57, l’uomo della discordia

Storia di Willi Heinz, il numero 9 scelto da Eddie Jones a sorpresa per il primo test, fra le perplessità di molti

ph. Action Images via Reuters/Peter Cziborra

Willi Heinz è la novità di Eddie Jones. L’head coach dell’Inghilterra aveva già sorpreso continuando a convocare nel proprio ritiro il 32enne mediano neozelandese di Gloucester, ma è poi andato fino in fondo assegnando al giocatore la maglia numero 9 da titolare e i gradi di vice-capitano per la partita di Twickenham contro il Galles.

Una mossa che ha infiammato le sempre incessanti chiacchiere intorno alla nazionale di Sua Maestà: perché, si chiedono in molti, Jones sembra a tutti i costi volersi affidare a Heinz, un uncapped senza esperienza internazionale, come seconda scelta a mediano di mischia dietro Ben Youngs? E perché ha fatto questa scelta solo a questo punto?

Prima di rispondere e fare una panoramica sulle critiche rivolte a Jones, è doveroso aprire quindi una parentesi su chi sia Willi Heinz, altrimenti noto come 57, ovvero le varietà di salse prodotte dall’omonima azienda di maionese, ketchup e compagnia bella.

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Heinz è nato e cresciuto, anche rugbysticamente, a Christchurch. Dal 2009 ha rappresentato Canterbury nel campionato delle province neozelandesi, e i Crusaders nel Super Rugby. Fra il 2010 e il 2014 è stato la seconda scelta della franchigia, partendo titolare appena 12 volte in 56 presenze totali.

Date certe statistiche, nel 2015 il giocatore ha deciso di cambiare vita, e di trasferirsi in Inghilterra, paese natale della nonna. Ad accaparrarselo è il Gloucester: ai cherry and whites riceve immediatamente fiducia, prendendosi la maglia numero 9.

Come un buon vino, Heinz è maturato con il tempo, arrivando a giocare probabilmente quest’anno il suo miglior rugby, complice anche la crescita del proprio club all’interno del panorama della Premiership. E’ un giocatore di personalità, con un fisico solido: garantisce un ottimo apporto in termini di direzione del pack, di contributo difensivo, è capace di correre ottime linee di sostegno all’interno. Ha anche un piede sufficientemente educato per il gioco di box kicks che sarà tanto importante alla Coppa del Mondo.

Tuttavia, tanti rimangono perplessi della sua selezione principalmente per due motivi: il primo è che scenderà in campo per la prima volta domenica pomeriggio, a meno di quaranta giorni dall’inizio del torneo mondiale; il secondo è che, nonostante un buon insieme di caratteristiche che ne fanno un giocatore completo, Heinz difficilmente finirebbe in una qualsiasi lista dei migliori 5 mediani di mischia della Premiership.

“Se Ben Youngs dovesse infortunarsi prima della partita del girone contro la Francia, il numero nove che gestisce lo spettacolo sarebbe potenzialmente qualcuno che ha accumulato due o tre caps. Ho bisogno che qualcuno me lo spieghi” ha sentenziato Matt Dawson, il mediano di mischia campione del mondo nel 2003.

In Inghilterra giornalisti e commentatori hanno fatto a gara nel citare il giocatore che anteporrebbero nella selezione a Heinz, con la maggioranza disposta a convergere su Danny Care, l’esperto mediano degli Harlequins che però Jones sembra aver messo da parte oramai da novembre 2018.

Nelle ultime 6 partite (il test del 24 novembre contro l’Australia, più le partite del Sei Nazioni) la maglia numero 9 è sempre stata appannaggio di Youngs, con la 21 affidata una volta a Richard Wigglesworth e Ben Spencer, e quattro volte a Dan Robson.

Quello di Heinz potrebbe effettivamente essere solamente un test, la sua presenza in questa prima uscita premondiale dell’Inghilterra rivelarsi un esperimento dal quale Jones sarà disposto a fare marcia indietro. Tuttavia concedere una presenza ad un giocatore di 32 anni e assegnargli anche i gradi di vice-capitano non può non essere interpretato come un chiaro segnale di favore.

Il giocatore, intanto, si concentra sul Galles e non fa caso alle chiacchiere: “Onestamente, mi limito a ignorarle. Non sono un tipo da social media, se non Facebook, che uso per tenermi in contatto con amici e famiglia. Se fossi preoccupato di quello che il 99% del pubblico dice di me, affonderei piuttosto rapidamente.”

Un approccio, il suo, di sopravvivenza in un contesto come quello della nazionale inglese, sempre sottoposto ad una grande pressione mediatica e passato sotto una doppia lente d’ingrandimento. Tanto che oggi il Times riporta una voce di corridoio secondo la quale Mike Brown e Ben Te’o sarebbero stati esclusi dal camp inglese non tanto per questioni di scelta tecnica, quanto per essere venuti alle mani nel corso di un evento di socializzazione fra i membri della squadra.

Quindi, che siate pro o contro Willi Heinz, per gli amici 57, non abbiate timore: intorno all’Inghilterra si trova sempre qualcos’altro di cui parlare. E lunedì, giorno di annuncio delle convocazioni definitive, Eddie Jones darà la soluzione al mistero.

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