Il piazzato battuto fuori posizione dal fuoriclasse neozelandese continua a far parlare
Nel corso della settimana che sta per andare in archivio, Beauden Barrett è stato il fulcro della quasi totalità della maggioranza delle discussioni in quel di Ovalia.
Tutto nella norma, non fosse che a questo giro, sotto la lente d’ingrandimento di addetti ai lavori ed appassionati non siano finite le giocate e la prestazione del 28enne fuoriclasse neozelandese, bensì il suo calcetto, di nascosto, al pallone, atto a guadagnare qualche metro, avvicinando ai pali il punto d’esecuzione di un penalty, peraltro, di per sé, nemmeno particolarmente complesso.
Yes it’s kind of cheating, but I just call this experience ??♂️ https://t.co/8aLlqwAk81
— Gareth Jenkinson (@gazza_jenks) July 29, 2019
Un’operazione, che viaggia sul labile confine tra mestiere, furbizia e scorrettezza, che, in realtà, capita abbastanza spesso di osservare in giro per i campi. Vederla attuare, tuttavia, da uno dei giocatori più importanti degli ultimi anni ha suscitato le più svariate reazioni, quasi tutte, ovviamente, con toni e contenuti estremamente negativi. Qualcuno, però,anche tra i colleghi di Barrett, dopo le parole spese da Steve Hansen, si è sentito in dovere di difendere il celebre collega.
We all do this. Look at penalties kicked to touch and tell me if you find someone who kicks it on the mark.
— Curwin Bosch (@Curwinbosch10) July 29, 2019
E’ il caso di Curwin Bosch, trequarti sudafricano degli Sharks, che ha ammesso come tutti i calciatori, nel corso di una partita, tendano a guadagnare metri, battendo raramente il penalty sul punto esatto di concessione, dando così un’ideale pacca di sostegno sulla spalla del criticatissimo Barrett.
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