Bledisloe Cup 2019: gli All Blacks si prendono una netta rivincita. Australia battuta 36-0

I campioni del mondo conservano il trofeo andando in meta cinque volte nella sfida disputata a Auckland

Ph. Sebastiano Pessina

A distanza di una settimana dal roboante successo australiano in quel di Perth, All Blacks e Wallabies si ritrovano di fronte ad Eden Park per il secondo e decisivo atto della Bledisloe Cup 2019.

Sotto la pioggia di Auckland, sulla scia di una Kapa O Pango elettrica, i tuttineri schiacciano immediatamente il piede sull’acceleratore, cercando di mettere in chiaro le proprie intenzioni bellicose sin dalla prima mischia del match. Gli avanti All Blacks, infatti, arano il pacchetto avversario, lucrando un calcio agevole per il piede di Richie Mo’unga, che al 4′ porta i suoi sul 3-0.

Clicca qui per gli highlights dell’incontro.

Complici anche condizioni meteo tutt’altro che banali, i primi minuti sono caratterizzati da una battaglia tattica, con  l’eccellente uso del piede da parte della mediana neozelandese, che costringe il team di Michael Cheika nei propri 22 metri per lunghi tratti. Qualche imperizia gestuale, tuttavia, impedisce agli All Blacks di incrementare il vantaggio, consentendo agli ospiti di entrare in partita.

L’Australia, infatti, impiega qualche minuto a carburare pienamente, ma appena ha l’occasione di portarsi nella metà campo degli All Blacks, risalendo il campo su penalty, per un placcaggio alto su Nic White, dimostra di essere oltremodo confidente nel proprio attacco. I Wallabies, sospinti dalle cariche di Tolu Latu e dall’elettricità di Kerevi, mettono a dura prova la difesa di Hansen, costretta a spendere un paio di falli professionali (fuorigioco e placcaggio fuori tempo di Whitelock) a cavallo del 20′, ma Lealiifano è stranamente impreciso, cestinando due calci semplici e perdonando i tuttineri, che dopo la fiammata iniziale tornano ad azzannare la partita alla mezzora.

Al 29′, infatti, arriva la prima meta del match, griffata da Mo’unga, che raccoglie con rapidità ed eleganza felina una palla persa malamente da Hodge, involandosi solitario sull’out di sinistra per la prima marcatura pesante dell’incontro, alla bandierina. Lo stesso numero dieci dei Crusaders trasforma per il 10-0, con Eden Park che ruggisce, soddisfatto per la vibratilità odierna dei ragazzi in nero. I padroni di casa fiutano il momento di difficoltà Wallabies e, da grandissima squadra,, marcano immediatamente anche la seconda meta: Barrett corre in orizzontale, distribuendo per la corsa di Bridge che prende l’interno di Reece Hodge, trova un buco mortifero e premia il sostegno interno di Aaron Smith, con il mediano di mischia che vola oltre la linea per il 15-0. Mo’unga trasforma e fissa il punteggio sul 17-0, al 32′.

Gli All Blacks prendo totalmente in mano le redini del match, che appare in pieno controllo dei tuttineri, ma, al 37′, Dane Coles, appena richiamato per l’eccessiva foga, viene punito con un cartellino giallo per una pulizia a palla lontana su Nic White, preso, peraltro, anche al collo. Un episodio che, tuttavia, non cambia l’inerzia de match, con la Nuova Zelanda che si riporta nei 22 metri australiani e già con il tempo rosso guadagna un calcio, centrale e ravvicinato, arando la mischia avversaria, ma Mo’unga perdona da due passi.

La ripresa si apre con i padroni di casa ancora incontenibili: ristabilita la parità numerica infatti, i campioni del mondo vanno in meta grazie alla corsa di taglio di Sonny Bill Williams che resiste ai placcaggi della difesa australiana sfruttando le sue prolunghe per realizzare; con il TMO che convalida l’azione. Si va sul 24-0.
Il gap si apre, Cheika anticipa i primi cambi per provare a cambiare le cose. Entra Genia, esce Nic White. Il mediano di mischia subentrato prova a dare la scossa, ma Cane e soci oggi appaiono invalicabili con placcaggi duri e puntuali che fanno indietreggiare l’Australia e la costringono in più riprese a perdere la palla per errori di handling.

Scocca l’ora di gioco e Mo’unga si fa male cadendo male al suolo dopo un placcaggio subito: Beauden Barrett torna quindi all’apertura, con il fratello Jordie che entra andando a occupare lo slot da estremo. I “Tuttineri” sembrano in controllo.

Al sessantasettesimo, poi, l’azione che chiude definitivamente la gara: grubber nello spazio di Jordie Barrett che pesca Reece, il quale supera un avversario calciando – a sua volta – sul rimbalzo dell’ovale e scappando dall’altra parte per andare a raccogliere il pallone e schiacciare nell’area di meta. Arriva la conversione che vale il 31-0.

Si entra negli ultimi seicento secondi. Gli All Blacks hanno voglia di allargare ulteriormente il gap e ci riescono quando a tre minuti dalla fine vanno a fare male con Bridge che al largo sfrutta il lavoro dei compagni, scaturito da un bel grillotalpa dell’onnipresente Savea, per iscriversi a referto. Questa volta Barrett non converte dalla piazzola.

Il match si chiude sul 36-0. La Nuova Zelanda si prende la rivincita rispetto alla settimana scorsa continuando a detenere la Bledisloe Cup.

 

Il tabellino di All Blacks-Australia

Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Sevu Reece, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Sonny Bill Williams, 11 George Bridge, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Ardie Savea, 5 Samuel Whitelock, 4 Patrick Tuipulotu, 3 Nepo Laulala, 2 Dane Coles, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Codie Taylor, 17 Ofa Tuungafasi, 18 Angus Ta’avao, 19 Jackson Hemopo, 20 Matt Todd, 21 TJ Perenara, 22 Ngani Laumape, 23 Jordie Barrett

Mete: Mo’unga (29′), Smith (31′), Sonny Bill Williams (46′), Reece (67′), Bridge (77′)
Trasformazioni: Mo’unga (30′, 32′, 47′), Beauden Barrett (68′)
Punizioni: Mo’unga (4′)

Australia: 15 Kurtley Beale, 14 Reece Hodge, 13 James O’Connor, 12 Samu Kerevi, 11 Marika Koroibete, 10 Christian Lealiifano, 9 Nic White, 8 Isi Naisarani, 7 Michael Hooper (c), 6 Lukhan Salakaia-Loto, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Allan Alaalatoa, 2 Tolu Latu, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Folau Fainga’a, 17 James Slipper, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Liam Wright, 21 Will Genia, 22 Matt To’omua, 23 Adam Ashley-Cooper

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