Nel girone A gli isolani proveranno a dare fastidio a una fra Scozia e Giappone, giocandosi le possibilità di successo con la Russia
C’è stato un lungo periodo in cui Samoa era la più temibile fra le nazionali delle isole del Pacifico, una squadra fisicamente tosta, tatticamente più quadrata delle Fiji, con un tasso tecnico medio da non trascurare.
Ma quel periodo adesso è finito: Samoa si è qualificata più per insufficienza di opposizione che per meriti propri. Il playoff che li ha visti essere la diciannovesima squadra a staccare il biglietto per accedere alla Rugby World Cup sarebbe stato ben più duro se avessero dovuto affrontare una fra Romania e Spagna, invece della più morbida Germania giunta fin lì per le vicissitudini del Rugby Europe Championship dello scorso anno.
Samoa arriva alle porte della Rugby World Cup 2019 in una situazione non facile: c’è un nuovo staff tecnico, un ricambio generazionale solo parziale a causa del mancato sviluppo di nuovi giocatori, alcune assenze pesanti, su tutte quella di Joe Tekori, seconda linea di Tolosa che ha rinunciato alla nazionale per rimanere in Francia.
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Ad ogni modo, potremo avere un’idea più precisa su Samoa dopo le prossime tre settimane, durante le quali la squadra affronterà la Pacific Nations Cup, prima occasione per vedere i samoani all’opera nel 2019.
Nel camp c’è molta fiducia: “Questo è uno dei migliori ritiri a cui sia stato” ha dichiarato Logovi’i Mulipola, una delle stelle della squadra.
Samoa giocherà sabato 27 luglio contro Tonga, quindi contro gli Stati Uniti e Fiji per concludere la Pacific Nations Cup. Seguirà un test contro il New Zealand Heartland XV, selezione dei migliori giocatori del campionato amatoriale neozelandese, di livello inferiore rispetto alla Mitre 10 Cup.
L’esordio per la Rugby World Cup è fissato contro la Russia il 24 di settembre: un’occasione d’oro di portare a casa una vittoria contro una squadra di livello inferiore e con solo quattro giorni di riposo dopo la partita inaugurale.
Ambizioni e obiettivi
L’ambizione della squadra isolana potrebbe essere quella di fungere da arbitro del girone A, dov’è inserita con Russia, Giappone, Scozia e Irlanda.
Con ogni probabilità non potrà impensierire nessuna delle tre squadre che lottano per il passaggio del turno, ma in un torneo che si gioca molto sui punti di bonus le sfide contro gli orgogliosi samoani sono da non dare per scontate.
L’obiettivo è chiaro: portare a casa la partita con la Russia e costruire le fondamenta per il prossimo futuro.
Il calendario
Come detto, la partita decisiva per Samoa arriva subito: il 24 settembre a Kumagaya ci sarà la sfida alla Russia, che sarà reduce dalla partita di inaugurazione col Giappone giocata solo 4 giorni prima. Una occasione da non lasciarsi scappare, tutt’al più visto che le seguenti partite potrebbero riservare poche gioie per i samoani.
Il 30 settembre a Kobe ci sarà il match contro la Scozia, quindi a Toyota il 5 ottobre contro i padroni di casa del Giappone, infine l’Irlanda, indiziata numero uno per la vittoria del girone, a Fukuoka il 12 ottobre.
Giocatori da seguire
Nella rosa dei convocati dall’head coach Steve Jackson ci sono diversi giocatori dal buon pedigree, e la maggior parte di loro gioca in Inghilterra o in Francia, sia nelle prime che nelle seconde divisioni dei due paesi.
Il pacchetto di mischia è il reparto dove si accumula la maggior parte dell’esperienza internazionale, con veterani come Chris Vui e Jack Lam candidati ad assumere il capitanato della formazione. Logovi’i Mulipola, pilone destro, è forse il giocatore più forte della prima linea, mentre in seconda linea c’è anche l’ex Benetton Filo Paulo.
Le vere e proprie stelle però sono nel reparto arretrato, dove si potrebbe comporre una interessante coppia di centri tutta militante in Pro14 in Kieron Fonotia degli Scarlets e Rey Lee-Lo dei Cardiff Blues. Su tutti, però, spicca il nome del 30enne Alapati Leiua, ala veloce e potente reduce da un’ottima stagione a Bristol: per lui 8 mete in 16 presenze.
Scenari migliori e peggiori
In un girone dove potrebbero esserci sorprese, la situazione di Samoa non lascia comunque troppo spazio alla fantasia. Tutto dipende dalla partita inaugurale contro la Russia, che la squadra può tranquillamente vincere anche solamente grazie al differente tasso di talento puro messo in campo
Lo scenario peggiore, ovviamente, vede sfuggire la vittoria ai samoani anche contro la squadra est-europea, compagine tutto sommato pericolosa se la disciplina e la concentrazione di Samoa dovesse venire meno. I fattori scatenanti di una situazione funesta potrebbero essere la scarsa motivazione di giocatori che hanno più da chiedere alla loro carriera di club che a quella internazionale, e a una ricostruzione difficile che potrebbe far sorgere malumori all’interno dello spogliatoio.
I favori del pronostico, però, dicono che Samoa dovrebbe riuscire a cavarsela con i russi, per poi provare a rovinare la festa a qualcuna delle tre big del girone: sappiamo che quando una squadra isolana riesce a passare del tempo insieme può moltiplicare la propria pericolosità.
La storia di Samoa nella Rugby World Cup
1987 – non qualificata
1991 – quarti di finale
1995 – quarti di finale
1999 – playoff per l’accesso ai quarti di finale
2003 – terzi nel girone
2007 – terzi nel girone
2011 – terzi nel girone
2015 – quarti nel girone
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