Michael Leitch ha firmato contro gli USA una splendida meta corale: Scozia e Irlanda dovrebbero cominciare a preoccuparsi
Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Qui la scorsa puntata. Buon divertimento.
Alla prossima Rugby World Cup, il Giappone padrone di casa dovrà vedersela con Scozia e Irlanda nel tentativo di ottenere uno storico passaggio del turno.
O, forse, sono Scozia ed Irlanda che dovranno vedersela con i Brave Blossoms, vista la forza e la qualità manifestate dalla futura squadra ospitante del mondiale alla Pacific Nations Cup.
D’accordo, magari l’opposizione non era di primissimo ordine, ma il distacco che i giapponesi hanno evidenziato nei confronti di Tonga, Fiji e Stati Uniti ha senza dubbio impressionato e messo sull’allerta le due squadre celtiche che si troveranno Michael Leitch e compagni ad attenderli.
Anche nell’ultima, decisiva sfida contro gli americani, i nipponici hanno dato mostra della efficacia del loro gioco, che è anche appagante dal punto di vista estetico, chiudendo l’incontro con una splendida segnatura firmata da Leitch al quindicesimo della ripresa.
L’azione inizia a quasi 80 metri dalla linea di meta avversaria, quando un calcio dalla metà campo della squadra statunitense viene brillantemente recuperato da Kenki Fukuoka, bravo ad uscire dalla pressione e iniziare il contrattacco.
L’ala cerca di dare immediatamente continuità al possesso, e anche se il pallone rotola sul prato è facile preda del suo compagno in maglia numero 15, Ryohei Yamanaka. L’estremo si produce in una fuga incontenibile sull’out di sinistra, divorandosi il terreno fino ad arrivare ai margini dei 22 metri avversari.
A quel punto, messo a terra in qualche modo dalla retroguardia avversaria, alza il pallone al mediano di mischia Yutaka Nagare, coscientemente scelto per la sua maggiore rapidità rispetto a Shota Horie, anch’egli presente con un’ottima linea di sostegno.
ll tallonatore viene premiato poco dopo, quando Nagare, dopo aver fatto fuori un avversario con un brillante cambio di direzione, gli affida l’ovale dopo essere stato placcato. Su Horie rinviene alla disperata la difesa statunitense, ma proprio quando sembra essere riuscita a fermare appena in tempo il giocatore, viene infine sconfitta dall’arrivo di Leitch, che si materializza a raccogliere l’ovale alzato dal compagno, per poi schiacciarlo in meta.
L’azione evidenzia tutte le qualità della squadra giapponese: l’istinto del contrattacco, la velocità del triangolo allargato, la capacità di tenere vivo il pallone e l’intelligenza dei suoi avanti più esperti, che come sanno fare soltanto i giocatori di una certa caratura arrivano in sostegno ai compagni nel momento del bisogno, senza avere il più brillante degli spunti.
Lorenzo Calamai
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