Neozelandesi che sembrano spuntarla, ma una giocata in extremis dei sudafricani propizia il 16-16
A Wellington la sfida fra All Blacks e Springboks incendia la seconda giornata di Rugby Championship. Tanta carne al fuoco nella sfida fra le due vincitrici del primo turno, che si ritroveranno anche nello stesso girone alla Rugby World Cup.
I giochi sono aperti dal Sudafrica con Pollard che centra i pali dalla lunga distanza prima che scocchi il secondo minuto di gioco. All’ottavo interessante rimessa laterale sudafricana a poco più di cinque metri dalla linea di meta avversaria. Marx e Du Toit caricano vicino e gli All Blacks concedono un terzo calcio di punizione in meno di nove minuti di gioco: Pollard non può fallire da posizione facile, 6-0.
L’indisciplina tradisce anche il Sudafrica, quando alla prima azione offensiva avversaria Du Toit si rende colpevole di un fallo in ruck e concede a Barrett una possibilità ai pali: il numero 15 degli All Blacks però manda fuori dai pali l’ovale.
Nel primo quarto di partita c’è quasi solo Sudafrica in termini di possesso palla, che al venticinquesimo arriva vicino alla marcatura con un delizioso calcetto di De Klerk su cui Barrett salva la situazione. Si torna su un precedente calcio di punizione, con Pollard che però mette fuori il piazzato da posizione non difficile.
Come spesso succede, però, dopo mezz’ora di resistenza in difesa senza concedere molto agli avversari, basta un pallone agli All Blacks per fare la differenza: Vermeulen perde un pallone in avanti sui dieci metri avversari, i neozelandesi contrattaccano con una bella lettura di Sonny Bill Williams, che serve Barrett. L’estremo opera una scorribanda delle sue sull’out di destra prima di servire Goodhue all’interno per la meta che vale il sorpasso grazie anche alla trasformazione del medesimo Barrett: al minuto 36 è 7-6.
Finisce così, con la frustrazione degli Springboks, la prima frazione dell’incontro. Sudafrica che, pur senza riuscire a creare nessuna vera occasione da meta (anche perché gli All Blacks hanno commesso fallo in ognuna delle azioni sviluppate dentro i loro 22), ha dominato possesso e territorio. All Blacks bravi a sfruttare un errore, ma ancora più bravi a difendere con ordine e costanza per tutti i quaranta minuti.
Le cose cambiano nel secondo tempo, in cui la Nuova Zelanda prende maggiormente possesso del pallone e del territorio, andando anche a segno per prima con Barrett, stavolta preciso dalla piazzola.
All Blacks che danno un messaggio importante al 53′, vincendo un calcio di punizione in mischia chiusa con una grande spinta al limite dei 22 metri avversari. Barrett però vanifica lo sforzo mandando a lato il piazzato.
E’ un secondo tempo ancora più lento e spezzettato del primo, con pochissimi multifase e diversi errori che si succedono.
Al sessantesimo Brodie Retallick subisce un brutto colpo in una ruck, ed è costretto ad uscire: problemi ad una spalla, che potrebbe aver subito una lussazione. Non un bel vedere per Hansen, ma anche per i tifosi della palla ovale in generale. Pollard centra i pali poco dopo per riportarsi a meno uno.
Nonostante la perdita del proprio seconda linea, gli All Blacks accelerano per provare a fare la differenza. Al 66′ ottengono un piazzato facile da posizione centrale sui 22 metri. Dalla piazzola si presenta Mo’unga e centra i pali per il 13-9.
Nuova Zelanda che continua ad accelerare con un grande contrattacco sulla sinistra, animato da Dane Coles e Aaron Smith, entrati da poco. Salva tutto qualche fase dopo Francois Louw, altro subentrante, con un grande turnover vinto dentro i propri 22.
Springboks ancora alle corde poco dopo: Barrett piazza il grubber lungo e a Le Roux non resta che annullare dopo aver portato dentro l’ovale, concedendo la mischia a cinque metri.
Il pallone, fatto uscire subito, viene lavorato vicino per un paio di fasi, quindi la difesa Springboks riesce a respingere le diverse cariche neozelandesi. Infine, però, Louw commette stavolta un fallo nel mettere le mani nel punto d’incontro (non visto un in-avanti di Whitelock in precedenza).
Mo’unga non sbaglia dalla piazzola: sembra l’allungo decisivo a sette minuti dal termine.
Gli Springboks giocano per il pareggio nei minuti finali: bellissima l’azione che porta alla meta di Herschel Jantjies. Pollard gioca per Le Roux che arriva dall’asse e libera Kolbe sull’out di destra.
Fuga dell’ala di Tolosa, che scavalca l’estremo avversario con un calcetto leggermente a rientrare. Jantjies è più bravo di Smith nella sfida a recuperare il pallone.
A tempo scaduto Pollard calcia in mezzo ai pali la trasformazione che vale il pareggio: Jantjies si conferma l’uomo del momento per gli Springboks, firmando il 16-16 finale.
Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Ben Smith, 13 Jack Goodhue, 12 Sonny Bill Williams, 11 Rieko Ioane, 10 Richie Mo’unga, 9 TJ Perenara, 8 Kieran Read (c), 7 Matt Todd, 6 Shannon Frizell, 5 Samuel Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Ofa Tuungafasi, 18 Angus Ta’avao, 19 Vaea Fifita, 20 Dalton Papalii, 21 Aaron Smith, 22 Anton Lienert-Brown, 23 George Bridge
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Goodhue (36)
Trasformazioni: Barrett (36)
Calci di punizione: Barrett (49), Mo’unga (66, 73)
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Lukhanyo Am, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Duane Vermeulen (c), 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Kwagga Smith, 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Tendai Mtawarira, 18 Trevor Nyakane, 19 RG Snyman, 20 Francois Louw, 21 Herschel Jantjies, 22 Frans Steyn, 23 Jesse Kriel
Marcatori Sudafrica
Mete: Jantjies (80)
Trasformazioni: Pollard (80)
Calci di punizione: Pollard (2, 9, 61)
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