Quarta puntata del nostro viaggio nelle strutture e nelle località che ospiteranno la RWC 2019
Non si ferma l’ideale viaggio di Onrugby nel Sol Levante. Con lo Speciale Rugby World Cup 2019, oggi è il momento di stringere il focus su Toyota e Osaka: città e stadi che interesseranno direttamente o indirettamente anche l’Italrugby di Conor O’Shea.
CITY OF TOYOTA STADIUM
Il Toyota Stadium è uno stadio da 45.000 posti che si trova nell’omonima città di Toyota, nella prefettura di Aichi. Toyota è anche la città in cui è nata la casa automobilistica leader a livello mondiale, per l’appunto chiamata Toyota, la quale è anche la principale finanziatrice dello stadio. Il Toyota Stadium è stato costruito nel 2001 ed è la casa dei Nagoya Grampus, squadra di calcio militante nella massima categoria (j1 league) e della squadra di rugby di Top League dei Toyota Verblitz.
Il tetto dello stadio è retrattile, e a differenza degli altri stadi a tetto retrattile, questo è unico, in quanto si piega su se stesso come una fisarmonica, tuttavia, dal 2015 non è più stato chiuso a causa degli alti costi aggiuntivi per la manutenzione.
Lo stadio fu costruito all’inizio del secolo ed inaugurato nel 2001. Costruito con i fondi del governo della città nella speranza di accaparrarsi alcune partite della Coppa del Mondo di calcio del 2002, speranze che furono però deluse, in quanto lo stadio non venne selezionato per ospitare nemmeno una partita di quell’evento.
Lo stadio è stato comunque sede di alcune partite della Coppa del Mondo per club di calcio
Diciassette anni dopo la delusione mondiale, lo stadio e la città di Toyota sono pronti a realizzare finalmente il grande sogno, ospitando importanti partite della RWC tra cui anche una della nazionale di casa, e per quanto riguarda noi, anche una dell’Italia.
Il 23 settembre, il Galles incontrerà in questo stadio la Georgia, seguito il 28 settembre dagli Springboks che esordiranno qui in un facile match contro la Namibia. Ma sarà il 5 ottobre che la tensione salirà al massimo per la fondamentale sfida tra i padroni di casa del Giappone e Samoa, una partita contro avversari estremamente fisici che i giapponesi non dovranno sbagliare. Questo sarà il momento clou per Toyota. Gli occhi di tutta la nazione saranno incollati agli schermi, mentre la nazionale darà grande battaglia ai potenti samoani. Obbiettivo dichiarato del Giappone è quello di fare meglio del 2015 e passare per la prima volta il turno, l’atmosfera sarà veramente elettrica.
Il 12 ottobre, infine, sarà la volta del proibitivo (per noi) match tra All Blacks e Italia per l’ultima delle sfide che si terranno a Toyota.
COSA FARE A TOYOTA
Visitare Toyota dà la possibilità di vedere la vita del Giappone al di fuori delle grandi città, anche se il concetto di grande e piccolo è relativo, stiamo comunque parlando di una città da 423.000 abitanti, ma di certo qui lo stile di vita è molto diverso rispetto a Tokyo, Osaka o Kyoto. La città era originariamente conosciuta come Koromo, una fiorente città mercantile nella regione di Mikawa, la cui ricchezza si basava sulla coltivazione dei bachi da seta e sulla produzione di seta. Fino all’inizio dell’era Meiji (1868-1912), la città forniva anche un’importante punto d’appoggio lungo strada tra la capitale Kyoto e Edo.
Il rapido declino delle fortune di Koromo fu causato dal crollo del mercato azionario statunitense del 1929 e dalla depressione che ne seguì. Fu in quel momento che, in seguito alla visita allo stabilimento automobilistico Ford negli Stati Uniti, Kiihciro Toyoda decise di reinventare la sua società Toyoda, a quel tempo produttrice di telai automatici, e concentrarsi sulla produzione di automobili. Koromo forniva la posizione perfetta per spostare la rinnovata azienda. Nel 1937 fu aperto lo stabilimento di Koromo che iniziò la produzione su larga scala a partire dall’anno successivo. La città cambiò il suo nome da Koromo a Toyota nel 1959 e ora ha una popolazione circa 25 volte i livelli del 1930.
l’80% della forza lavoro è impiegata da Toyota o dai suoi fornitori. Tuttavia, la città è fiorita anche come centro per le arti con il Toyota Museum of Modern Art considerato uno dei migliori del paese ed una tappa imperdibile per gli appassionati del genere.
Toyota è conosciuta anche per i suoi festival, sia grandi eventi che riguardano tutta la città, che piccole ricorrenze che si tengono in tutto l’anno.
HANAZONO RUGBY STADIUM DI OSAKA
L’Hanazono Rugby Stadium di Osaka è semplicemente lo stadio da rugby. Per storia e tradizione è il Twickenham giapponese, anche se a differenza della controparte inglese, non trovandosi a Tokyo, ospita solo di rado gli eventi più importanti, come i test match internazionali.
