’intensità della partita grazie alle abilità del pack e a un Richie Mo’unga ormai leader tecnico della squadra.
A impressionare nei Crusaders, come spesso succede anche per gli All Blacks, sono soprattutto la precisione e la velocità nelle esecuzioni delle giocate, come per esempio in occasione della prima meta di Sevu Reece contro gli Hurricanes. Scott Robertson sta poi sviluppando al meglio le qualità dei singoli, come nel caso di Jack Goodhue, Braydon Ennor e dello stesso Reece, per citarne alcuni, inserendole perfettamente nel contesto rossonero.
I Jaguares, invece, si sono contraddistinti in questa stagione di Super Rugby per una grande abilità nell’attaccare da palloni di recupero, sfruttando come poche altre squadre i turnover grazie a un reparto dei trequarti molto ben assortito e ricco di talento. Con l’addio di Nicolas Sanchez, faro della squadra negli anni precedenti, i Jaguares hanno poi trovato in Joaquin Diaz Bonilla un sorprendente sostituto all’altezza, sebbene per lui fosse la prima stagione a questi livelli a 30 anni.
Il pack è sospinto da diversi nomi noti: Matera, Petti, Lavanini, Creevy, Ortega Desio, Lezana, Kremer… Giocatori di sicuro affidamento, dalla buona (alcuni ottima) tecnica individuale e nel caso delle terze linee adatti a sostenere il piano di gioco di Gonzalo Quesada. I problemi per i Jaguares potrebbero emergere tuttavia nella mischia chiusa, con gli argentini che hanno la percentuale più bassa di mischie vinte nell’intero Super Rugby (86%, i Crusaders sono al 93). In compenso la touche è solida (91,8%).
Da tenere d’occhio
Braydon Ennor è un trequarti completo, con grande tecnica, visione di gioco e ottime linee di corsa. Non è stato sempre il titolare solo perché davanti a lui c’è un’istituzione come Ryan Crotty, ma al suo compagno di reparto non ha niente da invidiare. Lo ha capito anche Steve Hansen, che lo ha convocato per il ritiro degli All Blacks.
Di fronte a lui ci sarà Matias Orlando, di sei anni più vecchio e diventato nelle ultime due stagioni uno dei giocatori più efficaci e continui dei Jaguares. Contro i Brumbies è stato il Man of the Match, ma è dall’inizio del Super Rugby che il secondo centro argentino sta trascinando la sua squadra.
Calcio d’inizio alle ore 9:35 di sabato 6 luglio, diretta tv su Sky Sport Arena.
Le formazioni
Crusaders: 15 David Havili, 14 Sevu Reece, 13 Braydon Ennor, 12 Jack Goodhue, 11 George Bridge, 10 Richie Mo’unga, 9 Bryn Hall, 8 Kieran Read, 7 Matt Todd, 6 Whetu Douglas, 5 Samuel Whitelock (c), 4 Mitchell Dunshea, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Andrew Makalio, 17 George Bower, 18 Michael Alaalatoa, 19 Luke Romano, 20 Jordan Taufua, 21 Mitchell Drummond, 22 Mitchell Hunt, 23 Will Jordan
Jaguares: 15 Emiliano Boffelli, 14 Matias Moroni, 13 Matias Orlando, 12 Jeronimo de la Fuente (c), 11 Ramiro Moyano, 10 Joaquin Diaz Bonilla, 9 Tomas Cubelli, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Santiago Medrano, 2 Agustin Creevy, 1 Mayco Vivas
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Nahuel Tetas Chaparro, 18 Enrique Pieretto, 19 Juan Manuel Leguizamon, 20 Tomas Lezana, 21 Feliipe Ezcurra, 22 Domingo Miotti, 23 Sebastian Cancelliere
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