Pumas sconfitti 16-10 a Brisbane, decide la meta di Reece Hodge
Prima partita con la nuova, bella maglia da trasferta dei Pumas. Per presentarla al pubblico sceglie l’importante sfida di Brisbane, dove si addensano tensioni opposte: argentini alla ricerca di una vittoria che confermi il loro buon momento, australiani che vogliono vincere per mettere finalmente un primo mattone alla costruzione della propria Rugby World Cup.
L’inizio di partita è più spiccatamente di marca australiana, ma la difesa argentina fa subito vedere di poter essere pericolosa nei punti d’incontro, sottraendo ben tre ovali agli avversari.
Al 10′ Lealiifano mette tra i pali un calcio di punizione concesso da Lavanini.
Il primo quarto di partita non è spettacolare, ma rimane divertente: i ritmi sono alti, soprattutto da parte argentina; gli australiani non hanno paura di contrattaccare; a condire il tutto una bella dose di nervosismo e tensione che accresce la rivalità in campo, con colpi duri dati e presi da una parte e dall’altra.
Al 23′ è Kepu a concedere la prima occasione per segnare ai Pumas, che vanno per i pali con Sanchez da posizione centrale. Due minuti più tardi l’Argentina si divora una meta praticamente segnata: Moroni buca e dà a Moyano, che rimontato cede a Lezana. Il terza linea viene placcato a un metro dalla linea, ma dopo il passaggio di Cubelli il pilone Tetaz Chaparro commette un in-avanti che vanifica tutto.
Chi sbaglia paga: al 31′ bella set-piece try dell’Australia, che gioca bene da mischia chiusa con Koroibete che riceve dietro la schiena di Kuridrani e può giocare un quattro contro tre all’esterno che porterà quindi Reece Hodge in meta. Lealiifano non sbaglia dalla piazzola.
E’ un’Australia che sale di colpi, guadagna fiducia e accelera. Al minuto 36 avrebbe anche una bella opportunità per segnare con una touche a cinque metri, ma Salakaia-Loto perde il controllo dell’ovale nel pick’n’go che segue la maul portata a terra dalla difesa.
Finisce il primo tempo sul 10-3 per l’Australia. Padroni di casa il cui sistema di gioco gira un po’ meglio della scorsa settimana, ma che sono in vantaggio soprattutto grazie ai numerosi errori degli avversari, sia in attacco che in difesa. Argentina infatti pasticciona, soprattutto confusa in fase offensiva, dove ha perso una miriade di palloni per troppa voglia di dare continuità al possesso o per veri e propri errori gestuali.
Argentina che conferma la propria brutta giornata concedendo un calcio di punizione direttamente dalla rimessa in gioco della ripresa, consentendo al sempre preciso Lealiifano di portare i suoi oltre il break.
Al 45′ la mischia chiusa australiana, costantemente vincente nel match, ottiene un calcio di punizione che consente al mediano di apertura ex Ulster di mettere dentro i punto dieci, undici e dodici della sua partita. Subito dopo il numero 10 lascia il campo in favore di Matt Toomua.
Al sessantesimo minuto tutto il Suncorp Stadium si alza in piedi per applaudire e salutare Will Genia, alla sua ultima partita a Brisbane dopo una carriera che lo ha visto in maglia Reds, e Wallabies, per tanti anni.
La partita si trascina stancamente verso il termine con l’Argentina maggiormente in possesso di palla, ma senza grande incisività. Gli errori si succedono da una parte e dall’altra affossando il ritmo della partita.
Al 68′ entra in campo James O’Connor, ultimo e atteso cambio di Michael Cheika.
L’acuto argentino arriva al 73′, con una maul da touche che vede Facundo Isa staccarsi a pochi metri dalla linea ed arrivare con grande potenza dopo la linea di meta. Diaz Bonilla porta i suoi a -6 con la trasformazione, riaprendo i giochi nel finale.
Matt Toomua potrebbe chiuderla poco dopo da calcio di punizione, ma mette il pallone fuori. Fatto sta che gli ultimi minuti sono appannaggio dei Wallabies, che conquistano la partita per 16-10.
Australia che finalmente può alzare le braccia al cielo al termine di un incontro, contro un’Argentina davvero brutta. La differenza l’ha evidentemente fatta l’attitudine delle due squadre, con i Wallabies più motivati degli avversari a fare risultato. Pumas che invece potrebbero cominciare a chiedersi se la migliore stagione di sempre dei Jaguares basti per far cambiare marcia alla nazionale.
Australia: 15 Kurtley Beale, 14 Reece Hodge, 13 Tevita Kuridrani, 12 Samu Kerevi, 11 Marika Koroibete, 10 Christian Lealiifano, 9 Will Genia, 8 Isi Naisarani, 7 Michael Hooper (c), 6 Lukhan Salakai-Loto, 5 Rory Arnold, 4 Izack Rodda, 3 Sekope Kepu, 2 Folau Fainga’a, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Tolu Latu, 17 James Slipper, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Luke Jones, 21 Nic White, 22 Matt Toomua, 23 James O’Connor
Marcatori Australia
Mete: Hodge (31)
Trasformazioni: Lealiifano (31)
Calci di punizione: Lealiifano (10, 41, 46)
Argentina: 15 Joaquín Tuculet, 14 Santiago Cordero, 13 Matías Moroni, 12 Jerónimo de la Fuente, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolás Sánchez, 9 Tomás Cubelli, 8 Facundo Isa, 7 Tomás Lezana, 6 Pablo Matera, 5 Tomás Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Juan Figallo, 2 Julián Montoya, 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Santiago Socino, 17 Mayco Vivas, 18 Ramiro Herrera, 19 Matías Alemanno, 20 Juan Manuel Leguizamon, 21 Felipe Ezcurra, 22 Joaquín Díaz Bonilla, 23 Matías Orlando
Marcatori Argentina
Mete: Isa (73)
Trasformazioni: Diaz Bonilla (73)
Calci di punizione: Sanchez (23)
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