Essendo il più antico stadio esclusivamente dedicato al rugby del Paese, Hanazono è considerato la casa spirituale del rugby giapponese, insieme allo stadio Chichibunomiya a Tokyo. Costruito nel 1929, Hanazono ha ospitato 30 match internazionali, e il campionato nazionale annuale di rugby delle scuole superiori che si tiene fin dal lontano 1917, è giocato qui ininterrottamente dal 1963. Lo stadio, che può ospitare fino a 30.000 spettatori, è la casa della formazione di Top League dei Kintetsu Liners. Questo mausoleo del rugby non sarebbe mai stato costruito se non fosse stato per il principe Chichibu, fratello minore dell’imperatore Hiroito, un fanatico di rugby, che durante un viaggio in treno verso un santuario nella vicina Nara, fu colpito dalla quantità di terra libera e incolta lungo la linea ferroviaria. Fermatosi per riposare nella citta di Osaka, ebbe modo di parlare con un dirigente della ferrovia locale, e gli suggerì la costruzione di uno stadio in quella zona di terra libera. Uno stadio da rugby, in particolare, avrebbe potuto portare molte persone e molti profitti all’area, data la forte crescita della palla ovale nel Giappone prebellico, che vedeva il rugby come sport duro, da uomini, e adatto a stimolare lo spirito combattivo. La struttura originale è stata modellata proprio su quella dello stadio di Twickenham, ma nel 1943 sono state fatte alcune modifiche alla struttura del tetto per renderlo adatto allo sforzo bellico del Giappone, in quanto l’area del campo era usata per addestrare i piloti. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il Paese versava in una gravissima crisi alimentare e il terreno dello stadio fu utilizzato per la coltivazione, prima di essere sequestrato dalle forze di occupazione statunitensi che lo trasformarono subito in un campo da football americano.
L’Hanazono Stadium sarà teatro di 4 partite:
Italia vs Namibia il 22 settembre
Argentina vs Tonga il 28 settembre
Georgia vs Fiji il 3 ottobre
USA vs Tonga il 13 ottobre
COSA VEDERE AD OSAKA
Nelle strade nei pressi dello stadio si trovano molte curiosità legate al mondo ovale. A partire dal santuario di Yoshida Kasuga, dedicato alla protezione dagli infortuni e al successo sportivo della squadra dei Kintetsu Liners ed in generale di ogni rugbista che vi si fermi per onorare il Kami (Dio) del tempio.
Una simpatica mascotte a forma di giocatore di rugby saluta i visitatori appena fuori dalla stazione di Higashi-Hanazono. La mascotte, chiamata Try-kun, è stata designata come il simbolo di Higashiosaka nel 1992 dopo che la città è stata dichiarata città di rugby l’anno precedente. Portachiavi, bambole e altri articoli raffiguranti Try-kun sono apprezzati sia dai fan che dai giocatori e sono acquistabili in città.
I lampioni lungo la strada nota come “Scrum Road”, che si estende per circa 250 metri dalla stazione allo stadio, rendono omaggio a ciascuno dei paesi partecipanti al RWC 2019. Sul ciglio della strada ci sono una dozzina di negozi che vendono merci a tema di rugby, tra cui la pasticceria Kinuya alla fine della strada, famosa per i suoi dolci fatti a forma di pallone da rugby.
Nel cuore della via commerciale Hanazono Shotengai vicino alla stazione Kawachi-Hanazono, Tra i vari ristoranti c’è il pub Hanazono Rugby Sakaba, dove i fan più fedeli dei Liners si riuniscono dopo ogni partita.
In Giappone molte città hanno trasformato i propri tombini in vere e proprie opere d’arte che illustrano i tratti caratteristici del posto. Higashiosaka non fa eccezione, con i suoi tombini decorati con una varietà di raffigurazioni a tema rugby.
Altra curiosità legata alla Coppa del Mondo ad Osaka è certamente il signor Komura. Probabilmente tutti ricorderete la sua faccia, ma non il suo nome. Il signor Komura è quell’uomo giapponese immortalato dalle telecamere mentre piangva per la gioia dopo la vittoria sugli springboks avvolto nella sua bandiera giapponese. In Giappone è diventato una star e tutti lo conoscono. Il signor Komura, nativo e residente ad Osaka, non sarà però tra i fan all’interno dello stadio, ma, lavorerà come volontario fuori dal campo da gioco per poter ripagare la gentilezza che lui e sua moglie dicono di aver ricevuto durante il loro periodo in Inghilterra quattro anni fa. Per fare ciò ha anche preso lezioni di lingua inglese.
Oltre alle curiosità prettamente rugbistiche, Osaka è la terza città più grande del Giappone con i suoi 2,7 milioni di abitanti. Osaka è il cuore pulsante della regione del Kansai, la seconda più grande area industriale del Giappone, quindi aspettatevi folle di persone, enormi magazzini, locali per il karaoke, bar, ristoranti e club uno sull’altro.
Città estremamente dinamica e dal passato glorioso ha molto da offrire sia dal punto di vista dei divertimenti sia da quello storico-culturale.
Si può visitare il bellissimo castello al centro della città, con la sua lunga e sanguinosa storia o lasciarsi andare nelle vie del divertimento e dei ristoranti.
Osaka è uno dei posti migliori per provare il cibo giapponese, che si tratti di polpette di polpo acquistate ad una bancarella sulla strada, del famigerato okonomiyaki (specialità regionale) o di alcuni dei migliori ristoranti di sushi del Paese.
Imperdibile è l’area intorno a Nanba e Dotonbori, dove gigantesche insegne neon, ruote panoramiche e salegiochi si intrecciano con un numero incredibile di bar, izakaya, ristoranti e bancarelle.
Ovviamente non manca la zona dedicata per lo shopping. L’American Village (Amerika Mura), è uno dei centri della moda più importanti di Osaka.
La regione del Kansai, in cui si trova Osaka, racchiude inoltre molte delle città più importanti della storia giapponese, su tutte Kyoto, Nara e Kobe, che sono rapidamente raggiungibili dalla città.
Di Roberto Neri
Le altre puntate di “Speciale Rugby World Cup 2019: città e stadi ” le trovi qui: Sapporo e Kamaishi – Kumagaya e Tokyo – Yokohama e Shizuoka
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